È Franco Pepe il miglior pizzaiolo d’Italia. Il premio è stato assegnato al pizzaiolo casertano nel corso della finale della seconda edizione di 50 Top Pizza 2018, manifestazione gastronomica che ha premiato i migliori pizzaioli d’Italia. Sul gradino più alto del podio Franco Pepe per la seconda volta consecutiva (titolare del ristorante ‘Pepe in grani’ a Caiazzo, Caserta). Al secondo posto c’è Francesco Martucci (I ‘Masanielli’, sempre a Caserta), terzo Ciro Salvo (’50 kalò’ a Napoli). Fuori dalla classifica della migliore pizza 2018 figura Carlo Cracco che nei mesi scorsi ha diviso l’opinione pubblica presentando nel suo bar bistrot In Galleria la propria versione di pizza Margherita.
Pizzaiolo. Franco Pepe al vertice
Pepe in Grani è il locale di Franco Pepe ricavato tra i caratteristici vicoli del centro storico di Caiazzo, paese di cinquemila abitanti in provincia di Caserta. Negli ultimi tempi Pepe ha dato vita a “Autenthica”, pizzeria nella pizzeria, dove il maestro pizzaiolo ha un contatto più stretto con gli ospiti. Un forno per pizza, un banco di lavoro e un tavolo per massimo 8 ospiti: qui Franco – spesso affiancato da chef stellati – crea pizze contemporanee, ricette pensate soltanto per quella serata, spicchi mai preparati prima e che mai finiranno nel menù di Pepe in Grani.
Ecco la classifica finale dal primo al cinquantesimo posto di 50 Top Pizza:
1 Pepe In Grani – Caiazzo (CE) – Campania
2 I Masanielli – Francesco Martucci – Caserta – Campania
3 50 Kalò di Ciro Salvo – Napoli – Campania
4 I Tigli – San Bonifacio (VR) – Veneto
5 Pizzaria La Notizia 94 – Napoli – Campania
6 Gino Sorbillo ai Tribunali – Napoli – Campania
7 La Gatta Mangiona – Roma – Lazio
8 Pizzaria La Notizia 53 – Napoli – Campania
9 Francesco&Salvatore Salvo – San Giorgio a Cremano (NA) – Campania
10 Pizzeria Starita a Materdei – Napoli – Campania
11 Concettina Ai Tre Santi – Napoli – Campania
12 Lievito Madre al Duomo – Milano – Lombardia
13 ‘O Fiore Mio – Faenza (RA) – Emilia Romagna
14 Casa Vitiello – Caserta – Campania
15 Dry – Milano – Lombardia
16 Sforno – Roma – Lazio
17 Pizzeria Da Attilio – Napoli – Campania
18 Patrick Ricci – Terra, Grani, Esplorazioni – San Mauro Torinese (TO) – Piemonte
19 L’Antica Pizzeria Da Michele – Napoli – Campania
20 Saporè – San Martino Buon Albergo (VR) – Veneto
21 Berberè – Castel Maggiore (BO) – Emilia Romagna
22 Tonda – Roma – Lazio
23 La Masardona – Napoli – Campania
24 Santarpia – Firenze – Toscana
25 10 Diego Vitagliano Pizzeria – Napoli – Campania
26 Grigoris – Mestre (VE) – Veneto
27 Le Follie di Romualdo – Firenze – Toscana
28 Piccola Piedigrotta – Reggio Emilia – Emilia Romagna
29 Seu Pizza Illuminati – Roma – Lazio
30 In Fucina – Roma – Lazio
31 Carlo Sammarco Pizzeria 2.0 – Aversa (CE) – Campania
32 La Sorgente Pizzeria – Guardiagrele (CH) – Abruzzo
33 Carmnella – Napoli – Campania
34 ‘O Scugnizzo – Arezzo – Toscana
35 Pizzeria Apogeo – Pietrasanta (LU) – Toscana
36 Pizzeria Le Parùle – Ercolano (NA) – Campania
37 Fandango Racconti di Grani – Filiano (PZ) – Basilicata
38 Lievito 72 – Trani (BT) – Puglia
39 Da Zero – Milano – Lombardia
40 Osteria Pizzeria Per Bacco – La Morra (CN) – Piemonte
41 La Braciera – Palermo – Sicilia
42 Percorsi Di Gusto – L’Aquila – Abruzzo
43 Mistral dal 1959 – Palermo – Sicilia
44 Pizzeria Mamma Rosa – Ortezzano (FM) – Marche
45 I Masanielli – Sasà Martucci – Caserta – Campania
Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.
All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.
Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.
Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.
La solidarietà incontra l’arte e la scienza nell’ottava edizione de “l’ORigano”, l’iniziativa senza scopo di lucro ideata dalla giornalista, naturalista e divulgatrice scientifica Olga Fernandes. Un evento annuale che unisce impegno umanitario e cultura per promuovere un progetto ambizioso: fare della Campania una regione cardioprotetta.
Il progetto “l’ORigano”: cuore, scienza e solidarietà
“l’ORigano” premia ogni anno le eccellenze partenopee e internazionali che si distinguono per contributi significativi al progresso scientifico, artistico e sociale. Olga Fernandes spiega così l’obiettivo dell’iniziativa:
“Premiamo risultati innovativi raggiunti con il cuore, sostenendo al contempo la diffusione di apparecchiature salvavita come i defibrillatori”.
Negli ultimi otto anni, Fernandes si è dedicata con passione a combattere le morti improvvise per malori cardiaci, promuovendo la diffusione dei defibrillatori nelle comunità. La sua campagna, “l’ORigano in moto per il cuore”, ha donato cinque defibrillatori alla Polizia Municipale e formato gli agenti al loro corretto utilizzo.
Morti evitabili: il ruolo cruciale dei defibrillatori
I numeri sono impressionanti: in Italia si registrano oltre 200 decessi al giorno per infarto, molti dei quali potrebbero essere evitati. Fernandes sottolinea:
“Un defibrillatore costa quanto un telefonino, ma può salvare vite”.
L’impegno di “l’ORigano” va oltre la sensibilizzazione, includendo la formazione e il supporto pratico con l’installazione di dispositivi salvavita in luoghi strategici.
L’appuntamento 2023: Napoli protagonista
L’edizione 2023 si terrà il 19 novembre alle ore 20:30 presso il Teatro Bolivar di Materdei, Napoli. Durante la serata, due nuovi defibrillatori saranno donati a Procida: uno destinato a Torretta Corricella e l’altro al Procida Camp Resort.
L’evento sarà una vera e propria kermesse, con la partecipazione di artisti e personalità di spicco come Lino D’Angiò, Alan De Luca, Gigi Finizio, Marco Zurzolo e tanti altri.
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza che confermava la condanna all’ergastolo per Francesco Tamarisco, accusato di essere il mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino, la “mamma coraggio” di Torre Annunziata. Il delitto, avvenuto il 26 marzo 2004, fu un atto efferato per zittire la donna che, con le sue denunce, aveva permesso di smascherare un giro di pedofilia nella scuola del rione Poverelli.
Un nuovo processo per Tamarisco
La decisione della Cassazione riapre la possibilità di mettere in discussione l’intera vicenda nel merito. Tamarisco, potente narcotrafficante di Torre Annunziata, si è sempre dichiarato innocente, nonostante le accuse che lo indicano come il mandante del delitto, eseguito dal killer Alfredo Gallo.
Durante il processo di primo grado, Tamarisco arrivò persino a minacciare il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, dimostrando un atteggiamento di sfida nei confronti della giustizia. La nuova udienza in Appello si terrà nel 2025, e tra i punti chiave ci sarà il riesame delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, la cui attendibilità è stata contestata dai suoi difensori, gli avvocati Alessandro Pignataro e Valerio Spigarelli.
Amarezza per la decisione
Elena Coccia, avvocato che ha seguito per anni il caso della pedofilia e l’iter processuale legato all’omicidio di Matilde Sorrentino, ha espresso delusione per il rinvio. «Provo grande amarezza. Non vorrei che la morte di Matilde cadesse in un buco nero e il suo sacrificio venisse dimenticato», ha dichiarato.
Coccia ha anche ribadito la solidità delle ricostruzioni fatte nei gradi precedenti: «Le motivazioni di secondo grado erano ben strutturate e provate. Non comprendo le ragioni della Cassazione, ma le sentenze si rispettano, anche se non si condividono».
La ricostruzione del delitto
Secondo l’accusa, Tamarisco avrebbe assoldato Gallo per punire Matilde Sorrentino, la cui testimonianza era stata fondamentale per smascherare il giro di pedofilia che coinvolgeva anche lui. Il killer, già noto per un altro omicidio commesso da minorenne, sarebbe stato ricompensato con un vitalizio da 500 euro al mese, un’auto costosa e 50.000 euro in contanti.
La Sorrentino aveva contribuito all’arresto di Tamarisco per pedofilia, una condanna che però fu annullata in Appello con una sentenza di assoluzione. L’affronto, secondo l’accusa, spinse Tamarisco a vendicarsi a distanza di anni, orchestrando l’omicidio della donna.
Un lungo percorso verso la giustizia
Il delitto di Matilde Sorrentino è rimasto impresso nella memoria di Torre Annunziata come un atto barbaro contro chi aveva avuto il coraggio di opporsi a un sistema criminale. L’esecutore materiale, Alfredo Gallo, sta già scontando l’ergastolo, mentre Tamarisco fu “incastrato” solo nel 2017 grazie alle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, coordinate dalla Procura.
Il nuovo processo rappresenta un ulteriore passaggio in una vicenda lunga e dolorosa, che ha segnato profondamente la comunità di Torre Annunziata. Mentre il sistema giudiziario prosegue il suo corso, il sacrificio di Matilde Sorrentino resta un simbolo di coraggio e determinazione contro le ingiustizie.