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Cronache

I 210 anni dei Carabinieri. ‘L’italia è fiera di voi’

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I Paracadutisti del Tuscania che si lanciano dagli elicotteri in volo davanti al presidente della Repubblica e ai massimi rappresentanti del governo: il duecentodecimo anniversario della fondazione dell’Arma nella caserma di Tor di Quinto a Roma si è aperto con l’esibizione dei carabinieri specializzati nelle missioni fuori area delle forze armate italiane, dal Libano ad altri territori attraversati da tensioni internazionali. Parallelamente, stesse ore delle celebrazioni, si è svolto in procura a Firenze l’interrogatorio del generale Mario Mori l’ex capo del Ros ed ex direttore del Sisde, indagato nell’ambito delle inchieste sulle stragi mafiose nel 1993: è una vicenda giudiziaria per la quale il comando generale dei Carabinieri ha già espresso la propria vicinanza al generale. In occasione della giornata di celebrazioni, Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al comandante generale dell’Arma: “La sfida alla pace, la tutela delle libertà della nostra convivenza civile, vedono i carabinieri operare nella duplice proiezione da un lato nelle crisi internazionali, dall’altro nel presidio offerto sul territorio nazionale dalla rete delle stazioni.

La lotta alla criminalità organizzata, essenziale per la garanzia della legalità, concorre in modo significativo alla coesione della società italiana”, ha scritto il presidente, rivolgendo “un pensiero alla memoria di tutti i carabinieri che, in patria o fuori dai confini nazionali, hanno perso la vita nell’adempimento del dovere e un deferente saluto alla bandiera”. Gli auguri sono arrivati anche dalla premier Meloni, poi presente alla cerimonia, la quale sui social si rivolge a tutti i militari della Benemerita: “la nostra riconoscenza – dice – non sarà mai abbastanza di fronte alla vostra opera di coraggio e umana propensione al benessere altrui. L’Italia è fiera di voi. Nei secoli fedele”. A Tor di Quinto come ogni anno si sono svolte le celebrazioni con il carosello storico e la rassegna dei reparti da parte del presidente Mattarella, del ministro della Difesa Crosetto, del capo di Stato maggiore della Difesa Cavo Dragone e del comandante Luzi. Poi la consegna alla Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri della medaglia d’oro al valor civile per i meriti acquisiti per il servizio offerto dalle stazioni dei carabinieri alle comunità, dal 1814 ad oggi.

Infine le ricompense individuali con le medagli e d’oro al valor civile e la consegna del premio annuale a sei comandanti di stazione che si sono particolarmente distinti per la loro attività. “Il concetto di buon vicinato – ha detto il comandante generale dei carabinieri, Teo Luzi, nel suo intervento – sintetizza efficacemente il patrimonio più prezioso dell’Arma: vivere tra la gente e agire per la gente. L’immagine dello Stato amico che interviene nel bisogno. Alcune volte con la semplicità di un gesto di comprensione. Quel gesto che, solo dall’inizio dell’anno, ha salvato da situazioni di grave pericolo oltre 1.300 persone: è un dato poco noto, ma di straordinario significato”.

Il ministro Crosetto ha ricordato che “nel 2023 i carabinieri hanno perseguito il 70% dei reati denunciati a tutte le forze di polizia ed hanno risolto quasi la metà dei casi di furti e rapina avvenuti in Italia. Risultato non casuale ma frutto dell’impegno quotidiano di uomini e donne che con professionalità e passione operano su tutto il territorio”. “L’Arma è un’istituzione che ha accompagnato il nostro Paese diventandone un simbolo”, ha aggiunto il ministro invitando anche a “non sottovalutare i casi di autolesionismo nell’Arma”: “Essere una grande famiglia significa questo: chiedere sacrificio, chiedere quando serve eroismo ma essere pronti a dare la vicinanza come una grande famiglia”, ha concluso.

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Falso carabiniere tenta una truffa ad una donna, arrestato dai veri carabinieri

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Non riesce la truffa ai danni di una donna da parte di un ventenne campano arrestato dai carabinieri di Osimo. Il giovane ha telefonato alla signora di Osimo fingendosi un maresciallo dei carabinieri per spiegare che il marito era rimasto coinvolto in un incidente e che sarebbe stata contattata da un avvocato. Per evitare la querela, avrebbe dovuto pagare alla controparte 8mila euro. La donna non si è lasciata ingannare, ha mantenuto il contatto telefonico, e attraverso la madre, ha contattato i Carabinieri della Compagnia di Osimo che, in brevissimo tempo, hanno organizzato un servizio di osservazione e, dopo aver atteso l’uomo nell’abitazione della donna per riscuotere quanto chiesto, lo hanno arrestato. Sono ancora in corso le indagini per dare un nome ai complici dell’arrestato in flagranza di reato per tentata truffa aggravata. Le indagini proseguono per individuare i suoi complici. Non dovendosi applicare misure cautelari, ad arresto convalidato, l’uomo, incensurato, è stato posto in libertà. Il provvedimento eseguito costituisce misura precautelare e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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Investe e uccide donna a Camposano, l’arrestato è un vigile urbano: tasso alcolemico alto

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Diminuzione della capacità di eseguire compiti semplici, stato di rilassamento.  Poi gradualmente l’alterazione della percezione degli spazi, mutamenti nella personalità, perdita di prontezza nella reazione agli stimoli, abbassamento della soglia di attenzione.
Sono i primi segnali del corpo quando la concentrazione di alcol nel sangue oscilla tra i 0,5 e 1 g per litro.
Con l’aumentare dei bicchieri, sale la soglia da 1 g/l fino a 2.
Qui la coordinazione è pregiudicata, inizia il biascicamento, subentrano vertigini, nausea. Le capacità motorie e cognitive sono già compromesse. Mettersi alla guida in questo stato è terribilmente pericoloso. Ed è vietato dalla legge già dalle prime avvisaglie elencate. Il tasso alcolemico del 26enne incensurato che questa notte avrebbe investito e ucciso una sua coetanea era di 1,7 g/l .

E’ successo nella tarda serata di ieri nel comune di Camposano.  Una donna passeggia in via Croce San Nicola insieme alle due nipotine di 10 e 7 anni.  Lungo lo stesso senso di marcia è arrivata la suzuki splash guidata dal 26enne che avrebbe preso in pieno la 27enne di Camposano, sbalzandola in un terreno, oltre un muro alto 1 metro e mezzo.  La donna è morta sul colpo, le due bimbe sono miracolosamente illese ma in stato di shock.  L’uomo alla guida si è fermato e poco dopo sono arrivati i carabinieri della compagnia di Nola.  Accompagnato in ospedale, gli è stato rilevato un tasso alcolemico pari a 1,7 g/l.  E’ stato arrestato per omicidio stradale e sottoposto ai domiciliari in attesa di giudizio.

Secondo quanto si è appreso, è un vigile urbano l’investitore con tasso alcolemico superiore alla norma ritenuto responsabile dell’omicidio stradale avvenuto a Camposano, nel Napoletano, dove ha perso la vita una donna di 27 anni che era con i suoi nipotini di 10 e 7 anni. L’uomo, ora agli arresti domiciliari, è titolare di un contratto di formazione e presta servizio da 6-7 mesi, nel comune di Portici (Napoli).

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Cantante scomparsa, giardiniere di nuovo indagato per omicidio

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Per la morte di Greta Spreafico, la donna di 53 anni di Erba (Como), scomparsa nel delta del Po rodigino il 4 giugno 2022, dopo l’archiviazione del caso sarebbe di nuovo indagato Andrea Tosi, 58 anni, giardiniere di Porto Tolle (Rovigo), questa volta non soltanto per distruzione e occultamento di cadavere, ma anche per omicidio preterintenzionale. L’emittente Telelombardia – riferiscono i quotidiani veneti – nei giorni scorsi ha diffuso il contenuto di un’intercettazione in cui Tosi risponde “ma sì, sono stato io” alla domanda di una terza donna che gli chiedeva, riferendosi a Sperafico: “Tu non l’hai uccisa vero?”

Sono intercettazioni risalenti all’ottobre 2022, successive alla scomparsa ma già presenti nel fascicolo della procura della Repubblica di Rovigo prima dell’archiviazione. All’epoca non erano state ritenute attendibili. La donna, conosciuta come cantante rock, si trovava in Polesine per vendere la casa del nonno a un cugino, ma si sono perse le sue tracce due giorni prima della data in cui era stato fissato il rogito. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e neanche l’auto che utilizzava, una Kia Picanto. L’avvocato della famiglia Spreafico nei mesi scorsi però ha fornito alla Procura nuovo materiale, tra cui comunicazioni tra Tosi e l’ex compagno della donna scomparsa, Gabriele Lietti. Il caso è stato riaperto, c’è stato un nuovo sopralluogo nell’abitazione di Greta Spreafico, all’interno sono state ritrovate le chiavi dell’auto e un capello impigliato in una maglia di colore verde gettata nel bidone dell’umido. Il tutto è ora al vaglio del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma.

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