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Due operai morti e due gravi, ancora vittime sul lavoro

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Due operai morti e altrettanti gravemente feriti. È il bollettino di una giornata di lavoro oggi in Italia. Un bollettino che va ad allungare ulteriormente la lista delle vittime di infortunio e che spinge i sindacati a chiedere e pretendere, ancora una volta, più sicurezza nelle fabbriche, perché “è ora di dire basta”, “la sicurezza è un dovere dello Stato”. Due operai sono morti nelle Marche. Il primo a Jesi, in provincia di Ancona. A perdere la vita nello stabilimento della Cnh, dove si producono trattori, è stato un dipendente di una ditta esterna addetta alle manutenzioni.

Aveva 55 anni. Insieme a un collega stava collocando dei pannelli isolanti sul tetto di un capannone, quando è precipitato nel piazzale. I soccorsi sanitari hanno tentato di rianimarlo per una trentina di minuti prima di constatarne il decesso. Immediato lo stop all’attività lavorativa, per consentire gli accertamenti dei carabinieri e dell’Azienda sanitaria territoriale di Ancona. Fim, Fiom, Uilm, Aqcf hanno poi chiesto e ottenuto il fermo per l’intera giornata, “in segno di cordoglio”: “Questa situazione nel nostro paese è diventata inaccettabile – la loro riflessione – la salvaguardia della vita e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere un dovere dello Stato, delle istituzioni e delle associazioni industriali”. In serata, un fabbro invece è morto avvolto dalle fiamme nel suo laboratorio a Rapagnano, in provincia di Fermo. L’incendio si sarebbe sviluppato da causa qualche sostanza chimica presente sulla tuta o dalla bombola per la fiamma ossidrica.

Un grave incidente sul lavoro si è verificato anche ai cantieri navali di Fincantieri a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Un operaio di 23 anni, di origini bengalesi, è rimasto schiacciato a causa del crollo di un ponteggio. Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero immediato di 8 ore. Il giovane è stato ricoverato all’ospedale triestino di Cattinara: ha subito un trauma cranico e toracico, la prognosi è riservata. È rimasto intrappolato tra pesanti strutture metalliche per la cui rimozione sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. L’area, su disposizione della magistratura, è stata posta sotto sequestro. Non è ancora ben chiara la dinamica dell’incidente e l’azienda sta tentando di ricostruirla in maniera dettagliata. Si sta anche cercando di capire se la forte bora che soffia nel golfo di Trieste dalla notte scorsa possa avere inciso. Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto a Fincantieri l’istituzione di un tavolo sulla sicurezza “‘permanente e prioritario’ per mettere in campo le giuste azioni per garantire la sicurezza ai dipendenti e, specificatamente, ai lavoratori delle ditte in appalto, ulteriori a quelle già esistenti”. Ma la lista non si ferma qui. Un incidente sul lavoro si è verificato anche nella zona industriale nord di Grosseto, dove un uomo di 52 anni è caduto da una scala da un’altezza di circa due metri.

Le sue condizioni sono gravi. Di ieri invece il grave ferimento di un operaio di 59 anni, di origine nordafricana e residente in Valle d’Aosta, rimasto schiacciato mentre era impegnato a smontare le luminarie natalizie nel centro di Châtillon per conto di un’impresa di Verrès. Intanto la Fiom Cgil di Chieti ha indetto uno sciopero in tutte le fabbriche metalmeccaniche della provincia per il 24 gennaio per tornare a parlare dell’emergenza incidenti sul lavoro, dopo che due giorni fa Roberto Caporale, 47 anni di Lanciano (Chieti), lavoratore con contratto di somministrazione alla Proma Spa di Monte Marcone di Atessa (Chieti), è morto investito da un tubo metallico.

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Morta Amelia Cortese Ardias, il cordoglio di Bassolino

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“La scomparsa della Cortese Ardias mi rattrista davvero. Amelia è stata una esponente liberale di primo piano, una donna delle istituzioni ed impegnata nella vita culturale e sociale”. Lo afferma in una nota Antonio Bassolino. “Mio padre – aggiunge l’ex sindaco di Napoli – era amico del marito. Le ho voluto molto bene e tra di noi vi sono sempre stati sentimenti di stima ed affetto. Un abbraccio ai familiari”.

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Torna il maltempo, allerta arancione in sei regioni

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Torma il maltempo e domani sarà allerta arancione in sei regioni e gialla in nove. Piogge e temporali, dalla serata di oggi, cadranno sulle regioni di Nord-Ovest e la Toscana, poi la perturbazione si estenderà nella giornata di domani al Nord-Est e in parte al Centro. Il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I temporali da stasera riguarderanno la Liguria e poi, dalle prime ore di domani, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana, successivamente Lombardia, Veneto e, dal pomeriggio, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria e Lazio. Possibili anche locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per la giornata di domani allerta arancione per rischio temporali e idrogeologico su buona parte di Toscana, Emilia-Romagna Liguria, Veneto e Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia. Allerta gialla su resto di Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, oltre che su Umbria e parte di Sardegna, Marche e Piemonte.

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A cento anni gli rinnovano la patente a Ravenna

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Ha compiuto cento anni e ogni pomeriggio, insieme alla moglie Tebe, di quattro anni più giovane di lui, da Ravenna va al mare nella vicina Lido Adriano, guidando la sua auto. Potrà continuare a farlo ancora, perché Luciano Gulmini, che il 23 agosto ha festeggiato il fatidico traguardo del secolo di vita, nei giorni scorsi si è infatti visto rinnovare anche la patente per due anni, fino al 2026. Gulmini, ex dipendente di Cgil e Pci, qualche giorno prima è andato all’Aci, dove dopo l’esame della vista, dell’udito, un breve colloquio e una visita che ha certificato la sua abilità psico-fisica a guidare la macchina, si è visto infatti prorogare la validità della patente.

Guida una Lancia Y, comprata trent’anni fa, ma in perfetto stato. Che è il mezzo, appunto, che durante la stagione estiva porta i due coniugi ravennati al bagno Alessandro di Lido Adriano dove li aspettano i loro amici. Gulmini, come ha raccontato all’edizione ravennate del Resto del Carlino, è un guidatore esperto: per molti anni, insieme alla moglie, ha girato l’Europa, prima in Lambretta, poi sempre in macchina. La prima patente l’ha presa ormai 75 anni fa, per poter guidare una Lambretta, con la quale lui e la moglie hanno fatto vacanze anche fuori dai confini italiani. Nei primi anni Sessanta è arrivata la prima macchina, una Fiat 500 che li ha accompagnati in numerosi viaggi in tenda.

“Soprattutto – ha raccontato Luciano – nella ex Jugoslavia, dove all’epoca c’era il presidente Tito. L’abbiamo visitata per parecchi anni, siamo andati a Spalato, Dubrovnik, Mostar, Sarajevo, ma anche in tanti piccoli paesini, a contatto con la cultura degli altri. Ci è sempre piaciuto viaggiare, incontrare gente, lo abbiamo sempre fatto almeno per un mese all’anno”.

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