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Dybala vicinissimo all’Arabia, Napoli insiste per Lukaku

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Ore caldissime a Roma, dove DYBALA ha deciso di accettare l’offerta (20 milioni di euro netti all’anno più 5 di bonus facilmente raggiungibili) dei sauditi dell’Al Qadsiah, e quindi ora tocca alla società giallorossa trattare con quello che dovrebbe essere il nuovo club della Joya. La Roma comunque vorrebbe la stessa cifra prevista dalla clausola per l’estero, valida fino al 31 luglio, che l’argentino ha nel suo contratto, ovvero 12 milioni, mentre finora (i colloqui continuano) gli arabi sono arrivati a 7. Adesso la dirigenza dei giallorossi, in particolare il ds Ghisolfi, cercherà di concludere tutte le trattative che ha ancora aperte, in particolare quelle per il terzino destro ASSIGNON del Rennes, per il difensore centrale DJALO della Juventus (l’alternativa è DANSO del Lens), per il fantasista BOGA del Nizza e per un centrocampista di gamba che nella rosa dovrebbe prendere il posto di BOVE, che sembra destinato a partire. E’ stato offerto l’ex laziale CORREA, ora all’Inter, ma la risposta è stata negativa.

Intanto a Trigoria potrebbe tornare d’attualità anche il discorso con la Juventus per CHIESA, che però ora sembra molto attratto dalla prospettiva di andare al Barcellona. Il club catalano però ha un problema legato al tetto degli stipendi e per questo sta effettuando cessioni eccellenti come quelle di GUNDOGAN, che tornerà al Manchester City, e del giovane attaccante brasiliano VITOR ROQUE, che va al Betis. Si è mossa anche l’Inter, la cui dirigenza ha avuto un colloquio con il ds dell’Independiente Rivadavia Sebastian Peratta e con il figlio del presidente Agustin Vila in cui si è parlato del difensore PALACIOS, ormai vicinissimo ai nerazzurri. Marotta e Ausilio hanno offerto 6,5 milioni di euro più bonus e la proposta, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, dovrebbe essere accettata. Ha dato via libera anche il Torino alla cessione di BELLANOVA all’Atalanta, che curiosamente sarà la prossima rivale dei granata in campionato. La Dea, che è anche sull’ex Udinese BECAO, pagherà 25 milioni, parte dei quali saranno reinvestiti per prendere il sostituto dell’ex interista, che sarà PEDERSEN del Feyenoord. Colpo del Como, che ha preso dal Real Madrid NICO PAZ, talento del vivaio delle ‘merengues’, mentre Bologna e Villarreal si sfidano per il difensore del Tolosa LOGAN COSTA. Agli emiliani piace anche il giapponese KOKI MACHIDA dell’Union Saint-Gilloise.

Il Napoli sta cercando di risolvere la questione LUKAKU, mentre c’è chi dice che Conte avrebbe già minacciato le dimissioni nel caso non arrivassero i rinforzi che ha chiesto. Uno di questi è GILMOUR, 23enne centrocampista scozzese del Brighton. Nona caso, il ds del club azzurro, Manna, è a Londra pr sbloccare le due trattative. La Juventus lavora sempre, a fari spenti, su KOOPMEINERS e NICO GONZALEZ, mentre DE SCIGLIO potrebbe finire al Como. FOLORUNSHO ha detto no alla Fiorentina, che lo stava trattando con il Napoli, perché vorrebbe tornare alla Lazio. Il Genoa, invece, ha preso un centrocampista israeliano, il 19enne KASA del Maccabi Haifa. I 9 volte campioni d’Italia hanno anche trovato l’accordo con la Juve per MIRETTI, però manca il sì del giocatore.

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De Laurentiis: ho speso 150 milioni per il Napoli ma non sono pazzo, resisto al calcio-finanza

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Dicono che sono impazzito per aver speso più di 150 milioni di euro. In verità anche l’anno scorso ho speso dopo lo scudetto ma abbiamo sbagliato tutti gli acquisti. Questo investimento andava fatto per rivoluzionare tutto portando uno degli allenatori più forti al mondo. Dicevano che il Napoli era una squadra di passaggio ed invece tanti calciatori forti vogliono vestire la maglia azzurra”. Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parlando dei venti anni della sua gestione del club a margine della presentazione della nuova partnership con acqua Sorgesana. “Il Napoli è oggi l’ultimo baluardo che resiste a un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi, vendutosi ad interessi molto diversi rispetto a quelli originari -aggiunge De Laurentiis-. Un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione. Noi abbiamo vinto lo Scudetto rispettando le regole. Vogliamo restare l’altra faccia della medaglia”.

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Juve a pieno regime, Thiago Motta non vuole fermarsi

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Alla Continassa c’è movimento, Thiago Motta sta cominciando a ritrovare alla spicciolata gli undici bianconeri in giro per il mondo che stanno rientrando dalle rispettive nazionali. Soprattutto ha ripreso i lavori con vista su Empoli, il primo impegno dopo le due settimane di pausa. La Juve ha trascorso questo periodo in vetta alla classifica, con sette punti in tre gare proprio come Inter, Torino e Udinese. E qualche rimpianto c’è ancora, considerando che contro la Roma è arrivato un pareggio per 0-0 che non ha permesso l’en plein e il primo posto in solitaria. Ma ci sono anche tante note positive, su tutte una difesa che per il momento funziona alla perfezione: zero gol subiti in 270 minuti, appena due tiri in porta concessi agli avversari e ben sei reti all’attivo. Sta funzionando tutto bene, anche se all’allenatore non basta. “Dobbiamo ancora crescere e lavorare molto” continua a ripetere davanti ai microfoni e negli spogliatoi del quartier generale, anche perché la sua Juve non ha ancora fatto nulla. Da sabato però inizierà il primo tour de force della stagione: in 22 giorni, tra il 14 settembre e il 6 ottobre, i bianconeri dovranno affrontare sei partite. Saranno quattro appuntamenti di campionato e due di Champions League, equamente suddivise tra l’Allianz Stadium e in trasferta. La Juve farà visita all’Empoli, poi tra martedì e sabato cercherà la spinta dei suoi tifosi in vista dell’esordio nella nuova Champions contro il Psv Eindhoven e il big-match contro il NAPOLI del grande ex Antonio Conte. Poi la Juve sarà ancora in scena di sabato a Marassi contro il Genoa, mercoledì 2 ottobre a Lipsia contro i tedeschi e chiuderà questo mini-ciclo nel lunch-match di domenica 6 tra le mura amiche contro il Cagliari. Da queste sfide si potranno tirare le prime somme sulle ambizioni dei ragazzi di Motta, tra la voglia di lottare il più a lungo a possibile per lo scudetto e il sogno di entrare tra le magnifiche otto per andare agli ottavi di Champions senza passare dai play-off. Per farlo, il tecnico potrà contare sui vari rinforzi arrivati in estate, da Koopmeiners a Nico Gonzalez che ha subito recuperato dai fastidi al tendine d’Achille, mentre per Conceicao bisognerà aspettare i nuovi esami strumentali fissati nel fine settimana per capire a che punto è nel suo percorso riabilitativo. Ma c’è anche chi è perfettamente ristabilito: si tratta di Weah e Thuram, ai box dall’esordio in campionato contro il Como, i quali hanno ripreso i lavori con il gruppo e saranno pronti per Empoli. E Thiago Motta spera di avere buone notizie anche dagli altri acciaccati, considerando che adesso ci sarà bisogno davvero di tutti.

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Economia

Pm chiede archiviazione inchiesta Inter, nessuna insolvenza

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Nessuno stato di insolvenza e assenza di qualsiasi reato, men che meno l’ipotizzato ostacolo alle attività degli organi di vigilanza. Per questo i pm di Milano Roberta Amadeo e Pasquale Addesso hanno chiesto l’archiviazione dell’indagine, rimasta sempre a carico di ignoti, aperta lo scorso aprile in seguito all’esposto presentato da ‘Fondazione Jdentità Bianconera’ contro il club nerazzurro. Esposto che adombrava presunte irregolarità per l’iscrizione all’ultimo campionato. Secondo i pubblici ministeri, in base all’analisi della situazione economico finanziaria della società “si rappresenta che l’Inter continua a svolgere la propria attività secondo il principio della continuità aziendale”, in quanto “il management societario non ha ritenuto sinora necessario il ricorso agli strumenti normativi previsti per la crisi di impresa”. Inoltre, dagli accertamenti non sono emerse condotte di “ostacolo all’esercizio della attività di vigilanza della Covisoc”, ossia la commissione deputata a controllare le società di calcio professionistiche. o di qualsiasi altro organismo. Pertanto, la Procura non “ravvisa la necessità o utilità di effettuare ulteriori indagini in quanto il quadro probatorio acquisito è univoco nell’assenza” e, dunque, nella “infondatezza” delle accuse, poiché “il fatto non sussiste o non è previsto dalla legge come reato”. 

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