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Euro 24: Spalletti tra gioia e ira, ‘ma ottavi meritati’

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La magia del calcio che in un attimo ti può far passare dalla disperazione alla gioia pura. E’ quello che si è visto negli ultimi secondi dell’incredibile partita dell’Italia agli Europei a Lipsia, riuscita a pareggiare con Mattia Zaccagni il gol di Modric per la Croazia. “Ci si crede fino all’ultimo secondo, perché ormai il calcio è questo – grida Luciano Spalletti a fine gara che tra la gioia e il nervosismo per aver rischiato di perdere, riesce anche ad arrabbiarsi ai microfoni di Sky parlando però solo di calcio – ci sono dei momenti che diventano clou della partita, oramai loro erano tutti dietro e bastava fare uno scambio pulito per fargli male. Abbiamo sbagliato due gol clamorosi per quella che è la nostra qualità. E in alcune situazioni siamo stati timidi: ma la qualificazione e’ meritata, e siete stati voi a dire che questo era un girone della morte…”.

“Avevate detto che era un girone difficilissimo, il giorno del sorteggio, e poi alla vigilia mi chiedete se c’e’ paura di uscire – ha poi proseguito – ma che senso ha mettere questa tensione? che senso ha fare certe domande? Si puo perdere, ma mettere tensione prima…Io non ho paura prima. Poi dopo ci sta criticare, se esci, ma prima…Non ci sto a prenderci per il culo perche’ abbiamo perso una partita”. Poi Spalletti, che insieme a Buffon e al presidente Figc Gravina va sotto la curva azzurra a salutare i tifosi, cerca di analizzare la partita criticando i suoi per l occasioni sprecate ed una partita ripresa solo per i capelli: “Bisogna ancora rivedere qualcosa – spiega il ct azzurro – perché facciamo delle cose non logiche nelle nostre partite. Però poi bisogna mettere i ragazzi in grado di rendere al meglio. Intanto ci godiamo il passaggio del turno, poi cercheremo di migliorare”.

Che sia stata una serata ad alta tensione, lo dimostra anche l’esordio della conferenza stampa, alla domanda se il cambio di modulo – il 3-5-2 – sia frutto di un ‘patto’ con i giocatori. “Cosa intende per patto? Io parlo sempre con i giocatori, qualcuno questa cosa gliel’ha detta e chi parla delle cose di spogliatoio fa male all’Italia. Lei ha 51 anni? – ha detto poi rivolto al cronista che aveva fatto la domanda – Io 65, ha ancora 14 anni di pippe davanti. E’ logico parlare e ascoltare i giocatori, ma parlare di ‘patto’…”.

A gridare tutta la sua emozione è naturalmente l’eroe della serata, l’asso della Lazio Zaccagni capace di mandare in estasi un Paese intero: “Si soffre sempre, sia in panchina che in campo, siamo stati bravi a restare in partita e abbiamo meritato il pareggio. Penso che il mister sia stato bravo a creare questo gruppo, cercando di prendere tutto quello che serviva e noi cercheremo di ripagarlo. E’ una soddisfazione immensa, una serata bellissima che mi porterò sempre con me, era importante pareggiarla per passare come secondi”.

A parlare ed esultare è anche Ricardo Calafiori: “Sono contento che andiamo al turno successivo. E’ una emozione incredibile. Passare il turno era l’unica cosa che contava. Anche a livello di prestazione non abbiamo fatto male. In alcuni tratti abbiamo fatto bene e da questi dobbiamo ripartire. Abbiamo un obiettivo in testa e non possiamo accontenarci di avere passato il turno”.

Da parte croata è grande l’amarezza di Luca Modric che ha concluso la partita in lacrime dopo aver segnato un gol che poteva portare i suoi a Berlino con la Svizzera e invece ci andranno gli azzurri: “Non so cosa dirvi, il calcio a volte è crudele. Lo abbiamo dimostrato ancora una volta, ma quello che c’è c’è. Non meritavamo questo gol. Non avevamo dubbi sul supporto dei tifosi, sapevamo che erano sempre con noi, li ringraziamo. Ci dispiace che non sia arrivata la vittoria per andare al turno successivo”.

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Wimbledon: Sinner ok, sarà derby azzurro con Berrettini

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Buona la prima sui prati di Wimbledon per Jannik Sinner  e Carlos Alcaraz, rispettivamente il numero 1 al mondo e il grande favorito – secondo i bookmakers locali – dell’edizione n.137 dei Championships.

L’azzurro ha impiegato quattro set per superare il tedesco Yannick Hanfmann, 32enne n.110 Atp, vincendo facilmente i primi due per 6-3 e 6-4, e poi frenando nel terzo, ceduto per 3-6, per poi imporsi 6-3 nell’ultimo, dopo tre ore esatte di gioco. Reduce dalla vittoria ad Halle, Sinner ha cominciato ad adattarsi all’erba londinese e, come atteso, se la vedrà al secondo turno, mercoledì prossimo, con Matteo Berrettini. Un derby azzurro che da una parte non ci voleva, ma che è un ulteriore esempio del momento magico del tennis azzurro.

Sinner a caldo non è apparso entusiasta del suo tennis, ammettendo di essere ancora in fase di approccio. “Spero di elevare il mio livello nel secondo turno. Berrettini qui ha fatto la finale, sa bene come si gioca, sarà una bella sfida. Ognuno di noi cercherà di vincere e io spero di andare avanti nel torneo”. Il romano si è guadagnato il diritto di sfidare il n.1 mondiale e del ranking battendo l’ungherese Marton Fucsovics n quattro set (76(4) 62 36 61), a causa di un passaggio a vuoto nel terzo, proprio come ha fatto l’altoatesino.

“Mi sento bene, i problemi fisici sono alle spalle. Sento di avere una buona condizione, e spero di continuare a giocare così. Ho grandi ricordi in questo torneo”, la soddisfazione del tennista romano, che si è soffermato sul ‘periodo d’oro’ del tennis italiano. “Ovviamente Jannik sta facendo cose incredibili, ma anche gli altri ragazzi lo stanno facendo, basti pensare a Musetti, finalista al Queen’s. Stiamo vivendo un momento magico per il tennis italiano”.

Tra gli azzurri in campo il primo giorno dei Championships, spicca poi il successo in tre set di Fabio Fognini, numero 94, per la quattordicesima volta a Londra: contro il lucky loser francese Luca Van Assche, il tennista ligure vince 61 63 75. Accede al secondo turno anche Lorenzo Sonego, in tre set (64 76 () 64) contro l’argentino Mariano Navone. Occasione sprecata, viceversa, per Matteo Arnaldi che si fa rimontare dopo essersi trovato in vantaggio di due set, per poi arrendersi contro lo statunitense Frances Tiafoe (76(5) 62 16 36 36).

Tra le donne, buon esordio per Jasmine Paolini, favorita n.7, che in due set regola la spagnola Sara Sorribes Tormo (76 63). Sempre in due set (64 76) saluta, viceversa, Londra Martina Trevisan, sconfitta dalla statunitense Madison Keys. A metà pomeriggio ha terminato la sua fatica Alcaraz, che a 12 mesi dal suo primo trionfo londinese, conferma fin dal primo turno il suo feeling speciale sull’erba dell’All England Club, superando senza esitazioni – “una partita solida”, come l’ha definita l’interessato – l’estone Mark Lajal.

Dopo un primo set equilibrato, vinto solo al tie-break, Alcaraz appare sempre più a suo agio sul Centre Court, finendo per staccare il biglietto del secondo turno in meno di due ore (7-6(3), 7-5, 6-2). “Sono molto felice di essere tornato a giocare in questo stadio meraviglioso – le parole dello spagnolo -. È difficile iniziare il torneo, e abituarsi subito alle condizioni del campo. Mi diverto ogni volta che gioco sull’erba, mi è sempre piaciuto giocare qui, andare a rete, attaccare. Penso che sia una superficie che si adatti bene al mio stile di gioco”.

Alla vigilia del debutto, Alcaraz è stato visto giocare a golf, il suo segreto per stemperare la tensione. “Ogni volta che posso, cerco di giocare. Mi aiuta molto a staccare la mente, a non pensare alla partita del giorno prima, a restare calmo”. Tra i big in campo nel primo lunedì del torneo, nessuna sorpresa di rilievo: tutto facile anche per Daniil Medvedev, favorito n.5, che in meno di due ore sbriga la pratica Aleksandar Kovacevic (6-3, 6-4, 6-2).

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Finalmente Bellingham e Kane, Inghilterra trema ma passa

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Due campioni rinomati, Bellingham e Kane, ribaltano la Slovacchia tra l’ultima azione del recupero e l’inizio dei supplementari per trascinare l’Inghilterra ai quarti di finale in cui trovera’ la Svizzera, cecchina dell’Italia. E’ una conclusione amara per Francesco Calzona, che passa dal sogno all’eliminazione nel giro di pochi minuti, ma la differenza la fanno i talenti che, sonnacchiosi per quasi tutta la partita, si risvegliano quanto tutto sembra perduto. E’ una prova di forza di volonta’ quella inglese, perche’ Southgate trova la carta giusta alla fine, inserendo Toney. Ma e’ la qualita’ che fa la differenza. Bellingham, al 5′ di recupero dopo il 90′ trova una semirovesciata splendida che rimette in pista una nazionale con un piede e mezzo ormai fuori dagli Europei, dopo una partita in cui non aveva combinato molto. All’inizio dei supplementari a mettere il sigillo e’ il capitano Kane, fino ad allora in ombra, che con un colpo di tempo su cross del nuovo entrato Toney materializza un 2-1 che risveglia l’entusiasmo dei tifosi inglesi. Il piu’ continuo tra gli inglesi e’ Rice.

La paura e’ stata tanta perche la Slovacchia ha tenuto il campo con nerbo, ordine e quantita’ per tutto la partita. Il disastro intravisto contro Danimarca e Slovenia si stava per materializzare: dopo i passi falsi a meta’ con Danimarca e Slovenia l’Inghilterra rischia per 90′ una clamorosa eliminazione. A mettere tanta paura agli inglesi e’ Ivan Schranz, che non ha mai avuto un’esperienza all’estero salvo la Repubblica Ceca, dove gioca con buoni risultati nello Slavia, che porta in vantaggio i suoi dopo un’azione corale di buon livello. Francesco Calzona, che puo’ essere fiero del suo lavoro, non riesce quindi a ‘vendicare’ il suo maestro Spalletti, uscito in malo modo ieri con la Svizzera. Contro la squadra piu’ vecchia degli europei (oltre 30 anni di media) l’Inghilterra affianca al 21enne Bellingham (festeggiati ieri) il baby Mainoo (19 anni) dopo gli infruttuosi esperimenti a centrocampo di Alexander-Arnord e Gallagher. Ma e’ la Slovacchia ad avere le idee piu’ chiare: in 17′ tre gialli di Guehi, Mainoo e Bellingham spiegano il disagio della squadra di Southgate, lenta, farraginosa e spenta.

Al 12′ la Slovacchia sfiora il gol con Haraslin ma al 25′ va in vantaggio: da Vavro a Kucka, per Strelec che libera Schranz, al suo terzo gol nella manifestazione. Nella ripresa l’Inghilterra di scuote e tenta la riscossa: al 5′ Kane apre per Trippier, assist per Foden che segna, ma e’ in fuorigioco. Ma le idee inglesi continuano ad essere confuse: al 9′ errore in rilancio tra Walker e Stoner, Strelec calcia da centrocampo con Pickford fuori dei pali, ma il pallone si perde fuori.

Poi l’Inghilterra aumenta la pressione, ci mette almeno il cuore, la Slovacchia si chiude a difesa della porta di Dubravka: Kane al 32′ manda fuori di testa, poi il forcing diventa assedio, la Slovacchia sembre reggere l’urto. Poi al 50′ sull’ennesimo angolo Guehi prolunga verso il centro, Bellingham inventa una spettacolare semirovesciata che gela gli slovacchi. Appena il gioco riprende nel primo supplementare Kane di testa trasforma un assist aereo Toney per il sorpasso. Per gli slovacchi e un colpo tremendo, subentra la stanchezza mentre l’Inghilterra controlla e fa valere la personalita’ dei suoi campioni. Ma sabato prossimo contro la Svizzera, piu’ completa, della Slovacchia, ci vorrà una maggiore concentrazione per tutta la partita.

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Euro 24, la Georgia dura un tempo: poi c’è solo la Spagna: 4 a 1

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Un’autorete dopo 18 minuti per illudersi e poi, con il passare del tempo, un brusco risveglio. Nella sfida di Colonia che valeva un posto nei quarti di finale di Euro 2024 la Spagna non ha fatto altro che ripetere, contro la Georgia, ciò che già le era riuscito l’anno scorso nelle due sfide delle qualificazioni al torneo continentale, quando le due nazionali erano inserite nello stesso girone, e la ‘Roja’ aveva segnato complessivamente, nelle due sfide di Valladolid e Tbilisi, dieci reti contro le due subite. Stesso copione oggi a Colonia, dove la sfida di questa sera è finita 4-1 al termine di un match equilibrato nei primi 45′ e senza storia nella ripresa.

La sfortunata autorete di Le Normand, nell’unica azione efficace (in contropiede) dei georgiani, ha forse fatto pensare che potesse materializzarsi una clamorosa sorpresa., ma non poteva finire così vista la superiorità tecnica e il costante dominio del gioco da parte degli spagnoli. Senza dimenticare che le due frecce della Roja, anzi le Ferrari come Nico Williams e Lamine Yamal sono stati ribattezzati in patria, anche questa volta hanno fatto impazzire gli avversari. E’ strano quindi che la Spagna abbia pareggiato con Rodri soltanto al 39′, ma in apertura di ripresa l’ex napoletano Ruiz, con un colpo di testa su assist di Yamal, ha rimesso le cose in ordine e dato il via alla sinfonia spagnola, concretizzatasi anche con i gol di Nico Williams, con un bel tiro dopo essersi ‘bevuto’ un paio di avversari, e del subentrato Dani Olmo.

A deliziare i tifosi anche una giocata di Kvaratskhelia, che ha provato a segnare da lontano avendo visto Unai Simon fuori ai pali: ma gli è andata male. Ecco quindi la quarta vittoria degli spagnoli in altrettante partite di questo Europeo, e non rimane che gustarsi la grande sfida di venerdì prossimo, una vera e propria finale anticipata, contro i padroni di casa della Germania. Tocca quindi al ct tedesco Julian Nagelsmann trovare gli antidoti per neutralizzare la scatenata truppa di De La Fuente.

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