Con l’avvicinarsi della fine del secondo mandato del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, iniziano a emergere i primi nomi dei potenziali candidati per la corsa alle elezioni regionali del 2025. Tra questi, spicca quello di Sergio Costa, ex Ministro dell’Ambiente e attuale vicepresidente della Camera, appartenente al Movimento 5 Stelle (M5S). Nonostante le voci che circolano, Costa non conferma né smentisce ufficialmente la sua candidatura, ma si dichiara pronto a servire la sua regione se chiamato, lasciando la decisione nelle mani della comunità e della politica del territorio.
Sergio Costa: “Sono a disposizione della mia regione”
Durante un intervento alla Fiera del Libro di Napoli, Ricomincio dai Libri presso l’Archivio di Stato, Costa ha espresso il suo pensiero sulla possibilità di una candidatura. “Io, come tutti i politici, sono a disposizione della mia regione, ma non farò mai a gomitate per una funzione che deve nascere dal basso”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza che una candidatura venga sostenuta dal territorio stesso.
Costa, noto per il suo impegno ambientale sia come ministro che come generale dei Carabinieri, ha spiegato che se la politica regionale lo ritenesse utile, accetterebbe con onore la sfida, ma altrimenti continuerebbe il suo percorso senza rimpianti. “Se vieni chiamato a rendere un servizio al tuo territorio, lo consideri un onore e un privilegio”, ha affermato Costa, sottolineando il legame con la Campania, regione dove ha lavorato intensamente, soprattutto in ambito ambientale.
Campania: una regione in cerca di risposte ambientali
Durante il suo intervento, Costa ha anche ricordato gli anni difficili della Campania durante la crisi dei rifiuti, riconoscendo il lavoro svolto da De Luca, ma ha evidenziato che ora è il momento di fare un ulteriore passo avanti. “Oggi bisogna mettere in sicurezza il territorio dal punto di vista ambientale e affrontare il problema delle bonifiche, specialmente nella Terra dei Fuochi, dove milioni di cittadini aspettano una risposta concreta”, ha affermato.
Secondo Costa, un altro aspetto fondamentale per il futuro della Campania è lo sviluppo delle energie rinnovabili. La regione, grazie alle sue risorse naturali come sole e vento, ha un potenziale significativo per ridurre i costi energetici e creare nuove opportunità di lavoro. “Accettare la sfida delle rinnovabili significa migliorare l’economia e offrire più lavoro ai nostri giovani”, ha dichiarato, aggiungendo che il coinvolgimento delle comunità locali sarà cruciale.
Il gelo tra De Luca e Manfredi e il ruolo del governo nazionale
Un altro tema affrontato da Costa riguarda i rapporti tesi tra il governatore De Luca e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Secondo Costa, la frizione tra i due nasce principalmente dal ruolo del governo nazionale nella gestione delle risorse per la bonifica di Bagnoli, sito di interesse nazionale. Costa ha spiegato che, pur ritenendo giusto che Manfredi riceva le risorse necessarie, queste non dovrebbero provenire dai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) regionali, ma da risorse statali.
“Sono d’accordo con il sindaco, ma capisco anche la frustrazione di De Luca”, ha aggiunto Costa, cercando di mediare tra le due posizioni. Sul tema del turismo a Napoli, Costa ha elogiato il lavoro di Manfredi, ma ha sottolineato la necessità di trovare un equilibrio tra lo sviluppo turistico e la qualità della vita dei residenti, in particolare nel centro storico.
Il futuro della Campania tra ambiente e sviluppo sostenibile
Sergio Costa, con la sua lunga esperienza nel settore ambientale e la conoscenza profonda del territorio campano, rappresenta una figura chiave nel dibattito politico regionale. Le sue idee per un futuro sostenibile, basato su bonifiche ambientali e sviluppo delle energie rinnovabili, potrebbero giocare un ruolo importante nella prossima tornata elettorale.
Mentre il governatore De Luca si prepara a concludere il suo mandato, la Campania si trova di fronte a sfide cruciali per il suo futuro economico e ambientale. Resta da vedere se Costa deciderà di candidarsi ufficialmente, ma è chiaro che il suo contributo al dibattito politico sarà rilevante.