È un caso di un giovane lavoratore rientrato il 13 luglio dalla Repubblica Dominicana, suo paese di origine. Avrebbe dovuto osservare l’isolamento domiciliare. Ma non l’ha fatto. È lui il paziente zero. Il soggetto contagiatosi nel suo Paese e tornato in Italia ha fatto da vettore al contagio. È stato l’untore. Da lui è partita quella catena di trasmissione che ha sparso contagio nella città di Vercelli. È qui che si è verificato il fatto raccontando dall’epidemiologo Fabrizio Faggiano.
Questo dominicano pur sapendo della sua positività al covid, fa una vita senza limitazioni. Nessun distanziamento, niente mascherina. Il 21 e 22 luglio, ricostruiscono i tenaci tecnici della sanità pubblica che l’hanno poi tracciato, incontra una coppia di amici in una piscina comunale e li contagia. Il 26 luglio se ne va in una discoteca di Vercelli dove contagia il gestore del locale e altre 58 persone tra clienti e personale. Questi a loro volta, inconsapevolmente, infettano 15 familiari.
Le persone che aveva incontrato in piscina che lavoravano in una ditta logistica locale, non sapendo di essere stati infettati, da asintomatici, trasmettono il covid ad almeno 33 colleghi che risultano positivi al tampone. A loro volta, questi 33 veicolano il virus dentro le mura di casa: sono 8 i familiari coinvolti .Uno dei frequentatori della discoteca positivo infetta in un bar una serie di clienti del locale. Uno dei clienti di questo bar partecipa a un funerale dando origine a 6 casi tra i presenti e altri 6 tra i loro familiari. E siamo già a oltre un centinaio di contagiati. Ma chissà quanti altri casi potrebbero essere sfuggiti a questo tracciamento. Tutti casi legati al paziente zero, sfuggiti alla minuziosa attività di tracciamento dei contatti da parte del servizio di igiene e sanità pubblica. In pratica, da quel che si è potuto ricostruire, un solo caso di persona arrivata dall’estero, ha causato 126 contagi certi. Che cosa ci dice questa storia? Che poi è una storia come mille altre dello stesso tipo. Che ognuno di noi deve avere responsabilità rispetto alla comunità e deve osservare per se stesso e per la comunità le regole minime anti contagio. E poi questa storia mette evidenzia alcune lacune nella rete di controllo. Il dominicano non ha ricevuto all’arrivo in Italia le informazioni necessarie per indurlo a contattare la Asl, incompletezza lamentata da diversi viaggiatori. Carenti i contatti tra Asl, aeroporti e compagnie aeree.