Collegati con noi

Cronache

Educare alla solidarietà, il progetto dell’Itis Volta di Napoli a favore della popolazione ucraina 

Pubblicato

del

Solidarietà e impegno, sono le parole d’ordine dell’Itis Alessandro Volta di Napoli. Alunni e docenti sono stati coinvolti nella realizzazione di un progetto di aiuti umanitari a vantaggio della popolazione ucraina martoriata dal conflitto in corso con la Russia. Un’iniziativa volta a promuovere la cultura dell’aiuto e della pace e dunque orientata all’azione concreta. “La partecipazione e l’interesse da parte dei ragazzi sono stati enormi – spiega a Juorno il dirigente scolastico del Volta Marco Ugliano (nella foto in evidenza)-. Cerchiamo di educarli ad una solidarietà quotidiana, che non sia legata solo ai momenti di emergenza come questo”. 

Preside, ci racconti come nasce il vostro progetto.

L’idea è nata in modo spontaneo dal confronto fra docenti e ragazzi. Le drammatiche notizie legate al conflitto hanno smosso l’interesse degli studenti. Noi abbiamo peraltro una nutrita comunità di ragazzi provenienti dall’Europa dell’Est e in particolare proprio dall’Ucraina. Era dunque forte il desiderio di comprendere che cosa stesse accadendo. Il nostro lavoro è andato in due diverse direzioni: da una parte i docenti hanno recuperato materiali didattici per fornire ai ragazzi un quadro chiaro e completo del conflitto, dall’altra abbiamo avviato, assieme ad alcune associazioni, concrete iniziative di solidarietà, volte alla raccolta e poi all’invio in Ucraina di beni di prima necessità. In tal senso s’è mossa la professoressa Grappone, coadiuvata da molti altri colleghi. L’invio dei generi alimentari sarà completato nei prossimi giorni.  

Avete dunque scelto di muovervi sia sul piano materiale che su quello formativo. 

Esatto. La mole di informazioni sulla guerra proveniente da social e tv è enorme, con posizioni che oscillano fra la propaganda e l’informazione vera e propria. Formarsi un’idea compiuta diventa molto difficile. Per questo i docenti hanno ritenuto importante che i ragazzi avessero delle coordinate per comprendere le dinamiche storiche e geopolitiche alla base del conflitto. Così potranno avere una visione più ampia, che vada al di là delle notizie contingenti di invasioni, attacchi, dichiarazioni politiche. Un lavoro prezioso per la formazione della coscienza critica dei ragazzi, che è uno dei nostri compiti fondamentali. E poi, sull’altro fronte, questo bell’esempio concreto di solidarietà e partecipazione che ha visto un’adesione forte e spontanea dei ragazzi, e soprattuto reale, non di facciata.

Come stanno vivendo il momento i ragazzi ucraini della vostra scuola?

Si tratta perlopiù di immigrati di seconda generazione, ragazzi con genitori ucraini nati in Italia o comunque che vivono qui ormai da molti anni. Sono ben integrati all’interno della nostra comunità. Il livello di preoccupazione è elevato e alcuni di loro, da quel che so, stanno già ospitando parenti e amici arrivati nei giorni scorsi. La situazione è estremamente tesa. Noi, per quanto possibile, cerchiamo di supportare i nostri ragazzi anche da un punto di vista psicologico. Abbiamo uno sportello che era stato attivato già durante la pandemia e ovviamente ci faremo carico di eventuali richieste di sostegno legate a quest’altra emergenza.

Quanto è importante educare alla solidarietà, in un’epoca che spesso pare dominata dall’egoismo e dall’indifferenza?

Non credo che i ragazzi siano più indifferenti delle generazioni che li hanno preceduti. Nel momento in cui sono chiamati ad agire in maniera solidale, i giovani si fanno trovare pronti. Secondo me è importante che imparino a praticare una solidarietà reale e non di facciata. Noi cerchiamo di praticare la solidarietà in maniera costante, quotidiana, e non solo in occasioni straordinarie come questa, dove l’impatto emotivo è molto forte e il richiamo all’azione quasi immediato. Da questo punto di vista, constatiamo con piacere che molti dei ragazzi che intraprendono percorsi formativi con associazioni ed enti del terzo settore, conclusa l’esperienza, continuano ad operare nel volontariato. Un segno di maturazione.   

Qual è stata la reazione dei napoletani di fronte a questa tragedia?

Ho percepito un atteggiamento estremamente positivo e solidale. La nostra scuola collabora con tanti soggetti operanti nel terzo settore, che hanno messo in campo tantissime iniziative e le risposte ricevute da parte dei singoli cittadini, delle scuole e delle associazioni sono state molto buone. Io credo che i napoletani diano delle risposte significative e forti in termini di accoglienza e inclusione delle fragilità; forse perché fa parte del nostro dna culturale. Sappiamo essere aperti e aiutare chi soffre, perché viviamo sulla nostra pelle certe difficoltà e siamo quindi in grado di riconoscerle facilmente negli altri. 

Advertisement
Continua a leggere

Cronache

Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

Pubblicato

del

“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

Continua a leggere

Cronache

Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

Pubblicato

del

Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

Continua a leggere

Cronache

A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

Pubblicato

del

Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto