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Fi, Biancofiore lascia: “Siamo diventati come i grillini”

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“Con la morte nel cuore, ma anche liberata. La Forza Italia nella quale sono nata e cresciuta, non esiste piu'”. Cosi’ Micaela Biancofiore, annuncia in nottata di aver lasciato il partito in cui ha militato per 26 anni. La deputata, che ora passera’ al gruppo misto sembra non condividere piu’ le scelte della dirigenza: “siamo diventati come i grillini, uno vale uno senza distinguo, senza storia, senza rispetto per le persone”, si limita a commentare. Dove andrà? Alla corte di Renzi, si dice. Forse transitando per il gruppo misto. C’è chi prova però a recuperarla, sperando si tratti di un moto di stizza..

“Mi auguro che il Presidente Berlusconi, al quale Michaela Biancofiore ha sempre mostrato lealta’ incondizionata, tenga nella giusta considerazione un gesto e un segnale cosi’ forte da parte di chi, in passato, non avrebbe mai lontanamente immaginato un simile epilogo”. Cosi’ Gabriella Giammanco, Vice Presidente al Senato del gruppo Forza Italia. “Dal ’94 la collega Biancofiore ha militato con grande passione e abnegazione in Forza Italia ed e’, quindi, con estrema amarezza che apprendo la notizia del suo passaggio al Gruppo misto. Michaela e’ sempre stata in prima fila in qualsiasi competizione elettorale, anche candidandosi in prima persona ha dimostrato di avere un suo importante seguito elettorale e con costante impegno ha tutelato le istanze del Trentino Alto Adige, mostrando una conoscenza e un’attenzione rare nei confronti del suo territorio. Il nostro partito non puo’ e non deve perdere figure cosi’ rappresentative della nostra storia politica, accadimenti simili dovrebbero indurre tutti ad una profonda riflessione”, conclude Giammanco.

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Meloni all’Onu, Israele rispetti diritto e tuteli civili

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Una bacchettata a Israele, l’auspicio di una nuova leadership palestinese, il rinnovo sostegno all’Ucraina e l’invito alla comunita’ internazionale ad “alzare la voce” in Venezuela. Sono questi i nodi di politica estera toccati dalla premier Giorgia Meloni nel suo intervento all’assemblea generale dell’Onu, cui ha chiesto di fare di piu’ contro il traffico di essere umani. Ma a colpire di piu’ forse e’ stato il passaggio su Israele, finito sul banco degli imputati nel primo giorno dei grandi al Palazzo di vetro non solo per Gaza ma anche per l’escalation in Libano.

“Affermiamo il diritto dello Stato di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre scorso, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive”, ha detto la premier. “E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato, ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia”, ha aggiunto citando gli Accordi di Abramo come esempio di “convivenza e cooperazione vantaggiosa sulla base del mutuo riconoscimento”.

“Se questa è la prospettiva sulla quale tutti dobbiamo lavorare, e lo è, oggi l’imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano, con il coinvolgimento di civili inermi, tra cui numerosi bambini”, ha incalzato. Poco prima era tornata sull’invasione russa, ammonendo che “non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte al diritto dell’Ucraina a difendere le sue frontiere, la sua sovranità, la sua libertà”. Una “ferita” che ha minato il “sistema internazionale” e “sta avendo effetti destabilizzanti ben oltre i confini” di quella guerra e “come un domino riaccende o fa detonare” altri conflitti.

Di forte impatto anche l’appello su Caracas: “la comunità internazionale non può rimanere a guardare mentre in Venezuela, a distanza di quasi due mesi dalle elezioni, ancora non è stato riconosciuto il risultato elettorale, ma nel frattempo si è consumata una brutale repressione, la morte di decine di manifestanti, l’arresto arbitrario di migliaia di oppositori politici, l’incriminazione e l’esilio del candidato presidente dell’opposizione democratica. E’ nostro dovere alzare la voce”. La premier ha insistito anche su un tema a lei caro, ricordando come proprio un anno fa da quello stesso podio propose “di dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani”.

“Sono felice – ha osservato – che quell’appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita ad un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. Ma bisogna fare di più. Le Nazioni Unite devono fare di più, perché queste organizzazioni criminali stanno riproponendo, sotto altre forme, una schiavitù che questa Assemblea, in altri tempi, ebbe un ruolo fondamentale nel debellare definitivamente. Non si torna indietro”.

La presidente del consiglio ha affrontato anche altri temi: la riforma del consiglio di sicurezza, che “non puo’ prescindere dai principi di eguaglianza, democraticità e rappresentatività”, la necessita’ di una nuova forma di cooperazione paritaria incarnata a suo avviso dal piano Mattei per l’Africa, la necessita’ di una governance globale sull’Ia. “Il destino ci sfida, ma in fondo lo fa per metterci alla prova. Nella tempesta, possiamo dimostrare di essere all’altezza del compito che la storia ci ha dato. L’Italia, come sempre, è pronta a fare la sua parte”, ha concluso citando il patriota Carlo Pisacane.

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Dall’Europa 37,4 milioni di euro contro la siccità

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Contro l’emergenza siccità nelle regioni del Sud Italia, assegnati dall’Europa 37,4 milioni di euro cofinanziabili a cui verranno aggiunti da fondi nazionali 74,8 milioni di euro. Più le risorse economiche investite tra il governo e la Regione Siciliana. I fondi comunitari verranno ripartiti tra le aree che hanno subito questo dramma e “saranno messi materialmente a disposizione attraverso un regolamento la cui approvazione è prevista per la prima decade di ottobre”. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso di un evento sul futuro dell’agricoltura e della pesca in un confronto con le Istituzioni italiane ed europee, organizzato a Siracusa nel quarto giorno dell’Expo DiviNazione che precede il G7 Agricoltura e Pesca. Ad aprire il G7, il 26, sarà un Forum sull’Africa, centrale nel programma di questa nove giorni siracusana dedicata all’agroalimentare, agricoltura e pesca.

E proprio sul Forum si è acceso un botta e risposta a distanza tra il ministro e il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e sinistra, Angelo Bonelli. “Saluto il collega, se vuole qui troverà 11 governi africani. Non so se gli africani si fanno rappresentare da Bonelli, a me non risulta”, afferma Lollobrigida interpellato dai giornalisti replicando alle affermazioni di Bonelli, secondo il quale, come riportato da alcuni organi di stampa, il ministro vuole essere tutt’uno con gli africani senza gli africani. Dal ministro poi un post su Facebook a proposito dei fondi europei contro i danni provocati dalla siccità.

“A chi sbandierava presunte mancanze di questo esecutivo, il Governo Meloni, come sempre, risponde con i fatti. Saremo sempre in prima linea per l’agricoltura come per la pesca. Settori strategici che devono essere sostenuti, protetti e valorizzati per il bene della nostra Nazione”. Il Masaf aveva richiesto la solidarietà europea attraverso l’attivazione della riserva agricola della Politica agricola comune, inviando l’11 luglio scorso alla Direzione agricoltura della Commissione europea un dossier tecnico predisposto in collaborazione con Ismea. E un pezzo di Europa è sceso a Siracusa. Presente la presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Veronica Vrecionova e tanti europarlamentari italiani.

“Agli inizi di settembre – ha detto Vrecionova – la Commissione europea ha presentato i risultati del cosiddetto dialogo strategico, una sorta di nuova visione dell’agricoltura e del settore alimentare che getta le basi di quelle proposte che saranno attuate nel 2025. 
Mi piacerebbe poter dire che gli esiti del dialogo fra la Commissione e gli stakeholder, da agricoltori a ong Green, sono eccellenti, ma secondo me non è così”. Entro fine anno un elenco di priorità per la Politica agricola comune che deve vedere più coinvolgimento degli agricoltori e soprattutto meno burocrazia. Sulla necessità di semplificare è intervenuto il ministro delle Riforme, Elisabetta Casellati secondo la quale l’agroalimentare e l’agricoltura sono il “petrolio dell’Italia”. E sulla siccità in Sicilia “l’attenzione del governo è massima”, ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. La giornata all’Expo sull’isola di Ortigia è iniziata con un’esercitazione della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco, a cui ha assistito, oltre a Lollobrigida, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nel pomeriggio Lollobrigida ha premiato quali Ambasciatori della Qualità Sergio Paolantoni, lo chef Alessandro Circiello, Marta Cotarella, Simona Rapastella insieme a Maria Teresa Maschio e lo chef Seby Sorbello. Sul palco anche Al Bano che ha raccontato la sua anima da contadino e intonando poi le note di Amara terra mia, in onore della Sicilia.

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Meloni incassa l’endorsement di Musk e parla all’Onu

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L’endorsement di Elon Musk, l’incontro con Volodymir Zelensky e l’impegno di restare a fianco di Kiev “per tutto il tempo necessario”, l’invito di Joe Biden a parlare al Vertice della Coalizione Globale contro la minaccia delle droghe sintetiche: si conclude così la tre giorni di Giorgia Meloni per l’assemblea generale dell’Onu a New York, suggellati da un intervento al Palazzo di Vetro per tracciare il punto di vista dell’Italia sui principali temi dell’agenda internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina e dal conflitto in Medio Oriente. E sulle grandi sfide globali, come il governo dei flussi migratori e il contrasto all’immigrazione illegale di massa, la lotta alla criminalità internazionale, lo sviluppo dell’ intelligenza artificiale.

Senza dimenticare le iniziative della presidenza italiana del G7, il nuovo approccio di relazioni paritarie lanciato dall’Italia nei confronti dell’Africa (col piano Mattei) e la necessità di costruire un nuovo rapporto con il Sud Globale. Una missione in cui ha avuto vari bilaterali (tra cui uno con Erdogan) e incontrato i ceo di Google, Motorola e Open Ai per discutere i loro piani di investimento in Italia. E che avrà una coda mercoledì con un videocollegamento da Roma per un “evento Ucraina” all’Onu finalizzato a ribadire il sostegno della comunità internazionale a Kiev contro l’invasione russa. Meloni, che aveva deciso di tornare in Italia subito dopo il suo intervento alle Nazioni Unite, saltera’ quindi il tradizionale ricevimento offerto dal padrone di casa Biden ai leader mondiale al Metropolitan Museum of Art, disertato anche lo scorso anno.

Ma la premier sembra aver dissipato almeno in parte ogni speculazione su una lenta presa di distanza da Zelensky e da Biden in vista delle elezioni americane. Speculazioni alimentate dalla scelta di farsi consegnare lunedì sera il “Global Citizen Award 2024” dell’Atlantic Council da un fervente sostenitore di Donald Trump: Elon Musk, che l’ha definita una persona “addirittura più bella dentro che fuori”, “onesta, vera, autentica”, elogiando il suo “lavoro incredibile come premier, con una crescita e un’occupazione record”. Meloni tuttavia è stata molto chiara su Kiev e sulla difesa dei valori occidentali contro le autocrazie e i regimi autoritari, come ha evidenziato nel suo discorso per il premio, dove ha citato (oltre a Michael Jackson e a Giuseppe Prezzolini) Ronald Reagan per ricordare che la libertà “è un’arma che i nostri avversari nel mondo di oggi non hanno e quella che temono di più”.

“L’Italia – ha scandito – si schiera fermamente al fianco di chi difende la propria libertà e sovranità, non solo perché è giusto farlo, ma anche perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro in cui prevalga la legge del più forte”. E il giorno dopo ha incontrato Zelensky ribadendo il convinto sostegno dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta e duratura, nonchè assicurando che il nostro Paese continuerà a essere in prima linea anche nel 2025 con l’organizzazione a Roma della Ukraine Recovery Conference e sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Parole che hanno riscosso il plauso del leader ucraino: “è sempre un piacere incontrare Giorgia Meloni.

A margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, abbiamo concordato i nostri prossimi piani comuni. Sono grato a Giorgia per tutti i passi decisivi compiuti dal G7 sotto la presidenza italiana e per il suo impegno a promuovere sforzi congiunti per stabilire una pace duratura e giusta”, ha scritto su X pubblicando una foto dell’abbraccio con la premier a New York.

La premier inoltre, su invito diretto di Biden, è intervenuta al summit della coalizione globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, di cui l’Italia è tra le nazioni più attive. “Ci opponiamo a ogni tipo di droga: non c’è un diritto alla droga. Voglio mandare un chiaro messaggio: le droghe distruggono la vita delle persone e le istituzioni devono fare tutto quel che possono per contrastare la produzione e il traffico di droga”, ha detto Meloni, primo leader straniero a parlare dopo il presidente Usa, che ha organizzato l’evento a margine dell’assemblea generale Onu.

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