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Ibrahimovic al Napoli: più che un sogno è un desiderio, parola di Aurelio De Laurentiis

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‘Cchiù e ‘nu desiderio è ‘na follia… Così cantava Peppino di Capri. Più che un sogno è un desiderio, dice Aurelio De Laurentiis.

L’oggetto del desiderio si chiama Zlatan Ibrahimovic, per l’anagrafe ha 38 anni appena compiuti, in realtà spiega lui, “me ne sento al massimo 25”. Già si parla di contatti e contratti, lui ha fatto sapere che in Italia ci tornerebbe volentieri. Con Ancelotti ha grande feeling, De Laurentiis lo stima come uomo e lo ammira come calciatore.

“Siamo diventati amici -ha detto più volte il Presidente del Napoli- quando, a Los Angeles, mi son trovato, a causa di una ristrutturazione a casa mia, ad alloggiare nello stesso albergo di Beverly Hills dove c’era pure lui. Una moglie deliziosa, i figli ben educati, una bella persona”.

 

Il presidente Aurelio De Laurentiis.

Adesso però, ha detto ADL ai giornalisti a Salisburgo, “dipende da lui”. E i media si sono sbizzarriti a parlare di contratto da gennaio (Ibrahimovic ha il contratto con il Galaxi di Los Angeles in scadenza il 31 dicembre prossimo) per un anno e mezzo con paga “operaia” e premi legati ai risultati. Ma chissà…

Di sicuro c’è la passione e la curiosità dello svedese per Napoli, il Napoli e la tifoseria, una curiosità che parte da lontano. Quando al San Paolo venne celebrato l’addio al calcio di Ciro Ferrara, e c’era pure Maradona, Ibra nell’amichevole indossò la maglia del Napoli,perché giocava nella formazione del Ciuccio contro la Vecchia Signora. Era il 10 giugno del 2005, gli occhi erano tutti su Maradona e Ibrahimovic che ha vinto tutto ma non ha mai vissuto quello è toccato a Diego a Napoli, guardava rapìto il pubblico entusiasta. Un episodio confermato di recente dal suo manager Mino Raiola: “In occasione della partita di addio al calcio di Ciro Ferrara nel 2005, Zlatan rimase conquistato dalla città e mi disse che sarebbe stata ideale per lui”.

Un desiderio, una curiosità che evidentemente gli sono rimaste dentro se quando è andato a giocare al PSG strinse una bella amicizia con Lavezzi: al Pocho, con cui trascorreva tante ore insieme a Verratti, chiedeva in continuazione della sua vita a Napoli. Si informava, voleva sapere…Come si vive, perché i tifosi sono così legati alla squadra…

Nal 2013, prima che il Napoli acquistasse Gonzalo Higuain, quando il Presidente De Laurentiis era a Ischia con la famiglia, si sparse la voce che nel porto di Lacco Ameno, alla banchina degli yacht stava per arrivare anche lui, Zlatan, con Mino Raiola, proprio per concludere. Si sarebbero addirittura dovuti vedere al largo ma non se ne fece nulla. Chissà se era solo una voce, di quelle che si rincorrono durante ogni sessione di calciomercato o se c’era qualcosa di vero. Comunque andò a finire che il Napoli prese Higuain e non se ne è più parlato. Fino alla primavera scorsa, compleanno di Carlo Ancelotti a Capri dove giunsero gli auguri del fortissimo Ibra. E da allora si torna ogni tanto sull’argomento. Perché, come ha detto De Laurentiis, vedere Ibra in azzurro “più che un sogno è un desiderio”.

 

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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Bocchino: dall’Italia verso un’internazionale conservatrice

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La vittoria elettorale della destra “avviene perché la sinistra prima è stata considerata inaffidabile per paura del comunismo, oggi è considerata inaffidabile perché si prende a cuore temi come l’immigrazione irregolare, che gli italiani non vogliono, o i diritti delle comunità LGBTQI+, che certo devono essere garantiti ma che riguardano comunque una minoranza dell’1,6% della popolazione, e perchè ha abbracciato la globalizzazione selvaggia, che è una cosa che fa paura agli italiani”.

Lo ha detto Italo Bocchino (foto imagoeconomica in evidenza) a margine della presentazione del suo libro “Perchè l’Italia è di destra” a Napoli, a cui hanno assistito anche il capo della procura partenopea Nicola Gratteri e l’ex ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, mentre sul palco sono intervenuti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli.

“Giorgia Meloni – ha proseguito Bocchino – ha fatto da apripista in Italia, dando vita a una destra che ha stupito, perché tutti si aspettavano una destra neofascista mentre si sono trovati una destra che rappresenta un conservatorismo nazionalpopolare.

E così si resta stupiti anche dal risultato degli Stati Uniti, che un po’ ricalca quel modello, e di quello che accade in alcuni paesi europei e in Sudamerica. Quindi c’è l’ipotesi che nasca nel prossimo decennio un’internazionale conservatrice e che abbia un grandissimo peso nella politica mondiale: in questo contesto, tra i leader sicuramente ci sarà Giorgia Meloni. Immaginiamo il prossimo G7, guardate la foto del prossimo G7: ci sono Scholz e Macron zoppicanti, lo spagnolo che ha problemi in casa, il giapponese che ha problemi in casa, il canadese che ha problemi in casa e due in splendida salute che sono Giorgia Meloni e Trump. Questo è il mondo oggi”.

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