Ecco chi sono i 40 migliori talenti italiani under 40 scelti da Fortune Italia
Nella lista dei 40 talenti italiani under 40 (40under40) realizzata dal magazine Fortune Italia ci sono anche tre campani, scelti perchè riconosciuti come eccellenze nei loro campi d’azione professionale: Antonio Marzano founder e top manager della DocPeter; Anita Nappo, Public Affaris dell’Ambasciata Britannica e manager presso il Department for International Trade (DIT) del Regno Unito; Claudia Trojaniello medico specialista presso IRCCS Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli. Ma c’è di più e il meglio in ogni campo. Ci sono campioni dello sport come Jannik Sinner e Federica Brignone, il più giovane portavoce di un esponente del Governo Draghi, il responsabile delle relazioni istituzionali di Ita Airways. E ancora, una giovanissima manager di una multinazionale farmaceutica e uno dei più attivi responsabili degli affari istituzionali di una importante associazione di imprese come Assolombarda.
Chi sono i migliori talenti italiani under 40? Ce lo dice Fortune Italia, magazine in edicola con un numero dedicato a loro. Il modello di riferimento, le ricerche e le scelte dei talenti sono simili a quelli adottati per formare la lista dei talenti realizzata da Fortune Usa per la prima volta nel 1999. Fortune Italia ha potuto fare una analisi attenta delle centinaia di profili pervenuti in redazione nel corso dell’anno, tra candidature spontanee (tramite l’apposito form) e segnalazioni della community del magazine. Una scelta fatta tra top manager, ricercatori, innovatori, sportivi e content creator, professionisti del public affair. Alla fine della sezione sono emersi 40 profili di giovani che, con il loro impegno quotidiano, contribuiscono non solo alla’affermazione personale e delle proprie aziende ma anche al cambiamento in atto nel Paese in questa congiuntura economica e sociale molto difficile.
Con un’età media di 32 anni e una distribuzione e una rappresentanza ampia delle realtà nazionali, la lista 2022 di Fortune Italia restituisce, contro ogni disfattismo, l’immagine di un paese giovane e dinamico e di un mondo del lavoro in continua evoluzione. Non troverete nel magazine italiano Fortune il cliché un po’ stancante e retrivo dei cervelli in fuga ma nuove generazioni di aziende familiari orgogliosamente ‘Made in Italy’ affermate a livello planetario. Top manager, capaci e intraprendenti, selezionati da importanti multinazionali o impegnati a innovare dinamiche realtà locali. Founder di startup di grande successo – tra loro, non a caso, anche uno dei fondatori di un unicorno tutto italiano – e sportivi capaci di eccellere nelle proprie discipline a livello mondiale – attirando anche l’interesse di sponsor ‘globali’ con contratti da record – o anche, a fine carriera, di spendere il proprio talento per il bene dello Sport italiano nel suo complesso.
Nella lista 2022 dei talenti under 40 italiani ci sono 21 uomini e 19 donne. I più giovani sono sportivi e creatori di contenuti. L’85% di loro ha una laurea specialistica, per i top manager conseguita in prevalenza in una prestigiosa università economica privata (quest’anno ‘vince’ la Bocconi sulla Luiss, anche se di misura). Sono in lista anche le università di Bari, Palermo e Messina. Ma presenti anche Genova e Napoli, con la Federico II e l’Orientale. E ancora: San Raffaele di Milano, Università di Pavia e Sant’Anna di Pisa. L’Accademia romana è rappresentata da Sapienza e Università Cattolica Agostino Gemelli.
Ricercatori e Tech innovator sono andati ben oltre la laurea, molti di loro iniziando i loro studi nelle università delle città del Sud da dove provengono: 6 donne e 4 uomini. Con loro entra in lista non solo l’eccellenza della ricerca pediatrica e oncologica italiana, delle modellazioni 3D in medicina, della fisica e dello studio delle nanoparticelle, della robotica e della bioingegneria, ma soprattutto la dimostrazione che anche in Italia, a fronte di uno scoglio culturale ancora da superare, le donne nelle discipline Stem sono un indiscutibile valore aggiunto.
Creator economy e, quindi, content creator non potevano certamente mancare all’appello, anche per dimostrare che gli ingenti investimenti che ruotano attorno al mondo dei contenuti (e della cultura) non sono sempre fondati sull’apparenza. TikToker, influencer, scrittori di newsletter e podcaster non sono tutti uguali e tra loro c’è anche chi non si limita a parlare in cörsivœ. C’è chi, giovanissima, studia per ritagliarsi uno spazio nel mondo della comunicazione senza accontentarsi dell’enorme attenzione che le viene oggi dedicata dai coetanei sui social o chi usa il successo sui nuovi media per sensibilizzare l’opinione pubblica su importanti temi di inclusione o per la narrazione social del mondo del lavoro.
Tra i content creator selezionati da Fortune Italia c’è anche un manager culturale che ha saputo dimostrare che cultura, arti ed educazione rappresentano ancora, a livello globale, una delle principali forze positive di sviluppo, crescita e innovazione. Ma anche un ecclettico artista visivo che ha mosso i primi passi nella creazione di video virali per arrivare, utilizzando le sue esperienze digitali, a imporsi rapidamente nel mondo degli Nft e della cryptoarte tra i principali esponenti mondiali in questa nuova e radicale forma di espressione.
Il giovanissimo campione del tennis Jannik Sinner
La campionessa dello sci Federica Brigone
Quest’anno fa il suo esordio nella lista anche la categoria public affairs, a dimostrazione del fatto che una sana economia si fonda su un corretto rapporto tra istituzioni e portatori di interessi. Tra loro si sono fatti notare per professionalità e risultati: il più giovane portavoce di un esponente del Governo Draghi, la direttrice dell’ufficio degli affari europei dell’Ambasciata britannica di Roma e il responsabile delle relazioni istituzionali di Ita Airways. E ancora, una giovanissima manager di una multinazionale farmaceutica e uno dei più attivi responsabili degli affari istituzionali di una importante associazione di imprese come Assolombarda.
Per approfondire, la lista completa dei 40under40 del 2022 di Fortune Italia è consultabile nell’apposita sezione del sito fortuneita.com dove sono disponibili anche le interviste esclusive ad alcuni di questi.
Ecco i nomi dei 40under40, in ordine alfabetico:
Annalisa Andaloro, Stefania Arasi, Paolo Barletta, Lorenzo Bertelli, Simone Botta, Federica Brignone, Laura Brioschi, Danilo Buonsenso, Federico Clapis, Danilo Costa, Luca Curtarelli, Leonardo Maria Del Vecchio, Maria Sole Ferrieri Caputi, Giulia Fiorentino, Jacopo Gasparetti, Matteo Grandi, Alessia Lanza, Eleonora Macchia, Simone Mancini, Giacomo Manzoni, Nicolò Mardegan, Antonio Marzano, Anita Nappo, Jessica Nardin, Valentina Nigro, Pietro Novelli, Sylvia Nwakalor, Calogero Oddo, Renato Ostuni, Antonio Papangelo, Paolo Petrocelli, Giulia Rossi, Silvia Salis, Carolina Sansoni, Federica Santini, Alessandra Sciutti, Jannik Sinner, Claudia Trojanello, Maria Vittoria Trussoni, Andrea Viscardi.
Per leggere i loro curriculum, profili professionali ed avere una visione completa dei migliori talenti italiani scelti da Fortune Italia, trovate in edicola il numero del magazine dedicato a loro oppure poter consultare un ampio servizio sul sito web.
Un delicato equilibrio tra il rispetto del voto dei cittadini e la gravità dell’infiltrazione criminale. Questo il tema che oggi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha portato all’attenzione dell’Anci, lanciando la proposta di rimodulare l’articolo del testo unico sugli enti locali sullo scioglimento delle amministrazioni ‘sospette’. L’idea del titolare del Viminale è quella di creare una nuova figura, una sorta di tutor, che possa intervenire nelle situazioni meno gravi e complesse evitando quindi lo scioglimento del Comune, provvedimento “lacerante e doloroso”, come ha spiegato lui stesso all’assemblea dei sindaci riunita a Torino. Ma non solo, Piantedosi ha anche confermato l’intenzione del governo di voler ripristinare le Province, con l’elezione diretta e la rimodulazione delle competenze. “La cosiddetta abolizione si è rivelata fallimentare – ha detto – pensiamo ad un un passo indietro”. Il focus dell’intervista che oggi ha visto protagonista il ministro dell’Interno è stato quello della riforma del Tuel, un testo che – ha detto lo stesso Piantedosi – “ha ormai un quarto di secolo di vita”.
“Credo – ha ribadito – che ci sia un unanime convincimento che la riforma sia indispensabile e necessaria”. Tra le “questioni da limare” ci sarebbe proprio quella delle province, un tema che già dal suo insediamento anche il ministro per l’Autonomia, Roberto Calderoli, aveva fortemente rilanciato. “Noi – le parole di Piantedosi – cercheremo di condividere questa ipotesi di riforma con tutte le parti politiche, compresa l’attuale opposizione”. La revisione del testo, inoltre, potrebbe prevedere anche novità sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, previsto dall’articolo 143. “L’esperienza pratica ci ha insegnato” che è meglio mettere “nel sistema qualcosa in mezzo tra scioglimento e non scioglimento, come misure di affiancamento, una sorta di commissariamento”.
“Nessuno – ha sottolineato il titolare del Viminale – immagina di poter arretrare rispetto ai presidi di legalità. Ma è sempre lacerante e doloroso il fatto che ci siano misure molto forti che incidono sui principi democratici. Bisogna cercare una ulteriore forma di equilibrio tra mantenimento dell’esito dei circuiti democratici e il presidio di legalità”. Prima di lasciare il palco, il ministro è tornato a ribadire la volontà del governo di spingere sulla videosorveglianza nella città. “Vorremmo creare un paniere di risorse economiche per implementare e aggiornare i sistemi – ha concluso -. Non è che ci piace il Grande Fratello, ma i dati ci dicono che più del 50% dei reati che viene scoperto si avvale di strumenti di indagine legati alla videosorveglianza. Andiamo incontro all’intelligenza artificiale, è illusorio pensare che la privacy possa frenare le enormi potenzialità che questi sistemi danno. Credo che la soluzione sia nell’avere fiducia nelle istituzioni”.
Del figlio non sa più nulla dal 10 novembre scorso, dal giorno dopo un arresto al Cairo dai contorni tutti da chiarire. E’ la vicenda che riguarda Elanain Sharif, 44enne nato in Egitto ma cittadino italiano, di cui la madre dice di avere perso le tracce dopo che è stato fermato dalle autorità egiziane al suo arrivo dall’Italia. Un caso seguito con la “massima attenzione” dalla Farnesina dopo la denuncia della donna che era col figlio al momento del fermo. L’uomo si troverebbe, comunque, in una struttura nota anche alle autorità italiane. La madre avrebbe appurato che si trova nel carcere di Alessandria d’Egitto.
Sharif e la madre erano atterrati al Cairo provenienti dall’Umbria. L’uomo vive, infatti, da alcuni anni a Terni mentre la madre è residente a Foligno ed è sposata con un italiano. “E’ una vicenda che inevitabilmente ci riporta ai casi di Regeni e Zaky – afferma l’avvocato Alessandro Russo, legale della famiglia -. Sono andati al Cairo dove hanno un appartamento, erano lì per commissioni come avevano fatto tante altre volte ma appena arrivato è stato bloccato e gli hanno sequestrato il passaporto italiano”. Su punto a quanto si apprende, essendo anche cittadino italiano, Sharif aveva scelto di rientrare in Egitto col passaporto egiziano, e anche per questo è stata più lenta la procedura per una visita consolare. Sui motivi dell’arresto gli elementi sono al momento pochi. “Ciò che ha portato all’arresto non è chiaro, si tratterebbe di qualcosa legato a contenuti su Facebook ma non abbiamo capo di imputazione”, dice l’avvocato. Sharif lavora nell’industria del porno (è noto come Sheri Taliani) e questo potrebbe essere il motivo dell’arresto e in particolare l’avere diffuso immagini vietate dalle leggi egiziane.
“In aeroporto è stato tenuto a lungo negli uffici della polizia e poi la madre lo ha visto uscire con le manette ai polsi – aggiunge – Le procedure di arresto sono state effettuate utilizzando solo il passaporto egiziano, quello dell’Italia gli è stato restituito alcuni giorni dopo”. Sharif è stato, quindi, trasferito nel carcere della Capitale. “E’ stato lì per alcuni giorni, in condizioni inumane: senza potere dormire, poteva stendersi solo per mezzora, per sedersi su una sedia, anche per pochi minuti, doveva pagare. La madre l’ha visto per pochi istanti, il 10 novembre poi più nulla”, aggiunge il legale.
Russo ha immediatamente allertato la Farnesina e l’ambasciata italiana. La sede diplomatica al Cairo, in stretto coordinamento con il Ministero degli Esteri, sta seguendo “con la massima attenzione il caso” e l’ambasciata sta avendo costanti contatti con la madre dell’uomo. La donna, non senza difficoltà, è riuscita ad appurare che Sharif è stato trasferito nel carcere di Alessandria d’Egitto. “Lei ora è lì, assieme al fratello che lavora nella polizia egiziana e spera di avere notizie di un suo rilascio ma è preoccupatissima”, aggiunge Russo.
Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.