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Cronache

Estorsioni a Palazzo Serra di Cassano e Palazzo Maddaloni di Napoli, un arresto

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Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che, nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di P. G. ritenuto gravemente indiziato di estorsione e tentata estorsione aggravate dalle condizioni previste dall’art. 416 bis 1 cp.

L’attività investigativa, svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile, dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli e dalla Sezione Operativa di Napoli dei Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, ha permesso di acquisire elementi indiziari a carico dell’indagato per due estorsioni consumate e due tentate pluriaggravate.

Le due estorsioni consumate ed una tentata contestate nel provvedimento giudiziario restrittivo sono state poste in essere tra il mese di settembre 2022 ed il mese di aprile 2023, presso i cantieri relativi ai lavori di ristrutturazione di due edifici storici siti nel centro di Napoli: “Palazzo Maddaloni” in Via Maddaloni e “Palazzo Serra di Cassano” in Via Monte di Dio. Nell’occasione l’indagato avrebbe costretto il titolare della ditta edile che stava eseguendo i lavori in entrambi i siti a consegnare la somma complessiva di 15.000 euro, evocando in particolare, con chiaro scopo intimidatorio, la propria appartenenza ad organizzazioni camorristiche locali “gli amici di Napoli”.

Un ulteriore tentativo di estorsione, verificatosi nel mese di luglio 2023, ha interessato invece un palazzo storico sito in Piazza Municipio sempre nel centro di Napoli. In questa circostanza l’indagato, evocando questa volta la propria appartenenza ad organizzazioni camorristiche locali riferibili ai Quartieri Spagnoli, avrebbe intimato al titolare della ditta edile che stava eseguendo i lavori di consegnare una somma di denaro non quantificata, evento questo comunque non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà.

Il provvedimento restrittivo eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, ed il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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