Vince il Napoli contro il Torino per 1-0 dopo una partita combattuta, sofferta per una vittoria fortemente voluta e meritata. Oltre ogni cosa, 11 leoni mai domi. Otto partite, otto vittorie, Napoli capolista da solo a 24 punti. Oggi un penalty sbagliato, un palo pieno, un gol annullato per fuorigioco millimetrico e poi il gol del solito Osimhem. L’uomo che fa la differenza.
Al Maradona scende in campo il Napoli di Luciano Spalletti dopo la sosta davanti a 31.000 spettatori. Finalmente lo stadio si riempie sempre di più di colori, di musica e della voce dei bambini. Un passo in avanti importante anche se mancano ancora i cori di incitamento delle curve. Si fanno sentire i tifosi granata presenti nel settore ospite. Il tecnico azzurro tra i pali sceglie ancora Ospina; in difesa schiera Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui; centrocampo con i due paladini Fabian ed Anguissa; la triade Zielinski, Politano (preferito a Lozano) e Insigne, dietro all’attaccante nigeriano Osimhen. Mertens e Lozano pronti a subentrare a partita in corso.
Kalidou Koulibaly è stato premiato come miglior giocatore del mese di settembre in serie A. Primi minuti di studio delle due squadre, poi il Napoli inizia a far sentire di che pasta è fatto. Di Lorenzo libera Osimhen che con la sua solita falcata si libera e lascia partire una conclusione pericolosa che però termina fuori. Dopo un minuto Politano serve Osimhen che trova Insigne, ma la.sua conclusione viene bloccata. Primo calcio d’angolo al 16′ per il Toro: il colpo di testa di Bremer finisce tra le mani di Ospina. Sempre con un colpo di testa ci riprova Osimhen su un cross al bacio di Di Lorenzo, il nigeriano fa tutto bene ma la sfera termina alta.
Al 25′ episodio clou: Insigne batte una punizione con palla in area, Kone atterra di Lorenzo, per l’arbitro è calcio di rigore. Lorenzo Insigne prova con una finta a spiazzare Milikovic-Savic che non si fa ingannare e para in due tempi. Non è il primo penalty sbagliato dal capitano in questa stagione. Fallisce dunque per il momento il Napoli la possibilità di sbloccare un match reso ostico dalla squadra diretta da Juric che punta di finalizzare al meglio una partita difensiva.
Ci provano Insigne e Di Lorenzo senza fortuna mentre il Torino si trova protagonista in due contropiedi con il Napoli più scoperto ma spreca. Termina il primo tempo.
Il Napoli, superiore tecnicamente e padrone del possesso palla, deve provare a inventare qualcosa di più efficace per scardinare la retroguardia granata. Occorre maggiore lucidità nella fase finale dell’azione, sotto porta.
Nella ripresa il Napoli ha tutte le intenzioni di far sua la gara con la consapevolezza che serve più determinazione e incisività. Si può sbloccare su calcio piazzato. Al 56′ mmonito Linetty che stende Zielinski. Mario Rui batte il calcio di punizione dal lato sinistro. Il cross trova Di Lorenzo che di testa supera Milinkovic Savic e insacca. Tutto inutile. Dopo vari minuti il Var rileva una posizione di fuorigioco del numero 22 azzurro. Gol annullato.
Al 59′ primo cambio per il Napoli: esce Politano ed entra Lozano.
Clamorosa l’occasione al 62 per il messicano: ripartenza degli azzurri con Osimhen che serve Lozano. Si grida al gol ma il diagonale di Lozano si stampa sul palo.
Al 65′ miracolo di Ospina su Brekalo che da due passi devia il suo diagonale in angolo.
Non rinuncia il Napoli e si gioca tutte le sue carte: al 70′ doppio cambio dentro Mertens e Elmas al posto di Zielinski e Insigne. Al 79′ Koulibaly viene ammonito per gioco pericoloso su Belotti.
All’82’ l’apoteosi, finalmente il Napoli va in gol e stavolta è tutto valido. Triangolo di Mertens prima con Osimhen, poi con Koulibaly che crossa. Il pallone, Osimhen spicca il volo e stavolta si trafigge portiere avversario per l’1-0.
Seguono minuti di grande sofferenza dove il Napoli fa di tutto per portare a casa il risultato. All’85’ ammonito Anguissa e all’89’ Lozano lascia il posto a Juan Jesus. Undici leoni non si fanno sorprendere. Il Napoli vince 1-0 e torna in testa alla classifica. In settimana gli azzurri giocheranno contro il Legia Varsavia in Europa League e poi domenica torna il campionato con Roma – Napoli.
Tallon Griekspoor batte Jan-Lennard Struff per 7-6 5-7 6-4 e porta l’Olanda per la prima volta in finale di Coppa Davis. Il tennista “orange” ha conquistato il punto decisivo del 2-0 per la propria nazionale contro la Germania a Malaga. Nell’incontro precedente il connazionale Botic van de Zandschulp ha battuto il tedesco Daniel Altmaier. L’Olanda sfiderà in finale la vincente dell’altra semifinale tra l’Italia e l’Australia che è in programma domani.
L’emergenza in casa Juve non accenna a rientrare, anzi durante la pausa per le nazionali si è accentuata ancora di più. “Abbiamo perso Cabal per lungo tempo, a Milano mancheranno anche Bremer, Adzic, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Milik. E anche Vlahovic che non ci sarà”, il quadro degli assenti fatto da Thiago Motta, alla vigilia della sfida contro i rossoneri. “Mi dispiace per chi non ci sarà perché questa è una bellissima partita, vorrebbero giocarla tutti – aggiunge, in vista del big-match alla ‘Scala’ del calcio – e i privilegiati che scenderanno in campo daranno il massimo: cercheremo di portare la sfida dalla nostra parte, dovremo dare ancora di più per non far notare le assenze e ci metteremo massimo impegno e grande concentrazione”. Nonostante il suo forfait e i dubbi sul suo rientro.
“Non so ancora se Dusan ci sarà contro l’Aston Villa, lo vedremo nei prossimi giorni” la risposta di Thiago Motta, l’argomento più chiacchierato durante la conferenza è stato proprio Vlahovic: tutta colpa di quella uscita infelice di qualche giorno fa. “È più semplice per me giocare insieme ad un altro attaccante, perché quando presso e rincorro gli avversari poi rischio di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione” le parole finite nel mirino della critica. E sono arrivate anche dalle parti della Continassa, come conferma lo stesso allenatore: “Abbiamo parlato, siamo d’accordo ed è la cosa più importante – il retroscena raccontato da Thiago Motta – perché tutti i miei giocatori sanno cosa dobbiamo fare e so che lo faranno, sia in fase difensiva sia in quella offensiva: si tratta di un obbligo e un dovere, non è un’opzione”.
Chiusa la querelle, si apre il dilemma della prima punta: chi sarà il riferimento offensivo della Juve a San Siro? “Tutti i ragazzi hanno caratteristiche diverse, al di là di attaccanti centrali o centrocampisti, e questa è una cosa interessante – afferma il tecnico – perché danno alternative e soluzioni diverse, sarà così anche a Milano”.
L’idea è quella di alternare Weah e Yildiz tra la zona centrale e le corsie esterne, anche per non dare punti di riferimento alla difesa del Milan. E soprattutto l’americano è in un periodo di forma impressionante: “Mi piace tutto quello che fa, oltre ovviamente ai gol, ed è un giocatore interessante perché aiuta, è generoso, responsabile, capisce di cosa ha bisogno la squadra, quali sono le consegne, cosa chiediamo – i complimenti per l’ex Lille – e siamo contenti che sia con noi, che sia in forma, che dia il suo contributo sia dall’inizio che a partita in corso”. In difesa ci saranno Gatti e Kalulu, il francese tornerà da ex ad affrontare il Milan: “La cosa più importante è che lui è sempre voluto venire, dal primo giorno che è arrivato si è messo sempre a disposizione del gruppo – dice di lui Thiago Motta – ed è anche leader a modo suo: parla poco, ma lo fa nel modo giusto e non deve cambiare nulla in lui”. Infine, c’è spazio per una battuta sul tennis: “Non so chi sia il Sinner della Juve, non mi piace proprio fare paragoni – conclude il tecnico – poi Jannik è un fenomeno del tennis e dello sport: gli auguro di continuare così la sua carriera eccezionale”.
Il Maraduno 2024, evento dedicato all’immortale Diego Armando Maradona, celebrerà una figura chiave nella storia recente del Pibe de Oro: l’avvocato Angelo Pisani, colui che ha restituito giustizia e onore alla leggenda del calcio. Durante la manifestazione, che si terrà il 24 novembre 2024 presso l’Edenlandia di Napoli, Pisani riceverà un Premio Speciale per il suo straordinario contributo nella difesa legale di Maradona.
Un gesto di amore e giustizia per Maradona
Angelo Pisani è stato l’artefice dell’assoluzione di Maradona dall’ingiusta accusa fiscale che per anni ha gravato sulla sua figura. Un successo legale che va oltre le aule di tribunale, diventando un gesto simbolico per Napoli e per tutti coloro che vedono in Maradona non solo un calciatore, ma un eroe che ha donato sogni e orgoglio al popolo partenopeo.
Grazie alla sua competenza, determinazione e al profondo legame con la figura di Diego, Pisani ha difeso non solo il mito del campione, ma anche l’onore di un’intera città.
Il tributo del Maraduno 2024
Il riconoscimento assegnato ad Angelo Pisani durante il Maraduno 2024 celebra non solo il successo legale che ha liberato Maradona da ogni ombra, ma anche il suo impegno nel preservare la memoria e la dignità di una figura che continua a ispirare generazioni.
“Grazie, Avvocato Pisani, per aver difeso un pezzo del cuore di Napoli. La tua passione e tenacia hanno reso la figura di Diego ancora più grande e libera da ingiustizie”, è il messaggio che accompagna il tributo.
Un momento emozionante per Napoli e i fan di Maradona
Il Premio Speciale a Pisani rappresenta uno dei momenti più significativi del Maraduno 2024, una giornata di festa, memoria e celebrazione del legame unico tra Diego e Napoli. L’evento sottolinea come la figura di Maradona sia molto più di un simbolo sportivo: è un patrimonio culturale e umano che Napoli custodisce con orgoglio.