“Non vogliamo funerali di Stato, non vogliamo funerali farsa: Matteo, Giovanni, Gerardo e Antonio torneranno a casa, i funerali si faranno domani (oggi per chi legge, ndr ) a Torre del Greco”, spiegano i genitori delle giovani vittime. Una decisione che assume un valore politico 48 dopo la tragedia, quando ancora si inseguono responsabilità, provvedimenti da intraprendere, polemiche su chi avrebbe dovuto (e non lo ha fatto) vigilare su un ponte malato. L’ultimo viaggio dei ragazzi torresi inizierà questa mattina alle 5: le quattro bare partiranno da Genova e rientreranno in città nel pomeriggio, poi ci saranno i funerali nella Basilica di Santa Croce alle 17.30.
“Mio figlio non diventerà un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare”, spiega tra i singhiozzi Roberto Battiloro, papà di Giovanni. “Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa” ripete anche il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba, andato a Genova per stare vicino alle famiglie di Torre del Greco dopo aver proclamato il lutto cittadino. «Da parte nostra – ha detto – abbiamo offerto ogni possibile aiuto di carattere materiale alle famiglie delle quattro giovani vittime». I ragazzi, tra i 20 e i 30 anni erano in viaggio per Barcellona. Si sarebbero fermati a Nizza dove c’è la sorella di uno di loro. Appena lasciata Genova, altre due ore di auto e avrebbero mangiato qualcosa a Nizza. Erano allegri. Avevano postato sui social la loro voglia di vacanza, di relax, di divertimento in terra di Spagna, un Paese che amavano.
Nel giorno di Ferragosto si sarebbero dovuti vedere a Barcellona con un loro amico, Marco Raiola, anche lui nato nella città vesuviana ma da alcuni anni trasferitosi in terra iberica per questioni di lavoro. “Ho sentito i ragazzi ieri fino alle 11 attraverso messaggi – ha raccontato Marco – poi ho notato che successivamente non mi rispondevano più. All’inizio non ci ho dato peso, poi ho capito che qualcosa di grave poteva essere successo”. Anche Stella Boccia, nata a Napoli 24 anni fa, è morta con il suo fidanzato Carlos Jesus Eraso Truijllo, 27 anni. Anche per lei la famiglia vuole funerali privati. Entrambi vivevano nei dintorni di Arezzo. I genitori di Stella hanno un ristorante a Civitella Val di Chiana e su Facebook hanno scritto: “Ci scusiamo con la nostra clientela ma saremo chiusi per Lutto. Purtroppo un pezzo del nostro cuore è rimasto sotto le macerie del ponte di Genova”. L’ultima vittima è un autotrasportatore napoletano, Gennaro Sarnataro, 43 anni. I parenti sono arrivati nella tarda mattinata del 15 agosto alla camera mortuaria dell’ ospedale San Martino per svolgere le pratiche burocratiche. L’uomo si occupava di trasporto di ortofrutta e stava rientrando in Italia dalla Francia. “Era un grande lavoratore, una persona perbene” è stato lo stringato commento dei familiari davanti all’ obitorio.