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Cronache

Giovane donna trovata morta in b&b a Porto San Giorgio

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Era arrivata a Porto San Giorgio (Fermo) da poco più di un mese Maria Primerano, 32 anni, di Rostov (Russia) ma con passaporto italiano, trovata senza vita questa mattina all’interno di un appartamento che aveva affittato al civico 11 di piazza 25 aprile. Il decesso però risalirebbe a oltre tre giorni fa, secondo i primi accertamenti. Il corpo della giovane donna giaceva su un divano letto e i sanitari del 118 si sono limitati ad accertarne la morte. Sul corpo della 32enne appaiono anche diverse ecchimosi ma che si tratti di violenza è ancora da stabilire. Gli investigatori della questura di Fermo infatti non hanno trovato evidenti segni di aggressione e nemmeno effrazioni alla porta o alle finestre dell’alloggio. Ma al momento nessuna ipotesi viene esclusa.

I primi rilievi sono stati fatti dai sanitari della Croce azzurra sangiorgese e dagli operatori della polizia di stato intervenuta con volanti, squadra mobile e polizia scientifica che hanno raccolto i reperti che aiuteranno a far luce sull’accaduto. Saranno poi l’esame autoptico e quello tossicologico a stabilire in via definitiva le cause del decesso. Gli investigatori della questura dovranno invece ricostruire i movimenti della donna nei giorni precedenti alla sua morte. La vittima sarebbe stata scoperta dalla proprietaria dell’appartamento che non riuscendo a contattare l’inquilina, il cui contratto d’affitto sarebbe scaduto da qualche giorno, è entrata venendo subito investita da un odore molto forte e trovando la vittima ormai in avanzato stato di decomposizione.

Subito ha dato l’allarme chiamando il 112. La sua testimonianza è stata già raccolta dagli inquirenti. L’alloggio dove ha trovato la morte Maria si trova al primo piano della palazzina a pochi metri dal lungomare sangiorgese. Gli agenti della squadra mobile e della scientifica che stanno indagando per risalire alle cause della morte hanno scoperto anche delle tracce di sangue su una parete del pianerottolo, che sono state repertate e verranno analizzate anche se sembrerebbe risalire a diverso tempo fa, dunque verosimilmente non riconducibili alla morte della donna. La notizia della morte della ragazza ha fatto velocemente il giro della cittadina.

Sul posto si è recato anche il primo cittadino, Valerio Vesprini. Nel pomeriggio, in piazza 25 aprile sono arrivati anche il procuratore capo di Fermo, Raffaele Iannella, il sostituto procuratore Marinella Bosi e il medico legale. E’ stata disposta per lunedì prossimo, l’autopsia sul corpo della 32enne. Solo allora si conosceranno le cause della tragedia.

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Cronache

Italia sotto la pioggia, esondazioni e strade come fiumi

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Tutta l’Italia, da nord a sud, è sott’acqua, colpita dal pesante maltempo che ha travolto anche la Sicilia, in preda, da mesi, ad una forte siccità. La situazione è difficile in molte aree del paese: in Emilia Romagna – dove fino alla mezzanotte di sabato è allerta rossa, da domenica arancione – dopo le nuove precipitazioni delle ultime ore, a Bagnocavallo, nel ravennate, è stata disposta l’evacuazione totale delle zone già colpite dalle precedenti ondate di maltempo. Anche il Comune di Bologna ha emesso un’ordinanza di evacuazione dei piani terra, seminterrati e interrati in aree critiche vicine al fiume Reno ed ai torrenti Savena e Ravone.

A Cesenatico in poche ore sono caduti 70 millimetri di pioggia che hanno messo in crisi parte della rete fognaria e i sottopassi; la circolazione ferroviaria è stata sospesa. Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha firmato il decreto che dispone, a supporto della Regione Emilia Romagna, lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile. Grave la situazione anche in Sicilia; a Licata, nell’Agrigentino, la situazione peggiore: il fiume Salso è esondato in più punti, gli abitanti di alcune abitazioni hanno abbandonato le case per precauzione e alcuni, per mettersi in salvo, sono saliti sui tetti delle auto. Si temeva un disperso ma fortunatamente i vigili del fuoco, con l’elicottero, sono riusciti a salvare un uomo che si era arrampicato sul tetto di un’abitazione per scappare alla furia dell’acqua.

Un’altra persona è stata salvata da una squadra dei vigili del fuoco di terra: era rimasta aggrappata ai pilastri di un ponte, ritrovata e soccorsa, quando era ormai senza più forze. Il sindaco, Angelo Balsamo, ha invitato i cittadini a non uscire di casa. A Catania la forza dell’acqua ha trascinato per le vie una moto e il suo proprietario, messo in salvo da Angela, 28 anni, barista nigeriana, come attestano diversi video che girano sui social. “L’ho visto e ho capito che dovevo aiutarlo”, ha raccontato poco dopo. Il sindaco, Enrico Tarantino, l’ha chiamata per ringraziarla. “Sono certo che – ha scritto sui social – se dovesse succedere di nuovo, i tanti impegnati a filmare si prodigheranno per prestare aiuto. Perché noi catanesi siamo generosi, ma talvolta abbiamo bisogno che qualcuno, con i suoi gesti, ce lo ricordi”. In alcune tratte siciliane la circolazione ferroviaria è bloccata.

Quattro voli sono stati dirottati dall’aeroporto di Catania a quello di Palermo. L’isola di Stromboli è stata investita da un fiume di acqua e fango che ha invaso le stradine e ha bloccato i residenti all’interno delle case; è intervenuta la Protezione civile. Le piogge hanno causato il distacco di un pluviale dell’ospedale di Caltanissetta, con l’allagamento di sale operatorie e pronto soccorso. Piogge intense in Veneto, dove la Lega calcio dilettanti ha disposto la sospensione di tutte le partite in programma nel fine settimana.

Una frana in località Casino ad Ellera, frazione di Albisola Superiore (Savona) ha isolato cinque abitazioni, costringendo all’allontanamento di nove persone. La pioggia insistente, che ha interessato per ore le Marche, ha provocato allagamenti e disagi soprattutto nella zona costiera tra Senigallia e Ancona. Una famiglia è stata evacuata da un’abitazione allagata con l’intervento del mezzo anfibio dei vigili del fuoco. Domani sarà allerta arancione su Calabria meridionale e ionica, su buona parte dell’Emilia-Romagna, su ampi settori di Veneto e Basilicata e sui settori sud orientali della Lombardia. In altre 13 regioni l’allerta sarà giallo.

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Ladro ucciso: i gestori del bar ai domiciliari

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Un delitto mosso da una “perdita totale dell’autocontrollo”, ma al tempo stesso maturato “in un contesto particolare”. Con queste motivazioni il gip di Milano Tiziana Gueli ha convalidato l’arresto per omicidio volontario e stabilito la misura cautelare degli arresti domiciliari per Shu Zou, 30 anni, e Liu Chongbing, 49, accusati di avere ucciso a forbiciate il 37enne Eros Di Ronza dopo averlo sorpreso a rubare dei gratta e vinci dal loro bar tabaccheria. Niente carcere, quindi, per i due gestori del locale, ai quali tuttavia non è stata riconosciuta la legittima difesa invocata dall’avvocato Simone Ciro Giordano. La Procura di Milano aveva chiesto per entrambi il carcere.

Nell’ordinanza di convalida il giudice sottolinea che “la cruda dinamica del fatto” e “l’intensità dell’aggressione”, consumata “in pochi minuti” nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi in via Da Cermenate, portano a ritenere che sussista il pericolo di reiterazione del reato, avvenuto “in una dimensione del farsi giustizia da sé non ammissibile nel nostro ordinamento”. Nonostante questo, però, evidenza che il contesto dell’omicidio è quello in cui i due arrestati “avevano appena subito un furto che, a quanto dichiarato, è soltanto l’ultimo di una lunga serie”. Si inserisce quindi in quest’ottica, secondo il gip “la manifestazione di rabbia e frustrazione” da parte dei gestori del bar nel vedere “ancora una volta, il frutto del proprio lavoro dileguarsi in un attimo, con conseguente ingente danno patrimoniale”. Zio e nipote, quindi, “non hanno saputo gestire questa emozione negativa con la necessaria lucidità e razionalità”.

A quanto ricostruito nelle indagini della polizia e del pm Maura Ripamonti, i due erano stati svegliati durante la notte dall’allarme del negozio ed erano scesi in strada con delle forbici per affrontare il ladro e il complice che faceva “da palo” (un 48enne poi identificato e indagato). Mentre quello che attendeva all’esterno è riuscito a fuggire, Di Ronza è stato colpito con almeno una ventina di coltellate. All’arrivo degli operatori del 118, per lui non c’era già più niente da fare e, come ricorda il gip, i due gestori del bar sono stati trovati dalla polizia in uno “stato di shock”.

“Ho capito che c’era qualcuno dentro perché il ragazzo che stava fuori indossava il casco e un altro ce lo aveva in mano”, ha detto Shu Zou durante l’interrogatorio di convalida. “Ho chiesto cosa stava facendo, lui mi ha risposto di andare via altrimenti mi ammazzava. Quando sono uscito di casa ho preso delle forbici perché avevo paura che qualcuno mi facesse del male”.

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Inchiesta “Hydra”: nove indagati verso la liberazione per decorrenza dei termini

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L’inchiesta “Hydra”, condotta dalla DDA di Milano, è giunta a un momento critico: nove dei principali indagati saranno presto liberati a causa della decorrenza dei termini di custodia cautelare. L’operazione aveva coinvolto numerosi soggetti accusati di traffico di droga, estorsioni e, come reato principale, un’ipotetica associazione mafiosa tra Cosa Nostra, camorra e ‘ndrangheta. Tuttavia, ostacoli procedurali rischiano di far crollare parte dell’indagine.

Richiesta di giudizio immediato respinta

Il giudice per le indagini preliminari (gip), Tommaso Perna, ha rigettato per la seconda volta la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla DDA milanese. La richiesta è stata dichiarata “tardiva”, poiché sono trascorsi oltre i 180 giorni previsti dalla legge per poterla presentare. Questo errore procedurale ha reso inammissibile la richiesta, lasciando scadere i termini.

Scadenza dei termini e imminente liberazione

Con la scadenza dei termini di custodia cautelare fissata al 24 ottobre 2024, i nove indagati, tra cui Gioacchino Amico e Massimo Rosi, accusati di traffici di droga ed estorsioni aggravate dalla finalità mafiosa, verranno liberati. Il gip ha sottolineato che non è stata esercitata tempestivamente l’azione penale, portando inesorabilmente alla liberazione degli imputati.

Possibili misure alternative

Il giudice ha indicato che, nonostante la liberazione, la Procura potrebbe ancora richiedere l’applicazione di misure cautelari alternative, come il divieto di espatrio o l’obbligo di dimora, per mantenere gli indagati sotto controllo durante il proseguimento dell’indagine.

Errori procedurali e critiche alla gestione dell’inchiesta

Il gip ha evidenziato come la Procura avrebbe potuto agire in maniera più tempestiva, stralciando le posizioni dei nove indagati e richiedendo il giudizio immediato nei tempi previsti. Tuttavia, la scelta di attendere le decisioni del Tribunale del Riesame ha portato a un ritardo fatale, con il rischio di compromettere l’intera operazione “Hydra”.

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