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Cronache

Fondazione Cariplo in campo contro povertà minorile in Italia

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BIMBI POVERI

Estendere a tutto il territorio nazionale il progetto di contrasto alla povertà minorile realizzato nella città di Milano. E’ questa la proposta che arriva dalla Fondazione Cariplo che ha messo in campo interventi per 27 milioni di euro in sei anni. Le fondazione “possono svolgere un ruolo fondamentale”, spiega il presidente di Acri e Cariplo, Giovanni Azzone. Intesa Sanpaolo, che ha tra i suoi azionisti proprio le fondazioni tra cui Cariplo, è pronta a “garantire il suo supporto”, afferma il ceo Carlo Messina.

Il modello che Cariplo intende esportare in tutta Italia è quello del progetto QuBì, nato nel 2017 grazie all’intuizione dell’allora presidente della fondazione Giuseppe Guzzetti. Il progetto, oltre a Cariplo, ha visto il coinvolgimento di altre fondazione, tra cui la Peppino Vismara, e di Intesa Sanpaolo, e della collaborazione del Comune di Milano ed oltre 500 organizzazioni del terzo settore della città. In sei anni di attività, il cui bilancio è stato presentato nel corso di una iniziativa alla quale partecipato tutti i promotori, sono stati realizzati centinaia di interventi per contrastare la povertà alimentare ed educativa dei minori nella città di Milano. Interventi che hanno accompagnato circa 53mila persone di cui 29.500 minori.

Ed ora è il padre del progetto QuBì ad allargare l’orizzonte del contrasto alla povertà minorile. E’ indispensabile aprire un dialogo con il “governo per fare in modo che questa nostra esperienza, questo nostro progetto, diventi nazionale. Se ci riusciremo, tra qualche anno potremo dire di aver estirpato la povertà minorile”, spiega Guzzetti, che nelle settimane scorse ha compiuto il suo novantesimo compleanno. Il periodo più bello della “mia vita sono stati quelli in Fondazione Cariplo. E questa iniziativa è il frutto di quegli anni”.

A ricordare la genesi del progetto è Carlo Messina. Ricordo le parole di “Guzzetti che commosso mi parlava dei numeri legati alla povertà minorile. Rimasi colpito e mi resi conto che doveva diventare una delle priorità della nostra banca. Guzzetti è una persona straordinaria non solo per le cose fatte ma anche per la sua sensibilità”. Già ai tempi del suo esordio, il progetto si avvicinava molto a quello che “oggi chiamiamo welfare di precisione”, sottolinea Azzone. “Ora – aggiunge – si apre una nuova fase che guarda al futuro; ma sulla base di questa esperienza, sono certo che il programma, che ha fondamenta ormai solide, porterà nuovi frutti”.

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Falso carabiniere tenta una truffa ad una donna, arrestato dai veri carabinieri

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Non riesce la truffa ai danni di una donna da parte di un ventenne campano arrestato dai carabinieri di Osimo. Il giovane ha telefonato alla signora di Osimo fingendosi un maresciallo dei carabinieri per spiegare che il marito era rimasto coinvolto in un incidente e che sarebbe stata contattata da un avvocato. Per evitare la querela, avrebbe dovuto pagare alla controparte 8mila euro. La donna non si è lasciata ingannare, ha mantenuto il contatto telefonico, e attraverso la madre, ha contattato i Carabinieri della Compagnia di Osimo che, in brevissimo tempo, hanno organizzato un servizio di osservazione e, dopo aver atteso l’uomo nell’abitazione della donna per riscuotere quanto chiesto, lo hanno arrestato. Sono ancora in corso le indagini per dare un nome ai complici dell’arrestato in flagranza di reato per tentata truffa aggravata. Le indagini proseguono per individuare i suoi complici. Non dovendosi applicare misure cautelari, ad arresto convalidato, l’uomo, incensurato, è stato posto in libertà. Il provvedimento eseguito costituisce misura precautelare e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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Investe e uccide donna a Camposano, l’arrestato è un vigile urbano: tasso alcolemico alto

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Diminuzione della capacità di eseguire compiti semplici, stato di rilassamento.  Poi gradualmente l’alterazione della percezione degli spazi, mutamenti nella personalità, perdita di prontezza nella reazione agli stimoli, abbassamento della soglia di attenzione.
Sono i primi segnali del corpo quando la concentrazione di alcol nel sangue oscilla tra i 0,5 e 1 g per litro.
Con l’aumentare dei bicchieri, sale la soglia da 1 g/l fino a 2.
Qui la coordinazione è pregiudicata, inizia il biascicamento, subentrano vertigini, nausea. Le capacità motorie e cognitive sono già compromesse. Mettersi alla guida in questo stato è terribilmente pericoloso. Ed è vietato dalla legge già dalle prime avvisaglie elencate. Il tasso alcolemico del 26enne incensurato che questa notte avrebbe investito e ucciso una sua coetanea era di 1,7 g/l .

E’ successo nella tarda serata di ieri nel comune di Camposano.  Una donna passeggia in via Croce San Nicola insieme alle due nipotine di 10 e 7 anni.  Lungo lo stesso senso di marcia è arrivata la suzuki splash guidata dal 26enne che avrebbe preso in pieno la 27enne di Camposano, sbalzandola in un terreno, oltre un muro alto 1 metro e mezzo.  La donna è morta sul colpo, le due bimbe sono miracolosamente illese ma in stato di shock.  L’uomo alla guida si è fermato e poco dopo sono arrivati i carabinieri della compagnia di Nola.  Accompagnato in ospedale, gli è stato rilevato un tasso alcolemico pari a 1,7 g/l.  E’ stato arrestato per omicidio stradale e sottoposto ai domiciliari in attesa di giudizio.

Secondo quanto si è appreso, è un vigile urbano l’investitore con tasso alcolemico superiore alla norma ritenuto responsabile dell’omicidio stradale avvenuto a Camposano, nel Napoletano, dove ha perso la vita una donna di 27 anni che era con i suoi nipotini di 10 e 7 anni. L’uomo, ora agli arresti domiciliari, è titolare di un contratto di formazione e presta servizio da 6-7 mesi, nel comune di Portici (Napoli).

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Cantante scomparsa, giardiniere di nuovo indagato per omicidio

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Per la morte di Greta Spreafico, la donna di 53 anni di Erba (Como), scomparsa nel delta del Po rodigino il 4 giugno 2022, dopo l’archiviazione del caso sarebbe di nuovo indagato Andrea Tosi, 58 anni, giardiniere di Porto Tolle (Rovigo), questa volta non soltanto per distruzione e occultamento di cadavere, ma anche per omicidio preterintenzionale. L’emittente Telelombardia – riferiscono i quotidiani veneti – nei giorni scorsi ha diffuso il contenuto di un’intercettazione in cui Tosi risponde “ma sì, sono stato io” alla domanda di una terza donna che gli chiedeva, riferendosi a Sperafico: “Tu non l’hai uccisa vero?”

Sono intercettazioni risalenti all’ottobre 2022, successive alla scomparsa ma già presenti nel fascicolo della procura della Repubblica di Rovigo prima dell’archiviazione. All’epoca non erano state ritenute attendibili. La donna, conosciuta come cantante rock, si trovava in Polesine per vendere la casa del nonno a un cugino, ma si sono perse le sue tracce due giorni prima della data in cui era stato fissato il rogito. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e neanche l’auto che utilizzava, una Kia Picanto. L’avvocato della famiglia Spreafico nei mesi scorsi però ha fornito alla Procura nuovo materiale, tra cui comunicazioni tra Tosi e l’ex compagno della donna scomparsa, Gabriele Lietti. Il caso è stato riaperto, c’è stato un nuovo sopralluogo nell’abitazione di Greta Spreafico, all’interno sono state ritrovate le chiavi dell’auto e un capello impigliato in una maglia di colore verde gettata nel bidone dell’umido. Il tutto è ora al vaglio del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma.

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