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Cronache

Dossieraggio ai danni di Crosetto e altri, Cantone indaga anche su un magistrato

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L’inchiesta condotta dalla procura di Perugia sulla presunta attività di dossieraggio ha preso una piega ancora più ampia, coinvolgendo una quindicina di persone, tra cui un luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e il sostituto procuratore della Dna Antonio Laudati. Si tratta di un caso complesso che ha suscitato grande interesse nell’opinione pubblica.

La vicenda è iniziata a seguito di un esposto presentato dal ministro della Difesa Guido Crosetto alla Procura di Roma, dopo la pubblicazione di un articolo su “Il Domani” riguardante i compensi ricevuti dalla società Leonardo per attività di consulenza svolte attraverso le aziende di Crosetto prima di entrare nel governo. Il fascicolo è stato successivamente trasferito ai magistrati di Perugia, competenti per occuparsi di indagini che coinvolgono colleghi della Capitale.

Gli inquirenti, guidati dal procuratore Raffaele Cantone, stanno cercando di chiarire da chi e per quali scopi siano state utilizzate le informazioni ottenute illegalmente. La fuga di notizie coinvolge non solo il ministro della Difesa, ma anche altri politici, manager e personaggi di rilievo. Si vuole capire se tali informazioni siano state utilizzate esclusivamente per fini giornalistici o anche per altre ragioni.

Nel corso dell’indagine, è emerso che il luogotenente Striano avrebbe compiuto una serie di accessi abusivi alle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell’antimafia. Tuttavia, Striano ha sempre sostenuto di avere agito correttamente, avvalendosi di una sorta di delega che gli consentiva di effettuare ricerche ad ampio raggio. Nonostante ciò, le procedure per accedere ai sistemi sono state modificate e ogni ingresso deve ora essere motivato per iscritto.

Anche il sostituto procuratore Laudati è coinvolto nell’inchiesta, con l’accusa di accesso abusivo al sistema informatico, abuso d’ufficio e falso. Il suo avvocato ha sottolineato la completa estraneità del cliente ai fatti contestati e la sua piena legittimità nell’operato.

La vicenda continua a suscitare grande interesse e si attendono ulteriori sviluppi nell’ambito dell’indagine condotta dalla procura di Perugia.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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