Il calcio si attiene alle equazioni matematiche di Gallera, ma le grandi agenzie, pronte a chiedere solidarietà per se stesse, tacciono su queste discriminazioni.
Si legge dalle norme che regolamenteranno l’ingresso ai bordi dei campi di calcio, la data è il 13 Giugno, dopo infinite pressioni delle varie associazioni, leghe e e federazioni che regolano uno sport che pare che non sia stato affatto nei pensieri della gente in questi tempi di coronavirus, prova ne è che gli stessi ultras, ne chiedevano la ripartenza in tutta sicurezza, quindi, sulle norme di entrata degli addetti ai lavori, si legge che soltanto 7 o 10, nemmeno in questo si è chiari, fotografi potranno accedere al bordo campo per le riprese da inviare alla carta stampata e agli innumerevoli siti web che seguono lo sport più seguito al mondo…non contando, la pallacanestro, il football americano, il cricket, gli sport motoristici e anche altri sport considerati fino ad ora minori, ma che stanno avanzando a passi da gigante.
Solo 7 o 10 fotografi sono il numero che i padroni del calcio hanno concesso a coloro che durante la pandemia, sono stati i più attivi nella documentazione degli eventi, ci hanno fatto conoscere e capire realmente cosa stesse succedendo e nella solidarietà, con le loro raccolte fondi in favore dei centri ricerca, delle famiglie più bisognose, degli operatori sanitari e di tutto quel corollario di protagonisti “dimenticati” dalle istituzioni nazionali e dai grandi donatori indirizzati dalla politica.
Non si può non ringraziare i dirigenti del calcio per l’alta la considerazione che in questo paese si ha per la FOTOGRAFIA.
Non si accampino problemi di “sicurezza”, in uno spogliatoio, o in una sala regia televisiva è molto più pericoloso e possibile il contagio che sul perimetro di un campo di calcio che misura di media 350 metri (in genere dai 100/110metri di lunghezza e 60/75metri di larghezza) quindi, tenendo libero il lato panchine, (che pare non ci siano più) sottraendo 110 metri, si arriverebbe a 240 metri lineari, che con i 15 delle porte e i tre regolamentari per lato affinchè non si disturbi il portiere alla fine ci sarebbero utilizzabili 213 metri sempre lineari, che in ottemperanza alle norme in vigore, ma anzi, volendo essere ancora più ligi ai criteri di sicurezza e quindi collocare ogni fotografo a 3,5 metri di distanza si potrebbero ospitare 60 fotografi a partita, con il resto di 0,85 quello 0,85 che è forse, in ligia osservanza dei conteggi dell’assessore alla salute Lombarda Gallera, sarebbe l’RO che potrebbe infettare gli altri 60, per cui questi semplici calcoli non sono stati presi in considerazione.
Lasciando a casa gli scherzi, e le considerazioni divertite, questo atteggiamento intrapreso dai vertici, anche quelli istituzionali è un chiaro sintomo della sottomissione che si vuole impartire alla stampa. Ed in specialmodo quella costituita dalle piccole testate, piccole agenzie e dai Free-Lance che liberi dalle direttive ricevute dai potentati economici, cercano disperatamente di fornirci ancora una informazione che non sia allineata alle grandi imprese del mainstream che oramai sono tutte appiattite sulle direttive editoriali del grande capitale.
Basterebbe poco per ribaltare questa situazione, basterebbe il silenzio e la non presenza di chi, “invitato” alle riprese, si rifiutasse, di produrre fotografie e poi di distribuirle, in nome della libera informazione e in nome della stampa democratica e accessibile a tutti. Ma ciò non avverrà, non avverrà, perché la solidarietà la si invoca solo quando tentano di toglierci il panino, anche se in questo caso toglieranno i pranzi e le cene a tantissimi, e lo hanno dimostrato i colleghi della più grande agenzia nazionale che in pericolo di cassa integrazione alcune settimane addietro hanno invocato la solidarietà di tutti, ma oggi al cospetto di questo provvedimento censorio e discriminatorio, per ora, stanno facendo scena muta. The show must go one, ma questo spettacolo cosi, come il presepe di Lucariello, non ci piace.
Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse,
Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES.
Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli.
Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli.
Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it
E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International.
Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.
Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).
Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.
Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.
Dopo l’ondata di contagi estiva, anche nell’ultima settimana continua il calo di casi di Covid-19 in Italia. Dal 12 al 18 settembre sono stati 8.490 i nuovi positivi, ovvero circa il 12% in meno rispetto ai 9.670 al periodo dal 5 all’11 settembre. Calano anche i decessi, che sono stati 93 rispetto ai 97 della precedente rilevazione. Stabile il peso sugli ospedali sono stati segnalati anche nel nostro Paese alcuni sequenziamenti della variante Xec, sempre appartenente alla famiglia Omicron. Questi i numeri contenuti nell’ultimo monitoraggio a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e nel bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute. Sono stati 81.586 i tamponi effettuati in 7 giorni, in calo del 6% circa rispetto ai 86.872 della settimana precedente, il tasso di positività passa dall’11% al 10% circa.
La regione con il più elevato numero di casi in assoluto è stata la Lombardia, con 1.951, seguita dal Veneto, con 1.175. Le fasce di età più colpite dall’infezione sono gli over 80 e l’indice di trasmissibilità (Rt) è pari a 0,8 e sostanzialmente stabile. L’incidenza di casi segnalati nel periodo 12-18 settembre è pari a 14 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata in Veneto (24 casi per 100.000 abitanti). Al 18 settembre l’occupazione dei posti letto in area medica è stabile e pari a 2,9% (1.777 ricoverati). Stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6% (54 ricoverati).
Quanto alle varianti, i dati preliminari relativi al mese di agosto 2024 evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale. “Sono stati inoltre identificati – si legge – alcuni sequenziamenti riconducibili al sottolignaggio ricombinante denominato Xec già segnalato in alcuni Paesi europei”. Quest’ultima, apparsa per la prima volta in Germania a fine giugno si è diffusa rapidamente in Europa, Nord America e Asia. I sintomi sono considerati lievi e i nuovi vaccini efficaci.