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Esteri

Gioia Argentina, ma è anche campione mondiale inflazione

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“Coraggio. Temperanza di fronte a una situazione difficile. Talento, ordine e umiltà”: così il ministro dell’Economia argentino Sergio Massa ha salutato la sofferta, ma meritata, vittoria della ‘selección albiceleste’ contro i ‘Bleus’ nella finale dei Mondiali in Qatar. Gran tifoso di calcio – è praticamente sua la squadra di Tigre che milita nella serie A argentina – Massa ha usato però via Twitter un linguaggio, non da tifoso, ma compatibile con il suo ruolo di regista delle riforme con cui tenta l’impresa titanica di riordinare l’economia del Paese, da decenni in emergenza. Un tema davvero delicato che ha consigliato al presidente di centro-sinistra Alberto Fernández di non volare a Doha per sedersi accanto al collega francese Emmanuel Macron, giustificando questa scelta “anche per ragioni di ‘cabala’”.

Ma, purtroppo per lui che deve prepararsi per le elezioni generali del 22 ottobre 2023, il rosso profondo dell’economia e il malessere sociale sono davanti agli occhi di tutti, avvelenando a tratti la battaglia politica. In primo luogo esiste un debito pubblico totale di enormi dimensioni che è dell’ordine di quasi 380.000 milioni di dollari, di cui 45.000 milioni ristrutturati da poco con il Fondo monetario internazionale (Fmi). Proprio per l’impossibilità di onorarlo, nel 2001 l’Argentina entrò in un durissimo default. Ma c’è altro.

Gli ultimi dati ufficiali dell’Istituto nazionale di statistica (Indec, equivalente dell’Istat italiano) parlano di una inflazione che ha raggiunto a novembre il 92,4% annuo. Si tratta del livello più alto registrato da un trentennio, dopo l’uscita dall’iperinflazione degli anni ’90. In America latina, solo il Venezuela fa peggio. Per quanto riguarda poi la dimensione sociale della congiuntura, vale ricordare che il 36,5% della popolazione – circa 17 dei 47 milioni di argentini – celebra oggi la vittoria alla Coppa del Mondo mentre vive al di sotto della linea di povertà. A medio termine, il governo conta su potenziali entrate che potrebbero provenire dal forte sviluppo del settore dell’energia, e dallo sfruttamento del bacino patagonico di petrolio e gas non convenzionali di Vaca Muerta.

Ma il progetto richiede importanti investimenti, soprattutto esteri, e comunque inizialmente i benefici secondo gli analisti sono già ipotecati dal rimborso del credito al Fmi, che l’Argentina dovrà affrontare a partire dal 2026 unicamente con proprie risorse finanziarie. Ma la speranza è l’ultima a morire e così il governo argentino lascia intendere che la vittoria della ‘Scaloneta’ a Doha potrebbe dargli un po’ di respiro anche dal punto di vista politico, e forse qualche prospettiva in più per un successo elettorale l’anno prossimo.

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Esteri

Cina, auto lanciata contro la folla: 35 morti e decine di feriti

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Trentacinque persone sono morte e 43 sono rimaste ferite a Zhuhai, nel sud della Cina, dopo che un’auto si è lanciata contro la folla in un impianto sportivo. Lo riferiscono i media cinesi. L’incidente è avvenuto ieri. Il presidente Xi Jinping ha ordinato oggi di curare i feriti e di punire con la massima severità il responsabile dell’incidente. Secondo le informazioni, alla guida dell’auto era un sessantaduenne, che si sarebbe scagliato contro la folla in un momento di furia omicida seguita a un divorzio. L’uomo sarebbe stato scontento dalla divisione dei beni e avrebbe tentato di suicidarsi con l’auto. E’ ricoverato in seguito alle ferite connesse all’incidente.

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Esteri

Pakistan: bus festa di nozze cade in fiume, 26 morti e 10 dispersi

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Almeno 26 persone sono morte e altre 10 risultano disperse a causa di un incidente automobilistico avvenuto nel nord del Pakistan ieri sera, quando un autobus con 40 persone a bordo è precipitato in un fiume nella regione montuosa di Gilgit-Baltistan: lo hanno reso noto oggi i servizi di emergenza. Il gruppo era di ritorno da un matrimonio e ieri pomeriggio le autorità locali avevano riferito che nella sciagura erano morte 26 persone. “L’autobus trasportava 40 passeggeri. Solo la sposa è sopravvissuta. Finora sono stati estratti 14 corpi”, ha detto Wazir Asad Ali, uno dei responsabili delle operazioni di soccorso.

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Esteri

Somalia: oggi elezioni nella regione separatista del Somaliland

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In un clima di grande tensione nel Corno d’Africa, si tengono oggi le elezioni presidenziali nell’autoproclamato Stato indipendente del Somaliland, da tempo al centro di una disputa tra il governo federale di Mogadiscio e l’Etiopia, che ha recentemente firmato un accordo con la regione separatista per avere accesso al suo spazio marittimo sull’oceano indiano. A sfidarsi nella tornata elettorale della regione, che non è mai stata riconosciuta dall’Onu, sono l’attuale leader Muse Bihi Abdi, al potere dal 2017, e Abdirahman Mohamed Abdilahi, capo dell’opposizione che ha comunque più seggi nel parlamento regionale, come riporta Garowe Online.

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