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Guerra Ucraina

Gelo e buio, 10 milioni di ucraini senza corrente

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 In Ucraina la paura arriva anche con le previsioni meteo. Pioggia, neve e ghiaccio in aumento quasi ovunque nel Paese con le temperature in rapido calo, fino a -10 nei prossimi giorni, per un assaggio d’inverno che quest’anno porta con sé l’angoscia del gelo e del buio: quello politico in cui la guerra ha gettato da nove mesi una popolazione determinata a resistere, e quello molto meno metaforico che interessa fino a “10 milioni di persone senza elettricità”, come ha comunicato il presidente Volodymyr Zelensky. Ovvero la metà dell’intera utenza nazionale, che ne conta 21 milioni. E sono dieci milioni di nomi. Olena Kravchuk ha 35 anni, vive a Irpin e lavora a Kiev: “Quando si torna a casa dal lavoro è già buio, non c’è luce – spiega alla Cnn -. Non possiamo chiamare i nostri figli. Non funziona Internet, non funzionano i telefoni. Se non c’è elettricità, e non c’è gas, non possiamo riscaldarci”. Bogdan ha 30 anni e fa il rider, consegna cibo a Kiev, un’attività sempre più difficile da svolgere: i caffè chiudono, è sempre più complicato ricaricare la sua bicicletta elettrica, e comunque nella neve la mobilità è limitata. Però i suoi pensieri alla fine vanno ai soldati al fronte, a questo duro inverno in trincea. “Il resto lo supereremo”, dice. Elena Khaykina e Larisa Larisa Polyakova hanno 63 e 66 anni, sono pensionate e tra gli sfollati di Kharkiv giunti a Kiev da tre mesi. Però a Kharkiv hanno lasciato i loro cari. C’è il figlio di Larisa che, racconta la donna, “a Kharkiv è senza elettricità per 24 ore al giorno”. Volodimyr Hontar, di 32 anni, lavora al pronto soccorso della capitale che, per la natura del suo servizio, non è tagliato fuori dall’approvvigionamento di energia durante i blackout. Però vive al nono piano di un condominio ed “è difficile quando non si può usare l’ascensore”. Una volta su però cerca di apprezzare “il romanticismo della cena a lume di candela con mia moglie”. Un inverno in “modalità sopravvivenza” insomma, per citare il direttore del centro di ricerca ucraino sull’energia, Oleksandr Kharchenko. A Kiev è arrivata la prima nevicata già giovedì, accompagnata dalle raccomandazioni del governatore della regione, Oleksiï Kuleba: la prossima settimana sarà “difficile”, ha avvisato. Parole che sottintendono l’invito a prepararsi: scorte di cibo e acqua, spostamenti limitati e programmati. Accorgimenti che fanno ormai parte della vita quotidiana in guerra. Intanto l’operatore elettrico nazionale Ukrenergo ha annunciato la proroga delle interruzioni di corrente a causa del “peggioramento della situazione”. Perché è come il cane che si morde la coda: l’improvviso arrivo delle temperature rigide ha fatto impennare il consumo di elettricità, ma ciò “ha ulteriormente complicato la già difficile situazione del sistema elettrico”, portando a “restrizioni più ampie” del consumo di energia in tutto il Paese. Una situazione “senza precedenti”. Il bollettino meteorologico emesso dal centro Ukrhydrometeorological nel segnalare nevicate, forti venti e pioggia copiosa ha lanciato l’allarme nell’intero Paese per un fine settimana di massima allerta: nelle regioni occidentali e settentrionali – per esempio – la neve raggiungerà anche i 20 centimetri. E’ previsto inoltre ghiaccio sulle strade ovunque, ad eccezione del sud, e da domani pomeriggio le raffiche di vento raggiungeranno velocità elevate specialmente nelle regioni orientali e sud-orientali.

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Guerra Ucraina

Media, generale nordcoreano ferito in raid ucraino nel Kursk

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Un generale nordcoreano di alto rango è rimasto ferito in un recente attacco ucraino nella regione di Kursk: lo riporta il Wsj affermando che per la prima volta in Occidente è stato confermato il ferimento di un ufficiale militare nordcoreano di alto rango.

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Esteri

Zelensky, se gli Usa tagliano gli aiuti l’Ucraina perderà

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L’Ucraina “perderà” la sua guerra contro la Russia se gli Stati Uniti taglieranno i finanziamenti militari a Kiev, ha detto Volodymyr Zelensky a Fox News. “Se loro tagliano, penso che noi perderemo”, ha affermato il presidente ucraino in un’intervista alla rete tv americana.

“Combatteremo. Abbiamo la nostra produzione, ma non è sufficiente per prevalere. E penso che non sia sufficiente per sopravvivere”, ha continuato Zelensky. Il presidente Usa eletto Donald Trump è uno scettico dichiarato dei miliardi che l’amministrazione di Joe Biden ha dato all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa nel 2022. Il tycoon ha ripetutamente promesso di porre fine rapidamente alla guerra, ma non ha fornito dettagli su come lo farebbe. “L’unità” tra Ucraina e Stati Uniti è “la cosa più importante”, ha aggiunto Zelensky alla Fox.

Trump potrebbe influenzare Vladimir Putin a porre fine alla guerra “perché è molto più forte” del presidente russo, ha assicurato il leader ucraino. Lo zar “può essere disposto a porre fine a questa guerra, ma dipende ancor di più dagli Stati Uniti d’America: Putin è più debole” degli Usa, ha detto Zelensky.

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Esteri

Vladimir Putin approva la nuova dottrina nucleare russa: dettagli e implicazioni

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La Russia ha ufficialmente adottato una nuova dottrina nucleare, come dichiarato dal presidente russo Vladimir PUTIN, confermando quanto già anticipato nei mesi scorsi. Il decreto presidenziale, intitolato “Fondamenti della politica statale nel campo della deterrenza nucleare”, pubblicato sul portale ufficiale degli atti giuridici, ribadisce il ruolo centrale delle armi nucleari nella strategia di difesa della Federazione Russa.


Deterrenza nucleare: un pilastro della sicurezza russa

La nuova dottrina stabilisce che la deterrenza nucleare è una delle priorità strategiche dello Stato, volta a dissuadere qualsiasi potenziale nemico dall’aggressione contro la Russia o i suoi alleati. Il documento sottolinea che:

  • La politica nucleare russa è di natura difensiva.
  • Le armi nucleari rappresentano uno strumento di estrema necessità, utilizzabile solo in risposta a specifiche condizioni.
  • La Russia considera un attacco contro di sé o i suoi alleati come una minaccia diretta alla propria integrità territoriale.

Tra le situazioni che potrebbero giustificare l’uso delle armi nucleari, figurano:

  1. Aggressioni contro la Russia o i suoi alleati, inclusa la Bielorussia.
  2. Attacchi con armi di distruzione di massa contro la Federazione Russa o i suoi alleati.
  3. Azioni di stati non nucleari supportate da potenze nucleari, considerate attacchi congiunti.

Le condizioni per l’uso delle armi nucleari

Secondo il documento, la Russia si riserva il diritto di rispondere con armi nucleari in casi specifici, come:

  • L’utilizzo di armi di distruzione di massa da parte di un avversario.
  • Minacce critiche all’integrità territoriale della Russia.

La deterrenza nucleare, inoltre, si basa sul principio di “incertezza” per i potenziali avversari, lasciando poco chiaro l’ambito di applicazione delle forze nucleari. Questo approccio mira a garantire l’inevitabilità di una ritorsione in caso di attacco contro la Russia.


Dichiarazioni del Cremlino

Dimitry Peskov, portavoce presidenziale, ha sottolineato l’importanza del paragrafo in cui si afferma che l’aggressione contro la Russia da parte di uno stato non nucleare, supportato da una potenza nucleare, sarà considerata un attacco congiunto. Questo chiarisce come eventuali missili americani non nucleari utilizzati dall’Ucraina potrebbero essere visti come una violazione della dottrina nucleare russa.


Obiettivi della deterrenza nucleare

La dottrina mira a mantenere il potenziale delle forze nucleari russe al livello necessario per una deterrenza efficace. Si evidenzia che la Russia:

  • Lavora per ridurre la minaccia nucleare globale, pur rimanendo pronta a contrastare potenziali pericoli.
  • Considera il dispiegamento di sistemi di difesa missilistica nello spazio da parte di stati nemici come un rischio da neutralizzare.

Conclusione

Con questa nuova dottrina, la Russia rafforza il proprio impegno nella deterrenza nucleare come strumento chiave per garantire la sicurezza nazionale. Tuttavia, l’adozione di una linea così rigorosa solleva preoccupazioni a livello globale, soprattutto in un contesto geopolitico sempre più instabile.

Call to Action
Continua a seguire gli sviluppi della politica internazionale per comprendere meglio le implicazioni delle nuove strategie nucleari russe. Restiamo aggiornati su come queste decisioni influenzeranno le relazioni tra le grandi potenze.

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