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Ambiente

Emilia Romagna sotto l’acqua, allerta rossa anche domani: finora quasi 1.000 gli sfollati

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L’Emilia Romagna e buona parte del Centro Italia sono sotto una pioggia incessante che dura ormai da molte ore: un’ondata di maltempo violentissima, più intensa di quella precedente.  L’allerta rossa per rischio idrico e idrogeologico è stata estesa anche a domani, mercoledì 17 maggio, per Romagna, montagna e collina tra Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma, pianura bolognese, e modenese, Costa romagnola. Allerta arancione per pianura e costa ferrarese, oltre che per la pianura reggiana.
Finora sono quasi 1.000 le persone evacuate per il maltempo nella regione. La maggior parte, 528, nel Ravennate; altri 199 in provincia di Bologna, 164 nel Forlivese-cesenate, 10 nel Modenese e tre nel Reggiano. Finora. Ma  altre evacuazioni di aree a rischio allagamento sono in corso, a cura dei comuni, come a Mercato Saraceno. Lo spiega la Regione. Sul territorio sono attive alcune centinaia di volontari della Protezione civile regionale, oltre ai 927 volontari delle colonne mobili del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e di organizzazioni nazionali.

Intanto alcune tratte ferroviare dell’Emilia Romagna sono state sospese e  sono previste cancellazioni, deviazioni e limitazioni di percorso. Il maltempo per ora continua: “Probabilmente già a mezzanotte arriveremo anche a 130 millimetri di acqua caduti in 24 ore, che incrementano il dissesto in Appennino e si aggiungono alle mareggiate in corso”,  ha detto la vicepresidente della regione, con delega alla Protezione civile, Irene Priolo.
Dal suo Facebook il presidente della Regione Bonaccini rinnova l’appello a limitare il più possibile gli spostamenti.

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Ambiente

In 10 anni 146 disastri meteo, agricoltura in ginocchio

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In Italia negli ultimi dieci anni, in particolare dal 2015 al 20 settembre 2024, sono stati registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, pari al 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Lo evidenzia il report Città Clima – speciale Agricoltura di Legambiente realizzato in collaborazione con il Gruppo Unipol – indicando che “preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con 79 eventi meteo estremi con danni al settore, che è oltre la metà del totale registrato negli ultimi 10 anni. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20 eventi, seguito da Emilia-Romagna (19), Puglia (17), Sicilia e Veneto (ciascuna con 14), Sardegna (11) con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole, frutteti e vigneti che sono stati sradicati.

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Ambiente

Trovato un ecosistema preistorico fossile in Valtellina

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Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: è un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. Riportato alla luce dallo scioglimento di neve e ghiaccio causato dal cambiamento climatico, conserva tracce di vita risalenti a 280 milioni di anni fa. I primi reperti, recuperati pochi giorni fa a 3.000 metri di quota con una spettacolare operazione supportata da un elicottero, sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano.

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Copernicus: 2024 l’anno più caldo, sforerà limite 1,5 gradi

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Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali, probabilmente più di 1,55 gradi. Lo scrive in un comunicato il servizio meteo della Ue, Copernicus.

“L’anomalia media della temperatura globale per i primi 10 mesi del 2024, da gennaio ad ottobre – scrive Copernicus -, è stata di 0,71 gradi superiore rispetto alla media 1991-2020: è la più alta mai registrata per questo periodo, e di 0,16 gradi più alta dello stesso periodo del 2023”.

Secondo il servizio meteo della Ue, “è ora virtualmente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. L’anomalia della temperatura media per il resto del 2024 dovrebbe crollare quasi a zero perché il 2024 non risulti l’anno più caldo”. Inoltre, prosegue Copernicus, “dato che il 2023 è stato 1,48 gradi sopra il livello pre-industriale, è virtualmente certo che la temperatura globale annuale per il 2024 sarà di più di 1,5 gradi sopra il livello pre-industriale, ed è probabile che sarà superiore di più di 1,55 gradi”.

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