Per riuscire a salvarsi dall’insolvenza deve restare in amministrazione giudiziaria, fino al 31 gennaio Visibilia Editore, società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè e da lei presieduta fino al gennaio del 2022, prima di dismettere cariche e quote. Lo ha deciso la Sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, coi giudici Simonetti-Marconi-Zana, che hanno prorogato per altri cinque mesi il commissariamento della spa, che sarebbe terminato ad agosto.
L’amministrazione giudiziaria era stata disposta a inizio marzo dal Tribunale, che aveva revocato cda e collegio sindacale, accogliendo le richieste della procuratrice aggiunta Laura Pedio e della pm Marina Gravina, titolari delle inchieste sul caso Visibilia, e di un gruppo di soci di minoranza capeggiati da Giuseppe Zeno, con l’avvocato Antonio Piantadosi. I giudici, dopo gli esiti di un’ispezione che aveva evidenziato gravi criticità nei conti, avevano disposto il provvedimento, spiegando che la spa “quotata” non stava più in piedi finanziariamente, con “irregolarità” e un “potenziale inquinamento” nei bilanci, senza più alcun dipendente e con una società formalmente esterna, di cui socia di maggioranza era ancora Santanchè, ossia Visibilia Concessionaria, che continuava “a gestire l’amministrazione e la tesoreria”, compiendo “scelte anche in ordine ai pagamenti” dei creditori.
Visibilia Editore spa è amministrata da mesi dal professore e avvocato Maurizio Irrera, nominato dai giudici. Tra l’altro, come si legge in un documento del commissario, come “garanzia della restituzione” di un “debito” da quasi 1,3 milioni “della Società Visibilia Srl in Liquidazione nei confronti della Visibilia Editrice Srl”, debito “oggetto di patronage da parte di Athena Pubblicità srl”, ossia l’ex Visibilia Concessionaria, il 6 giugno “è stato costituito un nuovo vincolo di destinazione” su una villa a Pietrasanta (Lucca), vicino al “Parco della Versiliana”, di proprietà “del signor Lorenzo Mazzaro”, ossia il figlio di Santanchè.
Vincolo che si aggiunge a quello messo su una villa a Milano “di proprietà della Immobiliare Dani Srl”, società della senatrice. Nella nota informativa, inoltrata ai giudici, Irrera elenca nel dettaglio i passaggi necessari per il “piano di risanamento”, che “prevede il pagamento dell’intero debito scaduto verso fornitori, fisco ed enti previdenziali”, e in particolare per la “realizzazione della Manovra di Rafforzamento Patrimoniale” di Visibilia Editore, ma che coinvolge anche Visibilia Editrice. Nel caso la “manovra” non andasse in porto, si legge, “il presupposto della continuità aziendale” verrebbe meno. Il commissario segnala che si dovrà arrivare ad un aumento di capitale per la spa da oltre 6,1milioni di euro “in due tranche”.
Sulla “tranche riservata” da 4,5 milioni, secondo Irrera, “l’intervento di Athena Pubblicità” nella “ricapitalizzazione” è “elemento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi”. Necessaria anche la convocazione di un’assemblea straordinaria di Visibilia Editore “non oltre” il 10 agosto. Intanto, sul fronte penale per la ministra si apriranno ad ottobre due udienze preliminari: una per le accuse di falso in bilancio (17 imputati e tre società) e l’altra per truffa aggravata all’Inps sulla cassa integrazione nel periodo Covid (tre imputati e due società).