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Epidemia in peggioramento in Italia, balzo dei casi tra 30-50enni

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Una situazione che ormai da alcune settimane mostra una tendenza al peggioramento, con le terapie intensive che gradualmente registrano sempre piu’ ricoveri ed i vari parametri in aumento, a partire dall’incidenza e l’occupazione dei posti letto in ospedale. E preoccupa il balzo di casi tra i 30-50enni e gli under12. L’Italia, anche se con dati migliori rispetto ad altri Paesi europei, vede dunque la curva dell’epidemia di Covid-19 muoversi verso l’alto ed il monitoraggio settimanale della cabina di regia fotografa una condizione particolarmente preoccupante nel nord-est del Paese, con il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano particolarmente a rischio. I numeri sono eloquenti: l’incidenza e’ salita da 78 casi per 100mila abitanti della scorsa settimana a 98, l’indice di trasmissibilita’ Rt e’ stabile a 1,21. In crescita i ricoveri, con l’occupazione a livello nazionale delle terapie intensive al 5,3% e dei reparti di area medica al 7,1%, ma sempre sotto la soglia di allarme fissata rispettivamente al 10 e 15%. Un quadro in cui tutte le Regioni sono a rischio moderato, con il Friuli (verso la progressione al rischio alto) e Bolzano che registrano le incidenze massime, pari a 289,3 e 406. “Dal centro-est europeo l’epidemia si sta muovendo verso la Francia e l’Italia. Il nostro Paese mostra un incremento nella circolazione del virus ma in una situazione piu’ contenuta rispetto agli altri Paesi, ma comunque l’andamento e’ in crescita”, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanita’ (Iss), Silvio Brusaferro, alla consueta conferenza stampa sull’analisi del monitoraggio. Ma a preoccupare e’ anche l’eta’: l’incremento piu’ significativo di casi e’ tra i 30 e 50 anni e c’e’ un aumento anche dei casi pediatrici, in particolare tra 6 e 11 anni. Questa e’ la fascia dove non e’ disponibile la vaccinazione, ha ricordato Brusaferro, e “vengono segnalati dei ricoveri pure per questa fascia”. Parla di “chiara tendenza al peggioramento, sia pure lenta per effetto delle vaccinazioni”, anche il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza. “Dobbiamo avere una visione equilibrata, non ottimistica ma cauta”, avverte. Da entrambi gli esperti, quindi, il monito circa la necessita’ di proseguire con la campagna vaccinale, di mantenere comportamenti prudenti come l’uso delle mascherine e di intensificare le terze dosi, per le quali si vede una “crescita positiva netta, pur considerando che tra gli over80 il richiamo e’ stato fatto solo dal 40% e milioni di persone tra 30 e 50 anni non hanno ancora la prima dose”, ha detto il presidente Iss. Da qui “l’appello forte agli anziani ed ai soggetti fragili a fare la terza dose, perche’ – ha sottolineato Brusaferro – sono i soggetti che se contraggono l’infezione sebbene protetti da un ciclo primario, hanno dei residui rischi”. Sul fronte dei richiami le Regioni stanno comunque procedendo e ieri si e’ realizzato un record di terze dosi, con un totale di 157.823 mila vaccini somministrati. Bene anche le prime dosi che tornano a sfiorare le 20mila in un giorno. Sostanzialmente stabili, pur con oscillazioni fisiologiche, i dati del bollettino giornaliero: sono 10.544 i positivi nelle ultime 24 ore (ieri 10.638) e 48 le vittime rispetto alle 69 di ieri. Il tasso di positivita’ e’ al 2%, in aumento. Sono invece 512 i pazienti in intensiva, 9 in piu’ rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 4.145 (+57 in 24 ore). Intanto l’Agenzia europea dei medicinali Ema ha emesso un parere sull’uso della pillola antivirale di Merck (molnupiravir) per supportare le autorita’ nazionali che potrebbero decidere su un uso precoce ad esempio in contesti di emergenza. L’Ema sta anche esaminando i dati disponibili sull’uso di Paxlovid, un altro trattamento orale anti-Covid sviluppato da Pfizer. Le pillole anti-Covid, come gia’ annunciato dal direttore dell’Agenzia italiana del farmaco Nicola Magrini, potrebbero essere disponibili in Italia nelle settimane dopo Natale. E oltreoceano la Food and Drug Administration (Fda) ha autorizzato l’uso in emergenza del ‘booster’ del vaccino anti Covid di Pfizer e Moderna per tutti gli adulti dai 18 anni in su.

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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