Nulla di fatto nella terza regata della finale della Louis Vuitton Cup, nelle acque di Barcellona, nella battaglia fra il team di Luna Rossa e quello di Ineos Britannia che deciderà – al meglio delle 13 regate – chi sfiderà i Defenders del Team New Zealand nella 37/ma America’s Cup. Cominciata con due ore di ritardo per la mancanza di vento, è stata annullata per lo stesso motivo, perché non si è conclusa nel limite massimo di 45 minuti, Un esito felice per Luna Rossa che era stata distaccata dall’equipaggio di sir Ben Aislei e compagni, ancora una volta più graffiante in partenza. Si resta sull’onorevole 1-1 ottenuto nelle prime due regate, che ha evitato il bagno per il team Prada Pirelli. Che il mare fermo per il vento fra i 4 e i 6 nodi, insufficiente per regatare, non promettesse nulla di buono è stato chiaro dai continui rinvii della partenza, che ha accumulato un ritardo di 2 ore.
Con l’equipaggio classico – Francesco Bruni e James Spithill al timone; Adrea Tesei e Umberto Moliners timmer; Bruno Rosetti, Enrico Voltonini, Emanuele Liuzzi e Cesare Gabbia come cyclors – Luna Rossa è apparsa penalizzata dal vento leggero già alla prima virata, restando dietro Ineos di oltre 50 metri, destinati ad aumentare. In condizioni avverse, gli inglesi hanno mostrato di riuscire a guadagnare più terreno sugli azzurri allungando la distanza nel primo dei sei lati della regata a 190 metri di vantaggio, divenuto pari a 19 secondi al passaggio del primo gate.
Sul lato di poppa, Luna Rossa ha ritrovato l’abbrivio in un campo di vento favorevole, in direzione opposta a quella di Ineos Britannia. riuscendo a recuperare il distacco e a sorpassare gli avversari. Ma l’illusione è durata poco e alla seconda boa gli inglesi sono tornati avanti, prendendo velocità sul terzo lato del campo di regata, chiuso dall’AC75 britannico con 400 metri di vantaggio sul Team Prada Pirelli. Ineos ha continuato a guadagnare nelle manovre e per costanza, tanto che al gate 3 il ritardo di Luna Rossa era salito a 1 minuto e 28 secondi, dopo la virata supplementare per raggiungere le boe.
Un momento difficile per Checco Bruni e compagni, ma il peggio doveva ancora venire. E’ arrivato quando, dopo aver ridotto a 200 metri il distacco, Luna Rossa è caduta dal foil, mentre Ineos ha allungato di nuovo. Ma è stata questione di secondo prima che anche l’imbarcazione degli inglesi finisse in modalità dislocata. Entrambi i bolidi di carbonio sembravano due grandi capodogli sul punto di arenarsi con le pance nell’acqua.
Quando mancavano 15 minuti per finire fuori tempo massimo, Luna Rossa è sembrata annaspare con il vento crollato sui 4-5 nodi, e ha cominciato a sperare nell’annullamento del match race, mentre il team britannico lottava contro il tempo per risalire zavorrato l’ultimo lato del campo di gara. Ai 5 minuti per il tempo massimo, veleggiano a 8 nodi contro i 6 di Luna Rossa, anche per gli inglesi è stato chiaro che non avrebbero tagliato il traguardo nel ‘time limit’. Hanno visto andare in fumo la vittoria. Tanta fatica per nulla. La classifica resta ferma 1-1. Si riprende domani, con il recupero della quarta regata e un vento atteso fra gli 8 e i 18 nodi. E uno spettacolo certamente migliore di quello dato oggi dai giganti a vela senza ali.