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Cronache

Giorno della laurea senza Giulia, cresce l’ansia delle famiglie dei due giovani spariti nel nulla

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Un’altra giornata snervante, di vana attesa per la famiglia di Giulia Cecchettin e per quella dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Il quinto giorno dalla scomparsa dei due ragazzi, e di loro ancora non vi sono tracce. Sono senza risposte tutte le domande sul perchè della sparizione dei due ex fidanzati, compagni di studio all’università di Padova. Oggi era giunto un nuovo allarme: una segnalazione ha portato a cercare la Fiat Punto nera di Filippo – vista con certezza l’ultima volta domenica mattina, alle 9.07, tra Cortina e Dobbiaco – nella zona delle Dolomiti di Sesto, in alta Val Pusteria. Una zona conosciuta da Turetta, appassionato di montagna, che in passato aveva soggiornato nella vicina Val Fiscalina.

Anche qui però le ricerche condotte da vigili del fuoco, soccorso alpino e Guardia di finanza non hanno portato a niente, e sono state sospese. Sulle strade forestali della zona non è stata trovata alcuna auto come quella di Turetta. Ma questa è stata una giornata segnata emotivamente dalla proclamazione delle lauree alle quali doveva partecipare anche Giulia Cecchettin. Doveva essere una delle prime ad essere chiamata nell’aula del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione (Dei) di via Gradenigo, a Padova. Il suo nome è stato naturalmente stato tolto dall’elenco dei laureandi. Tra i compagni di corso l’aria era mesta: “Certo – ha detto una ragazza – tutti pensiamo a Giulia e alla sua vicenda. Cerchiamo di non farci venire brutti pensieri, e speriamo che lei e Filippo ritornino”.

Al termine della sessione, il presidente della commissione di laurea in Ingegneria biomedica, Stefano Tomasin, ha dedicato “un pensiero particolare a Giulia, scomparsa da alcuni giorni e che avrebbe dovuto oggi sostenere l’esame finale. La comunità dei docenti e del personale del Dipartimento si unisce a quella degli studenti, nell’augurio di avere presto lei tra i nostri neolaureati, e di vedere anche Filippo raggiungere questol traguardo”. Intanto, nella villetta dei Cecchettin, a Vigonovo, Elena, la sorella di Giulia, aveva comunque appeso alla cancellata tre nastri rossi, simbolo della festa che non si è potuta svolgere. Un gesto che conferma la volontà della famiglia di non darsi per vinta, continuando a pensare – a dispetto di 5 giorni privi di notizie – che Giulia possa tornare. Un sentimento che l’avvocato dei Cecchettin, Stefano Tigani, ha spiegato così: il papà e la sorella “hanno la convinzione che Giulia sia trattenuta contro la sua volontà, perché mai si sarebbe allontanata da casa di sua iniziativa, senza dire nulla”.

Anche se non vi sono elementi investigativi a supportare questa tesi, Giulia “non può essere scappata da sola, per una fuga di qualsiasi tipo. È trattenuta contro la sua volontà”. Il grande dispiegamento di forze sul campo – centinaia di persone stanno partecipando alle perlustrazioni tra vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile e soccorso alpino – rende evidente che nulla verrà lasciato di intentato per trovare i due ragazzi. Anche se, ci si chiede: per quanti giorni potrà restare in movimento – ammesso che lo sia ancora – la Fiat Punto di Filippo? E come si può restare invisibili a decine di squadre di ricerca che battono palmo a palmo, strade, fiumi, e vie di uscita, fino al confine con l’Austria? “Per questo – ha sottolineato l’avvocato Tigani – auspichiamo che arrivino finalmente risultati concreti”. E il padre di Filippo alle telecamere del Tg3 ha ribadito che il ‘figlio non è un mostro’.

Davanti la casa dei Cecchettin c’è ormai un ‘plotone’ fisso di fotografi, giornalisti, operatori delle tv. Ogni tanto la scena sussulta, perchè arriva qualche nuova segnalazione. Come quella di questa sera: la scoperta di alcuni brandelli di tessuto sull’argine del fiume Muson dei Sassi, a Santa Maria di Sala (Venezia). La notizia vola di cellulare in cellulare, fino al responso degli investigatori: “negativo, non è stato trovato nulla di rilevante”. Infine ci sono quelle macchie di sangue – le tracce sono ancora visibili – repertate domenica mattina nella zona industriale di Fossò, vicino da Vigonovo, dove la Fiat Punto nera di Tuertta è passata di certo, perchè un cella telefonica aveva agganciato sabato notte il cellulare del ragazzo. Lì sono puntate esattamente le telecamere di sicurezza di uno stabilimento. Ma nessuno sa ancora cosa hanno visto.

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Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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