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Fino al 20 agosto e se serve play off, il calcio è pronto

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 A questo punto manca solo la data della ripartenza. Per il resto, il calcio professionistico italiano ha delineato il quadro all’interno del quale vuole completare la stagione 2019-20, quella attualmente sospesa per l’emergenza coronavirus, predisponendo anche un piano B con modifiche di format in presenza di una nuova interruzione (brevi fasi di playoff e playout) e un piano C in caso di stop definitivo (classifica definita applicando oggettivi coefficienti correttivi che premino il merito sportivo). E a prescindere da come e quando, ci saranno comunque promozioni e retrocessioni. Un quadro al quale dice no la serie C con il suo presidente Ghirelli, e fa dura opposizione l’Assocalciatori, infuriata per la questione stipendi. Intanto il messaggio da via Allegri, soprattutto a chi spingeva per un non scendere in campo sperando magari di congelare la situazione cosi’ da salvarsi sulla falsariga di quanto avvenuto in Olanda, e’ chiaro: in un modo o nell’altro la stagione finira’, senza blocco delle retrocessioni. Il nuovo fischio d’inizio lo stabilira’ il governo, con cui il mondo del pallone si confrontera’ il prossimo 28 maggio nell’incontro col ministro dello Sport Spadafora, ma oggi la Figc ha approvato una delibera per la regolare prosecuzione di Serie A, B, C, fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni, compresa la Coppa Italia. Di conseguenza, la stagione sportiva 2020-21 avra’ inizio il 1 settembre, mentre sul fronte dei tesseramenti i termini di deposito dei contratti preliminari andra’ dal 1 giugno al 31 agosto. Stop immediato invece per l’attivita’ dilettantistica, ad eccezione della Serie A femminile la cui possibile ripresa sara’ verificata nei prossimi giorni in base all’applicabilita’ dei protocolli sanitari da parte dei club e alla disponibilita’ di contributi da parte della Federcalcio. Nel prossimo Consiglio federale, che tornera’ a riunirsi la prima settimana di giugno, saranno quindi determinati i criteri di definizione “alternativi” delle competizioni, ovvero le formule di eventuali playoff e playout – ipotesi ancora mai discussa in sede di assemblea di Lega Serie A (sul tema i club hanno sensibilita’ e opinioni diverse anche a seconda della posizione che occupano in classifica), dove la volonta’ resta quella di ricominciare il 13 giugno e finire il 2 agosto – oltre alle linee guida con cui stilare le classifiche in presenza di campionati sospesi definitivamente causa Covid-19. A dare mano libera alla Federcalcio e’ stato il “Decreto rilancio” e, nello specifico, la norma che da’ la possibilita’ alle federazioni di poter adottare, anche in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento sportivo, provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione dei campionati. Con tanto di ‘rito abbreviato’ per eventuali ricorsi (un solo grado sportivo, tempi contingentati per la giustizia amministrativa) Nonostante la possibilita’ di arrivare a giocare fino al 20 agosto, Figc e Lega continuano comunque a lavorare per partire con la Serie A da sabato 13 giugno (cosi’ da poter chiudere il 2 agosto), sempre che il governo cambi la norma inserita nell’ultimo Dpcm che vieta qualsiasi tipo di evento, anche a porte chiuse, fino a domenica 14. La serie cadetta – che canta vittoria col suo presidente Balata (“riparte il campionato e tutte le nostre richieste sono state accolte” – potrebbe quindi tornare una decina di giorni dopo il massimo campionato, cosi’ come la Lega Pro, anche se il presidente Ghirelli e’ contrario: “Quello che e’ uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. La Serie C non e’ in grado di tornare a giocare e di assicurare la certezza delle misure per salvaguardare la salute”. C’e’ poi il fronte dei giocatori. L’Aic e’ sul piede di guerra, spaventata soprattutto per i club di B e C, dove potrebbe bastare un solo stipendio netto per andare avanti dall’8 marzo fino al termine della stagione. Il Consiglio federale ha infatti aggiornato l’impianto della licenze per l’iscrizione ai campionati professionistici per la prossima stagione. I club dovranno assolvere al pagamento degli emolumenti (netti) e degli altri compensi scaduti al 31 maggio. “Tra agevolazioni dello Stato, eventuali contenziosi – spiega il vicepresidente Calcagno, riferendosi a quei club che non vogliono pagare marzo e aprile – e ritardati controlli, il rischio e’ di ricevere un solo stipendio dall’8 marzo al 30 agosto. Assurdo, questa e’ la volta che qualcuno protesta davvero”.

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Coppa Davis, Olanda in finale: Germania ko

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Tallon Griekspoor batte Jan-Lennard Struff per 7-6 5-7 6-4 e porta l’Olanda per la prima volta in finale di Coppa Davis. Il tennista “orange” ha conquistato il punto decisivo del 2-0 per la propria nazionale contro la Germania a Malaga. Nell’incontro precedente il connazionale Botic van de Zandschulp ha battuto il tedesco Daniel Altmaier. L’Olanda sfiderà in finale la vincente dell’altra semifinale tra l’Italia e l’Australia che è in programma domani.

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Juve in emergenza col Milan, Motta: “dovremo dare di più”

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L’emergenza in casa Juve non accenna a rientrare, anzi durante la pausa per le nazionali si è accentuata ancora di più. “Abbiamo perso Cabal per lungo tempo, a Milano mancheranno anche Bremer, Adzic, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Milik. E anche Vlahovic che non ci sarà”, il quadro degli assenti fatto da Thiago Motta, alla vigilia della sfida contro i rossoneri. “Mi dispiace per chi non ci sarà perché questa è una bellissima partita, vorrebbero giocarla tutti – aggiunge, in vista del big-match alla ‘Scala’ del calcio – e i privilegiati che scenderanno in campo daranno il massimo: cercheremo di portare la sfida dalla nostra parte, dovremo dare ancora di più per non far notare le assenze e ci metteremo massimo impegno e grande concentrazione”. Nonostante il suo forfait e i dubbi sul suo rientro.

“Non so ancora se Dusan ci sarà contro l’Aston Villa, lo vedremo nei prossimi giorni” la risposta di Thiago Motta, l’argomento più chiacchierato durante la conferenza è stato proprio Vlahovic: tutta colpa di quella uscita infelice di qualche giorno fa. “È più semplice per me giocare insieme ad un altro attaccante, perché quando presso e rincorro gli avversari poi rischio di arrivare stanco e meno lucido in fase di finalizzazione” le parole finite nel mirino della critica. E sono arrivate anche dalle parti della Continassa, come conferma lo stesso allenatore: “Abbiamo parlato, siamo d’accordo ed è la cosa più importante – il retroscena raccontato da Thiago Motta – perché tutti i miei giocatori sanno cosa dobbiamo fare e so che lo faranno, sia in fase difensiva sia in quella offensiva: si tratta di un obbligo e un dovere, non è un’opzione”.

Chiusa la querelle, si apre il dilemma della prima punta: chi sarà il riferimento offensivo della Juve a San Siro? “Tutti i ragazzi hanno caratteristiche diverse, al di là di attaccanti centrali o centrocampisti, e questa è una cosa interessante – afferma il tecnico – perché danno alternative e soluzioni diverse, sarà così anche a Milano”.

L’idea è quella di alternare Weah e Yildiz tra la zona centrale e le corsie esterne, anche per non dare punti di riferimento alla difesa del Milan. E soprattutto l’americano è in un periodo di forma impressionante: “Mi piace tutto quello che fa, oltre ovviamente ai gol, ed è un giocatore interessante perché aiuta, è generoso, responsabile, capisce di cosa ha bisogno la squadra, quali sono le consegne, cosa chiediamo – i complimenti per l’ex Lille – e siamo contenti che sia con noi, che sia in forma, che dia il suo contributo sia dall’inizio che a partita in corso”. In difesa ci saranno Gatti e Kalulu, il francese tornerà da ex ad affrontare il Milan: “La cosa più importante è che lui è sempre voluto venire, dal primo giorno che è arrivato si è messo sempre a disposizione del gruppo – dice di lui Thiago Motta – ed è anche leader a modo suo: parla poco, ma lo fa nel modo giusto e non deve cambiare nulla in lui”. Infine, c’è spazio per una battuta sul tennis: “Non so chi sia il Sinner della Juve, non mi piace proprio fare paragoni – conclude il tecnico – poi Jannik è un fenomeno del tennis e dello sport: gli auguro di continuare così la sua carriera eccezionale”.

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Premio Speciale al Maraduno 2024: Angelo Pisani, l’avvocato della Leggenda di Maradona

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Il Maraduno 2024, evento dedicato all’immortale Diego Armando Maradona, celebrerà una figura chiave nella storia recente del Pibe de Oro: l’avvocato Angelo Pisani, colui che ha restituito giustizia e onore alla leggenda del calcio. Durante la manifestazione, che si terrà il 24 novembre 2024 presso l’Edenlandia di Napoli, Pisani riceverà un Premio Speciale per il suo straordinario contributo nella difesa legale di Maradona.

Un gesto di amore e giustizia per Maradona

Angelo Pisani è stato l’artefice dell’assoluzione di Maradona dall’ingiusta accusa fiscale che per anni ha gravato sulla sua figura. Un successo legale che va oltre le aule di tribunale, diventando un gesto simbolico per Napoli e per tutti coloro che vedono in Maradona non solo un calciatore, ma un eroe che ha donato sogni e orgoglio al popolo partenopeo.

Grazie alla sua competenza, determinazione e al profondo legame con la figura di Diego, Pisani ha difeso non solo il mito del campione, ma anche l’onore di un’intera città.

Il tributo del Maraduno 2024

Il riconoscimento assegnato ad Angelo Pisani durante il Maraduno 2024 celebra non solo il successo legale che ha liberato Maradona da ogni ombra, ma anche il suo impegno nel preservare la memoria e la dignità di una figura che continua a ispirare generazioni.

“Grazie, Avvocato Pisani, per aver difeso un pezzo del cuore di Napoli. La tua passione e tenacia hanno reso la figura di Diego ancora più grande e libera da ingiustizie”, è il messaggio che accompagna il tributo.

Un momento emozionante per Napoli e i fan di Maradona

Il Premio Speciale a Pisani rappresenta uno dei momenti più significativi del Maraduno 2024, una giornata di festa, memoria e celebrazione del legame unico tra Diego e Napoli. L’evento sottolinea come la figura di Maradona sia molto più di un simbolo sportivo: è un patrimonio culturale e umano che Napoli custodisce con orgoglio.

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