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Facebook, l’intelligenza artificiale troverà i profili di defunti e…

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Facebook userà l’intelligenza artificiale per individuare i profili di persone che sono decedute, così da evitare – ad esempio – di notificare agli amici il giorno del compleanno di chi non c’ù più. La novità, resa nota in un post ufficiale, fa parte di un aggiornamento alla gestione degli account dei defunti che sono stati resi commemorativi. “Oltre 30 milioni di persone visualizzano ogni mese profili commemorativi per pubblicare storie e ricordare coloro che sono morti”, scrive Sheryl Sandberg, direttrice operativa di Facebook, il cui marito è deceduto in modo improvviso nel 2015. Per questo, la manager spiega che sui profili commemorativi sarà introdotta una sezione dedicata ad accogliere pensieri, ricordi e foto pubblicati da amici e parenti. Accanto a ciò, Facebook darà più poteri di gestione a chi ha ricevuto in eredità un profilo sul social. Chi è stato incaricato di gestire il profilo di una persona dopo la sua morte, potrà decidere chi può pubblicare e chi può visualizzare i post, in modo da tutelare i parenti e gli amici più stretti dall’imbattersi in contenuti che non sono pronti a guardare. Sempre per risparmiare esperienze dolorose ai cari del defunto, Facebook usera’ l’intelligenza artificiale per evitare notifiche relative all’account di una persona scomparsa che non e’ ancora stato reso commemorativo. Solo gli amici e i parenti potranno chiedere la trasformazione del profilo in commemorativo. Infine, sempre in base a un recente cambiamento, i genitori dei minorenni – a cui è precluso lasciare in eredità il profilo – potranno chiedere la gestione dell’account del figlio.

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Appello di aziende e ricerca, ‘l’Ue cambi rotta sull’IA’

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‘Un cambiamento di rotta’ dell’Ue sull’Intelligenza artificiale per non ‘restare esclusa dai grandi benefici di una tecnologia aperta in grado di accelerare la crescita economica e la ricerca’. È l’appello di circa 50 aziende e ricercatori europei – tra cui EssilorLuxottica, Prada, Pirelli, Exor Group, Meta, Spotify – in una lettera aperta che chiede ‘decisioni rapide, armonizzate, coerenti e chiare’ che permettano l’uso dei dati europei per l’addestramento dell’IA a beneficio dei cittadini che, altrimenti saranno ‘privati dei progressi di cui godono invece Usa, Cina e India’.

“Siamo un gruppo di aziende, ricercatori e istituzioni parte integrante dell’Europa e lavoriamo per fornire servizi a centinaia di milioni di europei. Vogliamo vedere l’Europa prosperare e avere successo anche nel campo della ricerca e delle tecnologie relative all’IA. Tuttavia, è diventata meno competitiva e meno innovativa rispetto ad altre regioni del mondo e ora rischia di restare ulteriormente indietro a causa di decisioni normative poco coerenti”: così inizia la lettera rivolta a legislatori e regolatori europei firmata anche da Engineering, Ericsson, Nicolò Cesa-Bianchi (Università degli Studi di Milano), Eugenio Valdano, PhD (Sorbonne/Inserm). I firmatari fanno riferimento ai modelli “multimodali” cioè quelli “che operano con testo, immagini e audio, e che consentiranno il prossimo salto in avanti nell’IA”.

“Senza questi modelli – aggiungono – l’IA verrà sviluppata altrove. Se aziende e istituzioni vorranno investire decine di miliardi di euro per sviluppare una Intelligenza artificiale generativa per i cittadini europei, avranno bisogno di regole chiare, applicate in modo coerente, che consentano l’utilizzo dei dati europei. Ma, negli ultimi tempi, le decisioni normative sono diventate frammentate e imprevedibili, mentre gli interventi delle autorità europee per la protezione dei dati hanno creato una grande incertezza sul tipo di dati che possono essere utilizzati per addestrare i modelli di IA”. “L’Europa – sottolinea la lettera – si trova di fronte a una decisione che avrà conseguenze sul continente per decenni. Può scegliere di riaffermare il principio di armonizzazione sancito nei quadri normativi come il Gdpr e offrire un’interpretazione moderna delle sue disposizioni che ne rispetti comunque i valori fondamentali, permettendo così che l’innovazione nell’IA si sviluppi qui con la stessa portata e velocità che in altre regioni del mondo. Oppure, può continuare a respingere il progresso, contraddire le ambizioni del mercato unico e restare a guardare mentre il resto del mondo sviluppa tecnologie a cui i cittadini europei non avranno accesso”, concludono i firmatari.

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Apple lancia gli iPhone progettati per l’IA, ‘nuova era’

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Apple toglie il velo alla nuova serie di iPhone 16 “progettati da zero” per la sua intelligenza artificiale. La società di Cupertino entra così nel vivo del discorso iniziato alla conferenza degli sviluppatori di giugno in cui ha lanciato Apple Intelligence e mostra come cambierà il suo prodotto di punta che ora vede, capisce e spiega tutto all’utente con informazioni dettagliate. Una svolta necessaria per far fronte alla concorrenza, soprattutto in Cina dove le vendite dei melafonini sono calate, ma che per il momento non è chiaro quando arriverà in Europa dove ci sono regole stringenti del Digital MArket Acts. “Gli iPhone 16 sono progettati da zero per l’intelligenza artificiale di Apple che alza l’asticella, è l’inizio di una nuova era”, spiega il Ceo di Apple Tim Cook aprendo l’evento a Cupertino.

La nuova gamma di iPhone 16 è costituita da quattro modelli (base, Plus, Pro e Pro Max) con un comparto fotografico potenziato, due nuovi comandi (Action button per operazioni veloci e Camera button per funzioni di video e foto), design migliorato e nuovi colori. Ma la vera novità sono le funzioni di intelligenza artificiale, la Apple Intelligence, che vede protagonista l’assistente virtuale Siri che potenziato dall’IA è in grado di comprendere le richieste degli utenti, anche quando non sono formulate correttamente. Mentre il nuovo pulsante per il controllo di foto e video attiva una funzione di comprensione visiva (Visual intelligence) simile a quelle messe in campo da Google con Lens.

A gestire le funzioni di intelligenza artificiale di questa nuova generazioni di melafonini c’è il chip A18, creatro appositamente, che velocizza tutte le operazioni. Le funzioni di Apple Intelligence arriveranno come versione sperimentale in Usa, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Africa e Regno Unito dal prossimo mese. Resta da capire quando arriveranno in Europa e anche in Italia, a seguito del Digital Markets Act (Dma) che prevede norme più stringenti per i big della tecnologia. Anche X di Elon Musk e Meta di Mark Zuckerberg hanno frenato sul fronte dell’IA in Europa. I nuovi iPhone sono disponibili per il preordine da questo venerdì con consegna il 20 settembre, a partire dai 979 euro per i modelli base, quelli top di gamma dai 1.239 euro.

Nel corso dell’evento ‘It’s Glowtime’, Cupertino ha anche presentato i nuovi Apple Watch Series 10 “carbon neutral” e nuovi auricolari Air Pods con una particolare attenzione alla cancellazione del rumore e alla salvaguardia dell’udito. La presentazione dell’iPhone è l’evento dell’anno per Apple non solo perché è dedicato a rinnovare il suo prodotto di punta ma anche perché arriva a ridosso del trimestre più importante, quello delle festività natalizie. L’iPhone 16 avrà quindi una bella responsabilità: fronteggiare l’avanzata della concorrenza come Google e Microsoft e dare uno sprint alle vendite del prodotto con i ricavi calati per il secondo trimestre consecutivo, soprattutto in Cina, dove ha ripreso piede Huawei ed è in atto una guerra tecnologica con gli Stati Uniti.

E traghettare la società verso il prossimo futuro. Secondo recenti indiscrezioni del Wall Street Journal, il colosso fondato da Steve Jobs è in trattative per investire in OpenAI nell’ambito del nuovo round di raccolta fondi della start up guidata da Sam Altman. Sullo sfondo il cambio di dirigenza in Apple: il Chief financial Officer Luca Maestri è in uscita a fine anno.

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Musk: tra 2 anni le prime astronavi destinate a Marte

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Entro due anni le prime astronavi su Marte senza equipaggio. Se tutto andrà bene gli astronauti saliranno a bordo fra 4 anni e tra 20 anni dovremmo vedere le prime città destinare ad accogliere le colonie umane. Elon Musk in un paio di post su X conferma una delle sue più visionare intenzioni: andare sul pianeta rosso. Musk, che nel frattempo è sulla buona strada per conquistando il primato di primo trilionario al mondo entro il 2027, spiega che “le prime astronavi destinate a Marte saranno saranno lanciate tra 2 anni, quando si aprirà la prossima finestra di trasferimento Terra-Marte”.

All’inizio saranno senza equipaggio per testare l’affidabilità dell’atterraggio intatto su Marte. Se quegli atterraggi andranno bene, i primi voli con equipaggio su Marte avverranno tra 4 anni”. Nella sua visione “il tasso di volo crescerà esponenzialmente, con l’obiettivo di costruire una città autosufficiente in circa 20 anni”. Servirà, spiega, essere “multiplanetari, poiché non avremo più tutte le nostre uova, letteralmente e metabolicamente, su un pianeta”. “SpaceX – ha precisato ancora – ha creato il primo stadio di razzo completamente riutilizzabile e, cosa ancora più importante, ha reso il riutilizzo economicamente sostenibile. Rendere la vita multiplanetaria è fondamentalmente un problema di costo per tonnellata su Marte.

Attualmente costa circa un miliardo di dollari per tonnellata di carico utile sulla superficie di Marte. Deve essere migliorato a 100.000 dollari/tonnellata per costruire una città autosufficiente lì, quindi la tecnologia deve essere 10.000 volte migliore. Estremamente difficile, ma non impossibile”. La corsa allo spazio vede nella sfida fra miliardari anche Jeff Bezos che pochi giorni fa ha annunciato per ottobre il volo inaugurale del nuovo razzo riutilizzabile per carichi pesanti New Glenn della Blue Origin, diretto concorrente dei razzi Falcon Heavy e Starship di SpaceX. Starship di SpaceX (per la quale proseguono i test), verrà invece impiegato in una versione modificata per fare atterrare i primi astronauti sulla Luna durante la missione Artemis 3, prevista per settembre 2026.

Le risorse a Musk, per il momento, non sembrano mancare. Secondo un rapporto della Informa Connect Academy, il patrimonio del patron di Tesla, SpaceX e X (ex Twitter) è cresciuto a un tasso medio annuo del 110%, condizione questa che lo metterebbe in testa alle classifiche dei più ricchi del mondo, conquistando, ancora prima di Marte, il titolo di trilionario per il prossimo anno.

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