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Golden Gala amaro per Tamberi e Jacobs, doppio flop anche a Roma

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A Roma, per il Golden Gala, doveva essere la serata di Tamberi e Jacobs; ma alla fine si è rivelata una giornata no per entrambi. Chiude terzo Gimbo non riuscendo a saltare 2.30, ultimo addirittura Marcell nei 100m con il tempo di 10.20. “Ma non sempre mi sveglio col sorriso”: erano state queste le parole di Tamberi alla vigilia e nel giorno della gara il sorriso svanisce del tutto perché chiude al terzo posto a pari merito con l’ucraino Doroshchuck. Fatale la misura di 2.30, un’altezza superata pochi giorni fa a Chorzow dove era tornato a saltare e vincere in Diamond League con 2.31. Questa volta, però, a Gimbo non riesce lo show di due mesi fa per gli Europei di Roma. La curva sotto la quale salta, la Sud, è la stessa, ma a cambiare è la condizione atletica dell’altista azzurro, reduce da un’Olimpiade travagliata per via dei calcoli renali.

Il primo errore arriva solamente a 2.27, mentre saluta Roma non superando il 2.30 con la gara di salto in alto vinta dal coreano Woo. “Cosa dire, mi dispiace tanto, questa sera la Curva era la stessa degli Europei, è stato fantastico sentire l’entusiasmo, ma non sono stato all’altezza del tifo – ha spiegato Tamberi -. La responsabilità mia, non riuscivo a saltare. Gli up and down ci sono in questo momento, ma almeno 2.30 avrei dovuto saltarli, oggi era alla portata. Chiedo scusa a chi è venuto”. La delusione è palpabile ma poi ha ribadito: “Con Jacobs non ci fermiamo certo oggi anche se la prima cosa che ho detto a mia moglie dopo il 2.30 è stata “basta smetto”, non ho ancora digerito quello che è successo a Parigi”.

Volto scuro anche per Jacobs che vede trionfare Tebogo, oro nei 200 agli ultimi Giochi. Marcell rallenta vistosamente negli ultimi metri e la spiegazione è in una condizione non ottimale. “Mi sono svegliato ed era una giornata no, non solo per colpa mia – le parole di Jacobs -. Avevo i bicipiti un po’ duri e non aveva senso rischiare un infortunio nel finale, per questo ho rallentato”. Non delude,invece, Andy Diaz che alla sua prima volta a Roma in Diamond League vince il meeting saltando in 17.32, lontano dal suo season best di Parigi che gli è valso il bronzo olimpico. “Non è la misura che volevo – ha detto il triplista azzurro – ma volevo vincere. Ora voglio tutto, anche il record del mondo”.

E se Diaz vuole saltare 18 metri, Leonardo Fabbri nel getto del peso rincorre la misura dei 23 metri. Oggi, però, si è dovuto accontentare del secondo posto dietro il solito Ryan Crouser, oro olimpico a Parigi e primo al Golden Gala con 22.49, facendo registrare anche il nuovo record del meeting romano. “Purtroppo oggi le gambe non erano al 100% – le parole del pesista italiano – ma mi sono divertito. L’obiettivo resta chiudere la stagione lanciando 23 metri perché so di valerlo”. Nessun riscatto, rispetto alle Olimpiadi, nemmeno per Lorenzo Simonelli che nei 110 ostacoli chiude al sesto posto in 13.34. “Quest’anno è partito con il botto, peccato per i Giochi perché ci credevo – ha detto dopo un amaro Golden Gala – E’ stato un errore, succede ma non bisogna farsi demoralizzare. Ci saranno tante altre occasioni”.

Parlando della serata ha aggiunto: “L’Olimpico è sempre un’emozione, ma la condizione non era quella degli europei. Sono contento di aver partecipato, nonostante tutto sono contento perché il pubblico è super caloroso”. Emozionata per l’Olimpico Nadia Battocletti, autentica protagonista dell’estate azzurra con l’oro nei 5mila e 10mila metri agli Europei. Medaglie alle quali ha aggiunto l’argento di Parigi sempre nei 10mila. Davanti il suo pubblico, nei 1500, ha chiuso undicesima, ma per la prima volta in carriera è scesa sotto il muro dei 4 minuti.

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Tennis: Jasmine Paolini quinta nel ranking Wta

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Jasmine Paolini si conferma al quinto posto del ranking Wta. Pressoché invariate la prime 10 posizioni della classifica mondiale che vede in testa Iga Swiatek. Alle spalle della polacca la bielorussa Aryna Sabalenka, la statunitense Jessica Pegula e la kazaka Elena Rybakina. Dietro l’italiana la statunitense Coco Gauff, la cinese Qinwen Zheng e la statunitense Emma Navarro. Esce dalla top 10 la ceca Barbora Krejcikova (undicesima) a vantaggio della greca Maria Sakkari (nona) e della statunitense Danielle Collins (decima).

1. Iga Swiatek (POL) 10885 pts

2. Aryna Sabalenka (BLR) 8716

3. Jessica Pegula (USA) 6220

4. Elena Rybakina (KAZ) 5871

5. Jasmine Paolini (ITA) 5398

6. Coco Gauff (USA) 4983

7. Zheng Qinwen (CHI) 3980

8. Emma Navarro (USA) 3705 9. Maria Sakkari (GRE) 3416 (+1)

10. Danielle Collins (USA) 3178 (+1)

 

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Tennis: Sinner in testa al ranking Atp. nove italiani in top 100

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Jannik Sinner è saldamente al comando della classifica Ata. L’italiano guida con 11180 punti davanti il tedesco Alexander Zverev (6875) e allo spagnolo Carlos Alcaraz (6690), Quarto Novak Djokovic (5560). Invariate le prime 20 posizioni del ranking mondiale.

  • 1. Jannik Sinner (ITA) 11180
  • 2. Alexander Zverev (GER) 6875
  • 3. Carlos Alcaraz (SPA) 6690
  • 4. Novak Djokovic (SRB) 5560
  • 5. Daniil Medvedev (RUS) 5475
  • 6. Andrey Rublev (RUS) 4645
  • 7. Taylor Fritz (USA) 4060
  • 8. Hubert Hurkacz (POL) 4060
  • 9. Casper Ruud (NOR) 4010
  • 10. Grigor Dimitrov (BUL) 3965
  • 11. Alex De Minaur (AUS) 3655
  • 12. Stefanos Tsitsipas (GRE) 3390
  • 13. Tommy Paul (USA) 3005 14. Holger Rune (DAN) 2780
  • 15. Sebastian Korda (USA) 2585
  • 16. Frances Tiafoe (USA) 2560
  • 17. Ben Shelton (USA) 2490
  • 18. Ugo Humbert (FRA) 2370
  • 19. Lorenzo Musetti (ITA) 2345
  • 20 Jack Draper (GBR) 2315

Primo degli azzurri, dopo Sinner, è Lorenzo Musetti che è 19mo.

Ma sono ben nove gli italiani tra i primi 100:

  • Flavio Cobolli (32)
  • Matteo Arnaldi (33)
  • Luciano Darderi (41)
  • Matteo Berrettini (43)
  • Lorenzo Sonego (50)
  • Fabio Fognini (78)
  • Luca Nardi (86)

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Sinner tifoso eccellente spinge l’Italia, Olanda battuta

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Forse ispirati dal sostegno del tifoso eccellente Jannik Sinner, che la sera prima, a cena, aveva anche tenuto un discorso alla squadra, a Bologna Matteo Berrettini e Flavio Cobolli non hanno tradito le attese, e battendo rispettivamente Botic Van de Zandschulp e Tallon Griekspoor hanno regalato all’Italia il successo sull’Olanda e anche la certezza del primato nel girone che ha dato loro l’accesso alle finali di Coppa Davis che si svolgeranno a Malaga, dove è presumibile che il n. 1 del mondo ci sarà non solo per fare il tifoso. L’obiettivo dell’Italtennis, nemmeno tanto nascosto, è di riconquistare l’insalatiera, intanto i successi dell’Unipol Arena sono un bel viatico sulla via della speranza di farcela.

Ad aprire le danze è stato Berrettini, che a fine partita per prima cosa è andato ad abbracciare proprio Sinner, con il quale prima del match aveva chiacchierato a lungo, e la cui presenza, ha poi spiegato Matteo, “mi ha dato una bella spinta e anche un po’ di pressione. Ma Jannik – ha aggiunto parlando a Super Tennis – è stato la ciliegina di una settimana spettacolare”. Per poi aggiungere che a Malaga “ci proveremo con tutto noi stessi e spero di esserci. Abbiamo il giocatore più forte del mondo, la squadra più compatta del mondo e il tifo più caldo del mondo”.

Intanto battere Van de Zandschulp in 2 ore e 22′ di gioco, è stato più complicato del previsto perché il tennista romano ha vinto in rimonta dopo aver ceduto al rivale il primo set, perso per 6-3. In campo non c’era il Berrettini migliore, che però è stato capace di riprendersi l’incontro, nonostante nel secondo set abbia sprecato troppo, leggi sei palle break. Tutto ciò non gli ha comunque impedito di imporsi per 6-4, per poi ripetersi, con identico punteggio, nel terzo set. “Tutta la squadra mi ha spinto al successo – ha poi voluto sottolineare Matteo -. E poi sarà l’aria di casa, il pubblico, il fatto che giocare davanti a voi è speciale e che l’ho sognato fin da quando ero bambino.

Oggi mi aspettavo un match difficile, e il mio avversario mi ha sorpreso in positivo ma alla fine era un break, sapevo che dovevo stringere i denti e provare a strapparne uno, e così è stato nel secondo mentre nel terzo me ne sono serviti due. Sono orgoglioso di come ho lottato oggi perché così è davvero speciale”. Sorride anche l’esordiente Flavio Cobolli che, contro Griekspoor, ha vinto di testa e di cuore. Il romano è sceso in campo dopo il successo dell’amico Matteo Berrettini su Botic Van de Zandschulp, contro il numero 1 olandese Tallon Griekspoor. E ha iniziato al meglio, vincendo il primo set al tie-break 7-4.

Ma l’olandese ha allungato il match al terzo set, in cui è stato bravo a sapersi isolare da cori, tamburi e assordanti trombette, ma alla fine non è stato abbastanza per vincere. Cobolli, che ha evidenziato progressi concreti, ha chiuso il match con un diritto lungolinea da sinistra che per l’azzurro e tutto il pubblico è stato anche un grido di vittoria. “Ho realizzato il sogno che avevo da bambino – le parole del giovane romano -, sono contento e fiero di me stesso. Questa non è la vittoria mia, ma di squadra. Senza il calore e supporto di tutti non sarebbe finita così. Sinner? Prima della partita mi ha detto di divertirmi, detto da lui è molto importante per me”.

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