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Politica

Firme Referendum, Lega prova blitz su cannabis-caccia

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La Lega tenta, senza riuscire, un blitz per rendere inutilizzabili le firme raccolte per i referendum sulla caccia e sulla liberalizzazione della cannabis. Con Fdi il Carroccio presenta in commissione a Montecitorio un emendamento per far saltare la possibilita’, contenuta in un dl approvato il 30 settembre scorso dal Consiglio dei ministri, di estendere al 31 ottobre la possibilita’ di presentare le firme per i referendum anche per chi aveva depositato il quesito (causa limitazioni Covid) dopo il mese di giugno. Quella norma venne votata in Cdm da tutti i ministri tranne quelli leghisti, e a Montecitorio il Carroccio prova a smontarne l’impianto. L’emendamento pero’ viene respinto in commissione. “I referendum sono salvi”, dice Stefano Ceccanti (Pd). Ma il radicale Marco Cappato avverte: “occhio che questo emendamento-porcata lo ripresenteranno in Aula”. “La gravita’ dell’iniziativa parlamentare della Lega e’ sconcertante”, sostiene Riccardo Magi (+Eu), secondo cui la disposizione che ha allineato al 30 ottobre il termine per il deposito delle firme tutte le iniziative referendarie arrivava “per evitare disparita’ di trattamento tra esse”. “La Lega prima ha richiesto la proroga per i propri referendum e poi si e’ opposta al fatto che ne beneficiassero anche altri. Dopo avere platealmente evitato di depositare le firme sui referendum che ha promosso, tenta di impedire la conversione in legge del dl che contiene la norma antidiscriminatoria. E’ in ballo e’ anche la stabilita’ del diritto e la credibilita’ del governo che ha emanato il decreto. Abbiamo sventato una porcata”. Rumors di corridoio prospettavano un possibile allineamento dei deputati Fi alla posizione leghista. Non tanto per intestarsi una battaglia politica contro gli avversari (in Cdm avevano infatti votato a favore), quanto per dare un segnale ai propri ministri dopo le scintille delle settimane scorse accese dalle polemiche innescate dalla Gelmini accusata dai suoi stessi colleghi di essere troppo ‘draghiana’ e in allontanamento dal partito. Ma al voto Fi si e’ astenuta, mantenendo la posizione espressa dai suoi ministri, e l’emendamento e’ stato bocciato. “Ci si attende logicamente – sostiene Stefano Ceccanti del Pd – che le forze che sostengono la maggioranza di Governo si comportino in modo coerente, mantenendo la necessaria coesione”. Contro la Lega anche il M5S. “E’ un chiaro tentativo di boicottaggio verso alcuni referendum, un attacco alla Democrazia per impedire ai cittadini di esprimersi sui temi che non piacciono alla Destra”, dice Riccardo Fraccaro. “Sventato per ora il golpe”, grazie a “chi ha votato compattamente contro” Marco Perduca, dell’associazione Luca Coscioni e Presidente del Comitato Promotore del Referendum Cannabis rinvia ora ogni decisione “al popolo sovrano”.

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La versione di Conte: o il M5s resta progressista o avrà un altro leader

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“Da oggi a domenica i nostri iscritti potranno votare online e decidere quel che saremo. Abbiamo un obiettivo ambizioso, che culminerà con l’assemblea costituente di sabato e domenica: rigenerarci, scuoterci, dare nuove idee al Movimento. Nessuno lo ha fatto con coraggio e umiltà, come stiamo facendo noi”. Così a Repubblica il leader del M5s Giuseppe Conte (foto Imagoeconomica in evidenza).

“Se dalla costituente dovesse emergere una traiettoria politica opposta a quella portata avanti finora dalla mia leadership – aggiunge – mi farei da parte. Si chiama coerenza. Se questa scelta di campo progressista venisse messa in discussione, il Movimento dovrà trovarsi un altro leader”.

Sull’alleanza col Pd “la mia linea è stata molto chiara. Non ho mai parlato di alleanza organica o strutturata col Pd. Nessun iscritto al M5S aspira a lasciarsi fagocitare, ma la denuncia di questo rischio non può costituire di per sé un programma politico”. “Gli iscritti sono chiamati a decidere e hanno la possibilità di cambiare tante cose. Anche i quesiti sul garante (Grillo, ndr) sono stati decisi dalla base. Io non ho mai inteso alimentare questo scontro. Sono sinceramente dispiaciuto che in questi mesi abbia attaccato il Movimento. Se dovesse venire, potrà partecipare liberamente all’assemblea. Forse la sensazione di isolamento l’avverte chi pontifica dal divano vagheggiando un illusorio ritorno alle origini mentre ha rinunciato da tempo a votare e portare avanti il progetto del Movimento. L’ultimo giapponese rischia di essere lui, ponendosi in contrasto con la comunità”.

Sui risultati elettorali “in un contesto di forte astensionismo, sicuramente è il voto di opinione sui territori, non collegato a strutture di potere e logiche clientelari, ad essere maggiormente penalizzato. Dobbiamo tornare ad ascoltare i bisogni delle comunità locali. E poi c’è la formazione delle liste: dobbiamo sperimentare nuove modalità di reclutamento, senza cadere nelle logiche clientelari che aborriamo”.

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Alessandro Piana: “Perdono, ma non dimentico” – La fine di un incubo giudiziario

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Alessandro Piana (nella foto in evidenza), esponente della Lega e vicepresidente della Regione Liguria, tira un sospiro di sollievo dopo la conclusione di un’inchiesta giudiziaria che per oltre un anno lo ha visto al centro di pesanti sospetti. Accusato ingiustamente di coinvolgimento in un presunto giro di squillo e party con stupefacenti, Piana è stato ufficialmente escluso dall’elenco dei rinviati a giudizio, mettendo fine a un incubo personale e politico.


Un’accusa infondata che ha segnato una campagna elettorale

Alessandro Piana racconta di aver vissuto un periodo estremamente difficile, aggravato dalla tempistica dell’inchiesta, che ha coinciso con la campagna elettorale.

«L’indagine era chiusa da tempo, ma si è voluto attendere per renderne noto l’esito. Mi sarei aspettato maggiore attenzione, considerato il mio ruolo pubblico. Per mesi sono stato bersaglio di accuse infondate, che sui social si sono trasformate in attacchi personali».

Nonostante il clamore mediatico, Piana ha affrontato con determinazione la situazione, ricevendo il sostegno del partito e del leader regionale della Lega, Edoardo Rixi.


Le accuse e il chiarimento

Piana spiega di essere venuto a conoscenza del suo presunto coinvolgimento attraverso i media, vivendo quello che definisce un “incubo”:

«Ero al lavoro quando ho saputo del mio presunto coinvolgimento. Credevo fosse uno scherzo, invece era terribilmente vero».

L’esponente leghista si è immediatamente messo a disposizione della magistratura, fornendo tutte le prove necessarie per dimostrare la sua estraneità ai fatti:

«Non ero presente dove si sosteneva che fossi. Ero a casa mia, a 150 chilometri di distanza, con testimoni pronti a confermarlo. Non ho mai frequentato certi ambienti, nemmeno da giovane».

Secondo Piana, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo per millanteria durante un’intercettazione telefonica che citava genericamente un “vicepresidente della Regione”.


Una vicenda che lascia il segno

Nonostante la sua assoluzione dai sospetti, Piana non nasconde l’amarezza per i danni subiti:

«Ho pagato un prezzo molto salato, gratuito e ingiusto. Per mesi sono stato additato come vizioso. Perdono chi ha sbagliato, ma non dimentico».

Il vicepresidente auspica che casi simili siano gestiti con maggiore rapidità in futuro, per evitare che accuse infondate possano danneggiare ingiustamente la reputazione di figure pubbliche.


Conclusione

La vicenda di Alessandro Piana solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra diritto di cronaca e tutela dell’immagine pubblica, in particolare quando si tratta di accuse che si rivelano infondate. Oggi, il vicepresidente della Regione Liguria guarda avanti con serenità, forte del sostegno ricevuto e con la determinazione di proseguire il suo impegno politico senza lasciarsi scoraggiare dagli eventi passati.

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Trasporti, De Luca: investito un miliardo per rinnovo parco bus

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Millequattrocento autobus nuovi sui 1.800 programmati, per un investimento di quasi un miliardo di euro, sono già in esercizio sulle tratte coperte da Air Campania. Il dato lo fornisce il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che oggi ha inaugurato ad Avellino la nuova sede dell’azienda interamente partecipata dalla Regione, con la consegna di cinque bus elettrici. “Un impegno enorme – ha sottolineato De Luca-: stiamo sostituendo l’intero parco dei mezzi pubblici, non soltanto per il trasporto su gomma, ma anche per quello ferroviario”. Su questo specifico settore, De Luca ha rimarcato lo “sforzo gigantesco” della regione: “Ora – ha aggiunto – attendiamo l’omologazione per la linea Circumvesuviana che collega Napoli a Sorrento per mettere in esercizio il nuovo treno che ci è stato appena consegnato. Su un altro fronte, abbiamo indetto un altro concorso e presto assumeremo 150 giovani”.

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