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Cronache

Festini a luci rosse, scandali e polemiche: le inchieste che fanno tremare la politica in Liguria

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Da una parte, ci sono accuse di festini con escort e droga, che hanno sollevato sospetti e generato ampie discussioni. Dall’altra parte, c’è un’eredità contestata di una ricca signora devota, con dettagli che sono stati recentemente rivelati da La Verità. Questa inchiesta, aperta dalla Procura, ha coinvolto un’avvocata, Maria Valeria Valerio, e un sacerdote, Achille Boccia, accusati di circonvenzione di incapace ai danni della defunta Mariangela Toncini, ex dipendente del Banco Ambrosiano.

Le accuse sottolineano che avrebbero abusato della fiducia della signora, facendole disporre polizze vita a favore di Boccia per centinaia di migliaia di euro. Una parte del denaro è poi finita nelle mani dell’avvocata Valerio. Le cifre coinvolte ammontano a 20.000 euro come onorari legali, oltre a un lascito di 129.000 euro, che è stato rapidamente utilizzato per l’acquisto di una casa per il figlio diciottenne.

Questa situazione si complica ulteriormente poiché l’avvocata Valerio è la moglie di Ferruccio Sansa, un noto giornalista ed ex cronista de Il Fatto Quotidiano, che ora è uno dei principali esponenti dell’opposizione in Regione. Tuttavia, il giornalista stesso non è coinvolto nell’indagine, anche se il conto corrente in cui è finito il denaro dell’eredità è congiuntamente intestato alla moglie.

La vicenda ha suscitato diverse reazioni, comprese le dimissioni richieste nei confronti di Alessandro Piana, il vice presidente della Regione Liguria, sebbene non sia coinvolto nelle indagini. Questo ha portato a confronti diretti tra i vari partiti politici e provocato lamentele da parte dei coinvolti.

Il giornalista Sansa ha sottolineato che la storia è stata manipolata, poiché sua moglie aveva precedentemente presentato una denuncia, nel novembre 2002, in quanto legale di Mariangela Toncini, proprio per l’uso improprio dei suoi beni. In risposta, il destinatario delle accuse ha presentato una controdenuncia. Il giornalista ha invitato i pubblici ministeri ad approfondire l’indagine ma ha osservato la stranezza di accusare qualcuno di circonvenzione di incapace e poi denunciarlo per gestione patrimoniale impropria.

Nonostante le dispute, il governatore Toti della Liguria non ha richiesto le dimissioni di Piana e ha affermato che non vuole essere coinvolto nella questione. In un contesto politico ormai pesantemente infiammato, la questione morale rimane una sfida che scuote la regione.

Mentre la situazione evolve, la questione della moralità in politica continua a dominare il dibattito pubblico in Liguria, mentre il resto del centro sinistra sembra non preoccuparsi molto delle implicazioni della vicenda.

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Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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