Gianni Vattimo, morto nel settembre dello scorso anno all’età di 87 anni, aveva espresso fiducia e affetto nei confronti di Caminada, definendolo un compagno devoto. Tuttavia, dopo la sua morte, la situazione è cambiata drasticamente. Caminada non sarà il suo erede; lo saranno invece le cugine del professore. “Parenti serpenti”, commenta amaramente Caminada, accusando le cugine di ipocrisia e avidità. “Quando il corpo di Gianni era ancora caldo, mi consolavano e ripetevano di sapere quanto gli avessi voluto bene e come le sue volontà sarebbero state rispettate. Poi, però…”.
La Procura di Torino aveva chiesto al Tribunale di pronunciarsi sulla questione dopo che la condanna di Caminada era diventata definitiva. Secondo la sentenza, l’ex compagno di Vattimo si sarebbe insinuato nella vita del filosofo, ingerendo ogni aspetto della sua quotidianità per convincerlo a nominarlo erede universale. Tuttavia, Caminada respinge categoricamente queste accuse, sostenendo che i soldi non gli interessavano allora e non gli interessano adesso. “La mia eredità, la mia ricchezza sono i 14 anni trascorsi con lui. Quelli non me li porta via nessuno”.
Dopo la morte del professore, Caminada aveva lasciato intendere di essere stato designato erede universale da Vattimo attraverso un terzo testamento, successivo ai due finiti sotto sequestro nell’ambito del procedimento penale. Secondo questi documenti, Caminada avrebbe dovuto ereditare circa 400 mila euro, l’appartamento in via Po, e l’archivio delle opere di Vattimo. Tuttavia, questo terzo testamento non è mai stato pubblicato, e la sua autenticità è rimasta in dubbio.
Caminada ha lasciato l’appartamento di via Po la scorsa primavera. Nonostante il duro colpo, dichiara di non essere preoccupato per la sua situazione abitativa. “Un tetto sulla testa non mi manca”, afferma. Tuttavia, non nasconde la sua delusione verso le cugine del professore, accusandole di avidità e ipocrisia. “Mi dicevano di stare tranquillo, ma poi l’avidità ha preso il sopravvento. Durante gli ultimi giorni di vita di Gianni non sono neanche venute in ospedale. E adesso sono lì che pensano di dividere l’appartamento in due unità così da ricavare più soldi dalla vendita. Mi chiedo chi sia indegno”.
La sentenza del Tribunale civile di Torino chiude un capitolo doloroso e controverso della vita di Gianni Vattimo e del suo ex compagno Simone Caminada. Sebbene Caminada abbia perso la possibilità di ereditare il patrimonio del filosofo, continua a rivendicare con forza l’importanza dei 14 anni trascorsi insieme. Intanto, le cugine di Vattimo, designate come eredi, si preparano a gestire il patrimonio lasciato dal celebre intellettuale, in un clima di tensione e recriminazioni che difficilmente si placherà presto.