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Cronache

Il 41% degli attacchi cyber sfruttano le debolezze umane

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Cresce la cybersicurezza ma il punto debole restano gli umani, il 41% delle estorsioni cyber arrivano con il phishing, ossia sfruttando le debolezze umane. E’ uno dei dati emersi dal rapporto X-Force Threat 2023 realizzato da Ibm, presentato alla Cybertech Europe in svolgimento a Roma, che indica inoltre che le aziende più colpite nel mondo sono quelle del manifatturiero e i paesi più colpiti sono quelli asiatici seguiti da quelli europei. “Il nostro è report realizzato ‘sul campo’, sulla base dei dati anonimizzati che registrano i nostri operatori impegnati praticamente ovunque nel mondo”, ha detto Andrea Viarengo, Responsabile dei Servizi di sicurezza Ibm Italia.

Il rapporto X-Force Threat Intelligence Index 2023 fotografa la si situazione della cybersicurezza nel mondo mostrano che il 27% di tutti gli attacchi cyber nel mondo hanno lo scopo di estorsione e sottolinea come l’elemento più critico nella catena difensiva è ancora il fattore umano. “Si cerca il punto debole delle persone, con una sorta tecnica di pesca – ha aggiunto Viarengo – ad esempio inviando una mail finta dal corriere dopo la ricezione di un pacco in cui vengono chiesti dati personali e allo stesso tempo mettendo sotto pressione per avere una risposta in tempi rapidi. Attacchi che sono sempre più evoluti e che possono poi garantire un accesso alla azienda in cui si lavora”.

La tipologia di aziende più colpita è quella del manifatturiero, localizzate soprattutto nella regione dell’Asia-Pacifico seguita dall’Europa. Nel nostro continente il paese più vulnerabile è il Regno Unito, con ben il 43% degli attacchi, mentre l’Italia dimostra una buona capacità di difesa con soli 8% di attacchi. “Dati che dimostrano che gli investimenti fatti in Italia hanno prodotto buoni risultati e che si è creata una certa cultura della sicurezza”, ha aggiunto Viarengo. Uno dei grandi cambiamenti registrati in questi anni – sottolinea il rapporto – è la sempre maggiore facilità di realizzare attacchi. “Oggi abbiamo strumenti più sofisticati per difenderci – ha concluso Viarengo – ma se mentre 10 anni fa per realizzare un attacco serviva una mente geniale, e ne esistevano poche, oggi gli strumenti di attacco altamente sofisticati si comprano nel dark web, vere e proprie aste”.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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