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Cronache

Forio saluta Carlo Lieto: chiude l’edicola sul porto, un punto di riferimento storico

Dopo 33 anni di servizio, Carlo Lieto, edicolante storico di Forio, è stato sfrattato dall’edicola sul porto. Un’attività che andava oltre il semplice commercio, rappresentando un vero e proprio servizio pubblico. L’auspicio è che la chiusura sia solo un arrivederci a presto.

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Sono giorni tristi per Forio, stupendo Comune dell’isola d’Ischia, dove, nell’epoca in cui non si trova più chi è disposto ad aprire un edicola di giornali, Carlo Lieto, l’edicolante per eccellenza, viene sfrattato dopo trentatré anni di onorato servizio durante i quali tutti i foriani e centinaia e centinaia di migliaia di turisti ne hanno potuto apprezzare la professionalità e l’umanità. Carlo ha resistito per oltre tre decenni nonostante le continue traversie vissute che solo negli ultimi anni lo hanno visto traslocare per ben quattro volte dal punto in cui originariamente aveva ottenuto la licenza.

Ma da grande ed onesto lavoratore qual è non ha mai mollato e dalla mattina alla sera è rimasto sul porto di Forio a rappresentare un punto di riferimento indispensabile per tutti, residenti e vacanzieri a cui oltre ad un immancabile sorriso, un giornale, una cartolina o un biglietto per il pullman, ha sempre dispensato informazioni utili soprattutto a chi giungeva a Forio per la prima volta. E stamattina ci ha rattristito molto vederlo servire per l’ultima volta decine di persone. Non entriamo nel merito dell’iter che ha portato a decretarne lo sfratto, quello che ci rammarica e tanto è il fatto che si è giunti alla chiusura senza che si sia trovata una soluzione ragionevole per spostarlo altrove.

Naturalmente in un posto centrale e non nascosto dentro a qualche vicoletto. E questo perché l’edicola di Carlo è qualcosa che va oltre il semplice esercizio commerciale in quanto ha da sempre rappresentato un vero e proprio servizio pubblico per tutti. Di qui l’augurio che quello di Carlo Lieto sia solo un arrivederci a presto sul porto di Forio. L’auspicio è che quella soluzione che non si è trovata sino ad oggi, ora la si trovi quanto prima.

Ne ha bisogno Forio, ne hanno bisogno i foriani ed i turisti e, soprattutto, lo merita Carlo il quale per decenni quando l’edicola era situata in un piccolo container, per guadagnarsi da vivere onestamente e pur di servire continuativamente la cittadinanza, non ha mai abbassato la saracinesca della sua storica edicola neppure con le tempeste di vento ed i temporali più violenti, prendendosi l’acqua piovana addosso senza mai lamentarsi. E le centinaia di attestati di stima e di apprezzamento che gli sono giunti in questi mesi dimostrano quanto negli anni si sia fatto voler bene da tutti. Ecco perché oggi quello di Carlo deve necessariamente essere solo un arrivederci a presto!

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Muore dopo malore da dentista, sarà disposta l’autopsia

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Una ventiquattrenne è morta all’ospedale di Perugia dove era stata ricoverata nei giorni scorsi in seguito a un malore accusato in uno studio dentistico della zona di Assisi dopo essere stata sottoposta a un’anestesia locale. Sarà ora l’autopsia a chiarire le cause del decesso. La notizia è riportata da diversi media locali. Secondo quanto risulta, nel fascicolo aperto dalla Procura del capoluogo umbro non ci sarebbero indagati. E’ comunque probabile che in vista dell’autopsia venga ipotizzato l’omicidio colposo come titolo di reato. I magistrati vogliono stabilire con precisione le cause della morte. Tra le possibilità al vaglio quella che l’anestetico locale possa avere provocato il malore. La giovane è stata subito soccorsa nello studio dentistico e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Perugia. Qui è morta nella serata di domenica.

(La foto generica in evidenza è di Imagoeconomica.it)

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Affitti brevi, oltre 190mila strutture hanno chiesto il Codice

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A quasi un mese dall’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (Cin), sono oltre 190mila le strutture che si sono registrate sulla Banca Dati Strutture Ricettive (Bdsr) e hanno ottenuto il codice rilasciato dalla piattaforma digitale del Ministero del Turismo. “Ma al di là del numero di Cin fin qui rilasciati – sottolinea la ministra Daniela Santanchè a ‘Il Messaggero’ – vorrei porre l’attenzione, soprattutto, sul numero di strutture ricettive registrate sulla Bdsr, che ha raggiunto un livello rilevante, superando quota 500mila.

Un risultato importante che rappresenta la banca dati reale del settore, includendo quelle aziende che in precedenza non erano censite. Questo numero, quindi, comprende anche il sommerso, evidenziando la nascita di nuove imprese del comparto del ricettivo che non erano state dichiarate. Un messaggio chiaro contro l’illegalità, a favore della trasparenza, che è poi tra gli obiettivi prioritari del nuovo quadro normativo”. “Infine, per garantire una transizione più efficace e supportare le imprese nel passaggio alle nuove disposizioni, il ministero sta valutando la possibilità di prorogare a gennaio 2025 i termini per l’adeguamento, anche al fine di evitare di incorrere in sanzioni come previsto dalla riforma”, conclude Santanchè.

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De Siervo vuole le manette e il carcere contro il pezzotto

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“Il nostro Parlamento in queste ore sta decidendo se inserire persino la pena della detenzione per quelle aziende che non intervengono tempestivamente per risolvere il problema” della pirateria digitale. Lo ha detto Luigi De Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A, intervenendo all’evento ‘Ricette di innovazione’ all’Università Milano-Bicocca.

“La battaglia contro la pirateria digitale – ha sottolineato – è una battaglia essenziale nel nostro Paese. Siamo riusciti a portare al nostro Parlamento una legge che consente di intervenire con una piattaforma che abbiamo donato all’Autorità e far cadere un sito pirata entro 30 minuti. Il supporto della tecnologia però sta molto più dalla parte dei pirati che dalla nostra, perché sono molto più bravi di noi. Ci sono stati avvicendamenti, ci sono connivenze, perché le amministrazioni del passato hanno tollerato questo comportamento, ma la battaglia è aperta”.

Secondo De Siervo “il calcio si mantiene grazie ai ricavi che vengono dal pubblico, attraverso la presenza negli stadi, ma soprattutto attraverso i ricavi della televisione. È facile comprendere come se ci sono 300 milioni che mancano all’appello, i conti delle grandi aziende non tornano più e anche chi gestisce i diritti deve accusare una riduzione. Che poi sono i soldi che mancano al calcio italiano per vedersi garantito la presenza di grandi campioni come in passato”.

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