Prometteva lavoro e aiuti per superare concorsi in cambio di denaro. Sono in corso perquisizioni a Roma, Spoleto e Massa Carrara, da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, su disposizione della Procura della Repubblica di Spoleto, nei confronti dei componenti di un’associazione a delinquere dedita al traffico di influenze illecite ed alla truffa alla cui testa c’è un finto 007. Dopo quasi un anno di indagini, la attività delle Fiamme Gialle umbre ha consentito di individuare in B.S., un soggetto romano sedicente appartenente ai servizi segreti italiani ma in realtà identificato quale “truffatore seriale”, il promotore dell’associazione criminale.Vantando importanti contatti e conoscenze all’interno delle Forze Armate, del Corpo di Polizia Penitenziaria, dello Stato di Città del Vaticano e della società di trasporto ferroviario “Italo treno” S.p.a., B.S. ed i suoi complici si sono fatti consegnare, nel tempo, consistenti somme di denaro da circa 100 persone interessate all’ottenimento di un posto di lavoro, garantendo loro il superamento di concorsi pubblici ovvero l’assunzione nella società di trasporto. Per guadagnare la fiducia degli ignari “clienti”, B.S. organizzava appositi incontri, documentati dai finanzieri con intercettazioni, pedinamenti ed appostamenti, a cui prendevano parte, di volta in volta, un falso generale dell’Esercito Italiano, un asserito principe a capo di un ordine cavalleresco, un Vescovo non appartenente alla Chiesa Cattolica ed un alto ufficiale della Polizia Penitenziaria.
Nel corso degli incontri veniva richiesta agli aspiranti tutta la documentazione necessaria per partecipare ai concorsi (curriculum, fotografie formato tessera, certificati di residenza e dei carichi pendenti, ecc.). In alcune circostanze, sono stati forniti anche falsi quiz precompilati, necessari al superamento delle prove concorsuali, che venivano fatti firmare agli interessati. Altre volte, infine, sono stati organizzati veri e propri esami clinici e visite mediche presso un noto centro diagnostico romano. Una volta ottenuta la somma richiesta,variabile tra 2.000 e 8.000 euro, che veniva corrisposta in contanti o mediante versamento su carte prepagate, la stessa veniva spartita tra i componenti dell’associazione.
Poi, a seguito del mancato superamento dei concorsi, venivano fornite ai soggetti truffati una serie di rocambolesche giustificazioni per evitare la restituzione del denaro.L’attività condotta dal Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialleperugine, in sinergia con la Procura della Repubblica di Spoleto, rientra nel più ampio dispositivo di contrasto allefenomenologie criminali che colpiscono le fasce più a rischio della popolazione.