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Geolier annuncia “Dio lo sa atto II”: titoli, ospiti e nuove sorprese

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Geolier, tra i protagonisti assoluti della scena musicale italiana, ha svelato ieri pomeriggio, in diretta sul suo canale Instagram, i dettagli di “Dio lo sa atto II”, il suo nuovo progetto discografico in uscita venerdì. Durante una passeggiata per le vie di Napoli in compagnia di Amadeus, ex direttore artistico del Festival di Sanremo e grande sostenitore del rapper, Geolier ha rivelato i titoli e gli ospiti del disco, oltre a offrire anticipazioni sul singolo di lancio e sul suo libro autobiografico.

Un anno straordinario

L’annuncio arriva a coronamento di un anno eccezionale per Geolier, che si conferma tra gli artisti più influenti del panorama musicale. In “Dio lo sa atto II”, il rapper punta a consolidare il successo del primo capitolo, arricchendo il progetto con collaborazioni di altissimo livello.

Gli ospiti e i brani

Il disco, composto da otto tracce, includerà collaborazioni con artisti di spicco come:

  • Rose Villain, nel brano “Tu ed io”
  • Co’Sang, nel pezzo “CChiù forte”
  • Yung Snapp, in “500 k”

Tra gli altri brani del disco troviamo “Reale”, “Smith’n’Wesson”, “Che sole oggi” e “Nun sacc’ perdere”.

Il singolo di lancio e il libro autobiografico

Domani sarà il giorno del debutto del singolo “Mai per sempre”, che anticiperà l’uscita dell’intero album prevista per venerdì. Oltre alla musica, oggi Geolier sorprenderà i suoi fan con l’arrivo in libreria di “Per sempre”, il suo libro autobiografico scritto in collaborazione con Federico Vacalebre.

L’attesa per “Dio lo sa atto II”

Con “Dio lo sa atto II”, Geolier promette un lavoro che mescola introspezione e sperimentazione, mostrando ancora una volta la sua capacità di raccontare la realtà con uno stile autentico e coinvolgente. Il supporto di Amadeus e la presenza di ospiti di rilievo testimoniano la fiducia e il rispetto guadagnati dal rapper nella scena musicale e non solo.

I fan di Geolier hanno una settimana ricca di appuntamenti: tra l’uscita del singolo, il nuovo album e il libro autobiografico, l’artista partenopeo si prepara a lasciare un segno indelebile nel panorama musicale e culturale italiano.

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M5S: Da forza trainante a cespuglio del PD, i numeri delle ultime elezioni

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Le ultime elezioni regionali hanno segnato una nuova fase di declino per il Movimento 5 Stelle (M5S), che sembra sempre più relegato al ruolo di forza marginale e “cespuglio” del Partito Democratico (PD). Nonostante alcuni momenti di protagonismo, come in Umbria, i numeri delineano un panorama complesso e, per certi versi, critico per il partito guidato da Giuseppe Conte.

Il M5S nei numeri: un declino progressivo

In Emilia-Romagna, storica roccaforte del M5S delle origini, i numeri sono impietosi: il Movimento raccoglie appena il 3,6% dei consensi, posizionandosi come quarta forza su cinque nella coalizione a sostegno di Michele de Pascale. Ancora più emblematico è il dato delle preferenze: per la prima volta scendono sotto la soglia delle 100 mila, fermandosi a 53 mila voti. Per fare un confronto, nel 2020 erano 102 mila e nel 2010, agli albori del Movimento, 126 mila.

Anche in Umbria, dove il Campo Largo ha portato alla vittoria Stefania Proietti, il M5S ha registrato una flessione: si attesta al 4,8%, in calo rispetto al 7,4% del 2019 e all’8,7% delle Europee. Tuttavia, il ruolo strategico del Movimento è stato decisivo per il successo del centrosinistra, consolidando il valore della coalizione progressista.

Alle Comunali di Anzio e Nettuno, dove il M5S ha scelto di correre da solo, il risultato è stato altrettanto deludente, con il Movimento fermo intorno al 5%.

Il dibattito interno: campo largo o indipendenza?

I risultati elettorali hanno acceso un acceso dibattito all’interno del Movimento. Da un lato, i sostenitori del Campo Largo celebrano la vittoria e il ruolo del M5S come parte integrante della coalizione progressista. «Abbiamo costruito un percorso solido», ha commentato Roberto Fico, mentre Stefano Patuanelli ha esortato il Movimento a «ripartire con questo spirito».

Dall’altro, l’ala più indipendentista critica il ruolo subalterno al PD, sottolineando il rischio di una progressiva perdita di identità: «Il trionfo del Campo Largo è un cul-de-sac, con i Cinque Stelle ridotti a cespuglietto dei dem», osservano i detrattori.

Il ruolo di Giuseppe Conte e l’incognita Grillo

Nonostante il successo in Umbria, Giuseppe Conte ha preferito non farsi immortalare nella foto di rito con Stefania Proietti. La sua leadership è sempre più messa in discussione, soprattutto dai nostalgici del “fu Movimento”, che accusano l’ex premier di essersi allontanato dalle radici originarie del M5S.

Intanto, l’ombra di Beppe Grillo si fa sempre più ingombrante. Il garante, che negli ultimi mesi ha assunto posizioni polemiche verso il progetto di Conte, potrebbe tornare alla ribalta con un messaggio forte in vista della Costituente M5S. Secondo alcune indiscrezioni, Grillo starebbe valutando l’ipotesi di non partecipare all’assemblea e, addirittura, di lanciare un appello all’astensione come gesto simbolico.

Il bivio del M5S: identità o alleanze?

I risultati delle Regionali e delle Comunali confermano che il Movimento 5 Stelle si trova a un bivio: continuare a sostenere il Campo Largo e rischiare di essere percepito come un’appendice del PD, oppure provare a ricostruire un’identità autonoma, pur con il rischio di un isolamento politico che, come dimostrano i dati di Nettuno e Anzio, non sembra premiare.

Questa fase di transizione sarà decisiva per il futuro del Movimento, che dovrà rispondere a una domanda fondamentale: è ancora possibile recuperare l’anima originaria che aveva portato il M5S a essere la forza trainante della politica italiana, o il destino è quello di diventare un partito marginale nella galassia progressista?

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Pompei, riapre la Casa della Fontana Piccola: un gioiello dell’architettura pompeiana

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Dopo sei anni di chiusura, la Casa della Fontana Piccola di Pompei riapre al pubblico, rivelando nuovamente tutta la sua bellezza. Questo straordinario esempio di architettura pompeiana torna a incantare i visitatori con i suoi affreschi, i colori vividi e una fontana unica, simbolo dell’arte e della cultura dell’antica città.

Un esempio di eleganza pompeiana

La Casa della Fontana Piccola è un autentico capolavoro. I suoi affreschi murari, con il celebre rosso pompeiano, e le decorazioni ricche di dettagli, raccontano la vita e i costumi dell’epoca. Ma ciò che rende davvero speciale questa dimora è la fontana visibile già dall’ingresso. Si tratta di un’opera d’arte decorata con tessere di pasta vitrea e valve di mollusco, con un sistema che faceva sgorgare acqua dalla bocca di una maschera tragica in marmo e dal becco di un’oca tenuta da un amorino in bronzo.

Storia e particolarità della domus

Costruita unendo due abitazioni precedenti, la casa aveva due ingressi su via di Mercurio, simbolo dello stato sociale elevato dei proprietari. Danneggiata dal terremoto del 62 d.C., fu quasi completamente affrescata in IV stile pompeiano, pochi anni prima dell’eruzione del Vesuvio. Le pareti laterali del peristilio presentano paesaggi mozzafiato, tra cui una veduta di città marittima, un tema molto in voga nella decorazione di giardini.

Esplorata tra il 1826 e il 1827 dall’architetto Antonio Bonucci, direttore degli scavi, la casa sarebbe appartenuta a Helvius Vestalis, un pomarius (mercante di frutta), secondo un’iscrizione elettorale trovata sulla facciata.

I restauri e gli interventi strutturali

La casa è stata oggetto di importanti lavori di restauro per preservarne la struttura e garantirne la sicurezza. Tra gli interventi principali:

  • Rinforzo strutturale delle travi in calcestruzzo dell’atrio principale, utilizzando materiali innovativi come il fibrorinforzo (FRP).
  • Impermeabilizzazione dei solai per prevenire infiltrazioni.
  • Revisione delle coperture, inclusa quella del peristilio, per proteggere la casa dagli agenti atmosferici.

Le coperture, già restaurate nel 1971, sono state riportate all’altezza originaria per restituire l’antica volumetria della dimora.

L’iniziativa “Raccontare i cantieri”

Con la riapertura della Casa della Fontana Piccola, prende il via una nuova stagione di “Raccontare i cantieri”, giunta alla sua quarta edizione. Ogni giovedì, fino al 17 aprile 2025, i possessori della MyPompeii Card potranno visitare i cantieri di restauro in corso nel Parco Archeologico, iniziando proprio dalla Casa della Fontana Piccola.

Conclusione

La riapertura della Casa della Fontana Piccola rappresenta non solo un recupero storico di grande valore, ma anche un’occasione per riflettere sulla continua necessità di valorizzare e preservare il nostro patrimonio culturale. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della storia e dell’archeologia.

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Centrodestra perde terreno, tensione tra gli alleati

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Forza Italia sorpassa la Lega. Che invece tracolla rispetto alle scorse Regionali, in Emilia Romagna come in Umbria. E comunque fatica, anche se il paragone è con le scorse Europee. Fratelli d’Italia consolida lo scarto rispetto agli alleati, ma perde terreno rispetto alla tornata di giugno. Un quadro che di certo non rasserena gli animi nel centrodestra. Il risultato è di 2 a 1, e non lo schiacciante 3 a 0 in cui sperava il centrosinistra: questa la linea ufficiale. A taccuini chiusi, però, i malumori sono evidenti. E anche le tensioni tra i partiti.

“Nessuno scontro nel governo”, è il refrain. Ma in Transatlantico si parla già di una nuova stagione che vada a rimodulare le scelte dei candidati per le prossime elezioni, in ragione del peso specifico dei singoli partiti. Il faro, nelle ore dello spoglio, è sull’Umbria. E soprattutto è puntato su Matteo Salvini, che, all’indomani della sconfitta in Sardegna, “aveva forzato” sulla candidatura di bandiera dell’uscente Donatella Tesei, si ragiona in ambienti di maggioranza . “Se mettiamo in campo i candidati migliori, possiamo vincere anche le partite impossibili”, è il commento malizioso tra le fila di Forza Italia. Lo sguardo, però, non è rivolto solo al passato. Ma a quanto l’impuntatura di Salvini sull’Umbria possa rivelarsi un boomerang per le prossime sfide elettorali. È soprattutto tra le fila di FdI che si parla con convinzione di un nuovo corso nella contrattazione tra alleati sulle Regionali.

Alcuni parlamentari fanno notare la situazione sulla carta geografica: la Lega governa il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e il Veneto; governatori di Forza Italia in Piemonte, Calabria, Sicilia e Basilicata; a FdI, invece, Abruzzo, Marche e Lazio. Con importanti Regioni che si preparano a votare nel 2025, l’impressione è che Fratelli d’Italia possa far valere con convinzione il suo peso specifico nella scelta dei candidati, anche giocando a braccio di ferro laddove necessario. Non dovrebbe essercene bisogno in Campania e Puglia, ma in Veneto sì. Ed è proprio la Regione del Nord-Est che si prepara a essere il nuovo campo di tensioni interne alla coalizione di centrodestra. Con la Lega che difficilmente mollerà la presa, anche se non potrà ricandidare Luca Zaia. In FdI, però, le preoccupazioni non sono limitate alla sola gestione dell’eventuale riottosità della Lega in vista delle negoziazioni per le prossime Regionali.

La riflessione si potrebbe aprire anche sul risultato del partito. “FdI perde voti, mentre il Pd no”, è il ragionamento che rimbalza tra i corridoi. Più di qualcuno fa notare che non si possono comparare le Europee con le Regionali, ma comincerebbe a farsi largo il timore di un sostanziale calo del consenso nei territori. E all’orizzonte c’è la contesa su Regioni molto importanti. La linea nel partito, per ora, è quello del silenzio. Le dichiarazioni sono poche e Giorgia Meloni usa parole istituzionali per commentare il voto. Parla da presidente del Consiglio, dopo una campagna elettorale giocata in prima in linea. C’è chi, invece, non nasconde la soddisfazione, nonostante il dispiacere per il risultato della coalizione. “Forza Italia si consolida come seconda forza del centrodestra, non solo al Sud ma anche al Centro-Nord”, è la riflessione più diffusa tra i parlamentari azzurri. “Riusciamo a intercettare il voto moderato, dove invece l’ex Terzo Polo soffre”, si ragiona. Il compiacimento velato, però, è anche per il sorpasso ai danni della Lega.

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