La tensione all’interno del Movimento 5 Stelle è in continua crescita, con Beppe Grillo (con Conte in una foto di Imagoeconomica in evidenza) al centro di una potenziale estromissione dal ruolo di garante. L’idea di un referendum online per decidere il suo futuro all’interno del movimento che ha creato insieme a Gianroberto Casaleggio suona come una beffa per i suoi sostenitori, ma la partita è tutt’altro che chiusa. Grillo è convinto di avere ancora carte da giocare e di poter influenzare l’esito delle decisioni future.
L’ascesa del Movimento e l’era Grillo
La nascita del Movimento 5 Stelle è legata a un’ondata di dissenso politico che Grillo ha saputo incanalare fin dal V-Day del 2007, culminato nel successo elettorale che ha portato il movimento in Parlamento. Con la democrazia diretta come faro, Grillo ha guidato il M5S con un approccio rivoluzionario, conquistando la fiducia degli elettori con un messaggio di trasparenza e rinnovamento.
Tuttavia, l’ingresso nei “palazzi” del potere ha rappresentato una prima battuta d’arresto per il Movimento. La morte di Casaleggio nel 2016 ha segnato un secondo momento cruciale, lasciando Grillo a dover gestire da solo il peso del movimento, mentre cercava di trovare un equilibrio tra il suo amore per il mondo dello spettacolo e la politica.
Il paradosso della democrazia diretta
Proprio la democrazia diretta, principio fondante del M5S, potrebbe ora trasformarsi in un paradosso per Grillo. Si prevede che a novembre gli iscritti saranno chiamati a votare sull’eventuale abolizione del ruolo di garante, un’ipotesi che metterebbe Grillo in una posizione di estrema vulnerabilità. La Rete, uno strumento che lui stesso ha reso centrale nel movimento, potrebbe diventare l’arma con cui i suoi avversari proveranno a eliminarlo politicamente.
Lo scontro con Conte
Il leader del Movimento, Giuseppe Conte, non ha perso tempo a prendere le distanze da Grillo. In un’intervista a La Stampa, Conte ha giustificato le proposte di cambiamento come risposte alle richieste della base del M5S. La tensione tra i due è palpabile, con un conflitto che rischia di trasformarsi in una battaglia finale per il controllo del movimento.
Negli ultimi anni, il M5S ha subito grandi cambiamenti, perdendo molti dei parlamentari storici a causa della regola dei due mandati, voluta da Grillo. Questo ha portato a un distacco tra i nuovi eletti e il fondatore, che ora si trova in una posizione sempre più isolata.
Le carte di Grillo
Nonostante l’ostilità crescente, Grillo non sembra intenzionato a rinunciare facilmente. Ha a disposizione diverse strategie per difendere la sua posizione, tra cui la possibilità di contestare eventuali votazioni, avviare battaglie legali o persino rivendicare il simbolo del movimento.
La crisi interna al Movimento 5 Stelle rappresenta un momento cruciale per il futuro del partito. Con Grillo che si prepara a difendere il suo ruolo e Conte che cerca di rafforzare la sua leadership, le prossime settimane potrebbero definire il destino di uno dei movimenti politici più influenti degli ultimi anni.
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