Suicidi: sabato il 57/o dell’anno, uno ogni tre giorni. Ma anche proteste, rivolte ed aggressioni al personale di polizia penitenziaria. È un’estate ad alta tensione nelle carceri italiane sovraffollate (circa 14mila detenuti in più rispetto ai posti letto regolamentari). L’opposizione attacca il governo. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, respinge tuttavia le critiche: “abbiamo fatto tanto e tanto abbiamo ancora da fare. L’attenzione e l’impegno di tutti noi sono massimi”, assicura, citando un piano di investimenti straordinario per migliorare le condizioni di esecuzione della pena. Nel 2024 il budget è più che triplicato, passando da 4,4 a 14,9 milioni di euro.
A breve partirà poi il piano straordinario per l’edilizia penitenziaria. “Sin dall’inizio del nostro insediamento, il mondo penitenziario, nel suo complesso, è stato oggetto di altissima priorità”, aggiunge Nordio, annunciando incontri con il Garante nazionale per detenuti e visite mirate negli istituti. E domani arriverà in Aula al Senato il dl ‘Carcere sicuro’. In contemporanea con le dichiarazioni del ministro, Forza Italia e Radicali italiani hanno illustrato una serie di iniziative congiunte sul tema. “Organizzeremo – ha spiegato il vicepremier e segretario di Fi, Antonio Tajani – visite nelle carceri durante l’estate. Incontreremo detenuti, polizia e tutti gli operatori”. Tajani ha negato contrasti con il ministro della Giustizia ed ha preso le distanze dall’amnistia invocata dai Radicali.
“La nostra – ha sottolineato – non è una scelta polemica, ma costruttiva, per raccogliere il maggior numero di dati e informazioni. Siamo in perfetta sintonia con le iniziative di Nordio e del governo. Vogliamo contribuire, senza interventi legislativi, a risolvere la questione carceraria, denunciata con grande forza dal presidente Mattarella”. E si muove anche la Chiesa, che ha donato 2.200 ventilatori per gli istituti penitenziari. “Talvolta, anche un semplice e lieve soffio d’aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione”, si legge nella lettera inviata dal segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, al capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo. Intanto, la cronaca continua a segnalare episodi critici nelle carceri. In quello di Rieti in mattinata due agenti sono stati sequestrati da un detenuto e poi rilasciati. La scorsa notte, a Biella sette detenuti si sono rifiutati di rientrare in cella.
Ieri disordini nell’istituto di Velletri, con telecamere rotte dagli ospiti ed altri danneggiamenti prima dell’intervento della Penitenziaria con il rinforzo di Carabinieri e Polizia, per sedare il tentativo di rivolta. Anche a Terni un gruppo di detenuti si è rifiutato di rientrare in cella. Forze speciali sono intervenute per sedare la protesta: sette detenuti sono stati posti in isolamento prima di essere trasferiti in un’altra struttura. A Cuneo un padiglione è stato devastato. Capitolo suicidi: sabato scorso un 27enne italiano si è tolto la vita nella sua cella a Prato. Il giorno prima era stato un trentenne, anche lui italiano, ad impiccarsi a Rebibbia. Nordio, da parte sua, ha chiesto ai suoi uffici una ricognizione degli interventi messi in atto in questo anno e mezzo. E tutti i numeri sono positivi: gli educatori sono passati da 905 a 1.089; i mediatori culturali da 3 a 61; i dirigenti penitenziari da 226 a 260; . dall’ottobre 2022 ad oggi sono stati immessi negli istituti 3.333 agenti assistenti di Polizia penitenziaria.
Non ci sta Federico Gianassi (Pd). Da Nordio, osserva, “un goffo e fallimentare tentativo di auto-assoluzione. C’è poco da sbandierare numeri: quelli dei suicidi e del sovraffollamento parlano da soli e travolgono tutti gli altri”. Dà numeri anche la Conferenza nazionale dei Garanti dei detenuti, che ha chiesto ed ottenuto un incontro con il ministro il prossimo 7 agosto. Per il portavoce della Conferenza, Samuele Ciambriello, “le carceri sono una polveriera a miccia corta, una desertificazione affettiva, sociale e costituzionale. Una discarica sociale ed uno ospizio dei poveri. Chiediamo che le 7.954 persone che hanno un residuo pena al di sotto di un anno siano le prime ad avere un beneficio”.