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I Maori incoronano la loro regina, ‘una nuova alba’

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In un tripudio di lance, tatuaggi, gonnellini tribali e altri simboli di questa etnia agli antipodi dell’Europa, in Nuova Zelanda il popolo Maori ha incoronato la sua nuova regina. Nga Wai Hono i te Po Paki assume a 27 anni un ruolo prevalentemente cerimoniale che, tuttavia, sta acquisendo anche una dimensione politico-sociale in un contesto di tensioni crescenti con il governo conservatore neozelandese. L’esecutivo di Wellington sta infatti revocando politiche varate a suo tempo per ridurre le disuguaglianze che affliggono i Maori. La nuova sovrana succede al padre, re Tuheitia, morto la scorsa settimana dopo 18 anni di regno. La cerimonia di investitura si è svolta a Ngaruawahia, nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda dove, al culmine di funerali durati giorni, i guerrieri hanno trasportato la bara del re Kiingi Tuheitia Pootatau Te Wherowhero VII, coperta da una pelliccia, su una fronzuta piroga lungo il fiume Waikato fino alla sacra montagna Taupiri, luogo della sepoltura.

“È fonte di ispirazione, la rivitalizzazione e il recupero della nostra lingua sono stati un viaggio di 40 anni per la maggior parte di noi e lei ne è l’incarnazione, è la sua prima lingua, la parla con facilità. E’ la nuova alba”, ha sottolineato al Guardian l’avvocato Te Tiriti o Waitangi Annette Sykes, che ha dedicato la sua carriera alla lotta per i diritti dei Maori. Nga Wai Hono i te Po è stata unta con oli sacri e benedetta con la stessa Bibbia usata per incoronare il primo re Maori a metà del XIX secolo. È stata scelta come ottava sovrana da un consiglio di 12 anziani, che l’hanno preferita ai suoi due fratelli maggiori. Sua nonna, Te Atairangikaahu, è stata la prima regina Maori fino alla sua morte nel 2006. Ex colonia britannica e ancora parte del Commonwealth, la Nuova Zelanda ha come monarca re Carlo III, ma i Maori, che costituiscono circa il 17% della popolazione, riconoscono i propri sovrani fin dal 1858. Alcuni esponenti dei Maori, popolo prevalentemente sotto i 40 anni, ritengono che la combinazione di modernità e tradizione incarnata dalla nuova regina possa essere d’aiuto nel confronto con il governo.

La giovane, infatti, appartiene alla Generazione Z, ma ha anche il mento decorato con un ‘moko kauae’, il tradizionale tatuaggio facciale. Mentre frequentava l’università, Nga Wai Hono i te Po ha insegnato il kapa haka, ovvero le arti performative Māori, e ha conseguito una laurea magistrale in studi culturali Maori. In un’intervista, ha sottolineato quanto la sua identità Maori l’abbia formata: “Vado a casa dei miei genitori, e lì c’è il mio piccolo nipote che cerca di fare la haka (…) Sono cresciuta in questo ambiente, io sono questo”, ha dichiarato, riferendosi alla famosa danza di guerra eseguita dalle squadre sportive neozelandesi, in particolare dagli All Blacks, prima delle partite, per intimidire gli avversari. Il governo di coalizione del primo ministro Christopher Luxon è spesso accusato di essere “anti-Maori”. Il premier è stato contestato a febbraio durante un incontro con i capi Māori. Il governo intende minimizzare l’uso della lingua Māori nei servizi pubblici, ha rapidamente smantellato un’agenzia sanitaria Māori e ha promesso di rivedere i principi del Trattato di Waitangi, l’accordo del 1840 tra la Corona britannica e i Māori che sostiene le rivendicazioni di sovranità di questo popolo malmesso in fatto di tassi di disoccupazione, povertà, criminalità, salute ed istruzione.

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Breton: von der Leyen non mi voleva, gestione dubbia

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Il francese Thierry Breton accusa Ursula von der Leyen di aver chiesto a Parigi di sostituire il suo nome nel quadro dei negoziati per la formazione della nuova Commissione Ue. Sviluppi che “testimoniano ulteriormente una governance dubbia” e che lo hanno portato alle dimissioni. “Lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente – e ha offerto alla Francia, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente. Le sarà ora proposto un altro candidato”, si legge nella lettera di dimissioni di Breton indirizzata a von der Leyen.

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Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk

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Il nuovo ministro degli Esteri dell’Ucraina, Andriy Sybiha, ha invitato le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev occupano. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro ed a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X.

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Comore, il presidente Assoumani accoltellato: è fuori pericolo

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Il presidente delle Comore, Azali Assoumani, è “fuori pericolo” dopo essere stato ferito venerdì in un attacco con coltello da parte di un poliziotto di 24 anni che è stato trovato morto nella sua cella il giorno dopo. Lo rendono noto le autorità dello Stato africano insulare, citate dai media internazionali. L’attentato è avvenuto intorno alle 14 ora locale a Salimani Itsandra, subito a nord della capitale Moroni. “Il presidente sta bene. Non ha problemi di salute, è fuori pericolo. Gli sono stati dati alcuni punti di sutura”, ha detto ieri sera il ministro dell’Energia comoriano Aboubacar Said Anli in una conferenza stampa. Azali è stato aggredito mentre partecipava a un funerale. Il movente dell’attacco non è stato ancora determinato.

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