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Cronache

Donna morta a Quarto per ritardo dell’ambulanza, Borrelli (Verdi): “Si apra subito un’inchiesta, non si può morire così”

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“A Quarto una donna è deceduta a causa di un infarto e sembrerebbe anche per colpa del ritardo nei soccorsi. L’ambulanza allertata dai familiari sarebbe arrivata sul posto, infatti, oltre trenta minuti dopo la prima chiamata giunta al centralino del 118. Una situazione inaccettabile che fa rabbia. Non è possibile morire in questo modo, non è accettabile che un mezzo di soccorso non arrivi tempestivamente per prendersi cura di un paziente. Se l’ambulanza fosse giunta in tempo, la donna probabilmente avrebbe avuto buone possibilità di salvarsi. Bisogna assolutamente far luce sulle eventuali responsabilità, e bisogna farlo anche in fretta per rispetto della vittima e di una famiglia distrutta” ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, commentando la tragica notizia. “Chiediamo che venga subito aperta un’inchiesta meticolosa per trovare la quadra della vicenda e capire come sia stato possibile un ritardo così ampio. Occorre che il personale addetto – ha aggiunto Borrelli – sia preparato ad essere sempre tempestivo ed impeccabile, per garantire ai cittadini un diritto basilare che gli spetta, la tutela della salute. Vero è che in una città in crescita demografica come Quarto manca un presidio di primo soccorso. Vista la situazione attuale è necessario realizzarlo al più presto per evitare queste tragedie ed è questo che noi chiediamo alla Asl”.

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Cronache

Femminicidio a Cagliari, il marito ha confessato

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Ha confessato: dopo oltre sei mesi in cui si è sempre dichiarato innocente ha ammesso le proprie responsabilità Igor Sollai, il 43enne attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere per aver ucciso e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda, di 42 anni, sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125.

Sollai, difeso dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, è stato sentito in carcere a Uta dal pm Marco Cocco. Un interrogatorio durato quattro ore durante il quale il 43enne ha confessato il delitto descrivendo come ha ucciso la moglie e come poi si è liberato del cadavere. Non avrebbe invece parlato del movente. Nessun commento da parte dei legali della difesa. Non è escluso che l’interrogatorio riprenda la prossima settimana.

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Cronache

‘Ndrangheta: patto politico-mafioso, assolti i boss

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

Mafia e politica, assolti i boss. La Corte di Appello di Catanzaro ha ribaltato totalmente la sentenza di primo grado riformando la sentenza di primo grado del processo “Sistema Rende”. I giudici di secondo grado hanno assolto i boss e gli appartenenti alle cosche di Cosenza e Rende finiti nell’inchiesta su mafia e politica che coinvolse amministratori ed esponenti dei principali clan cosentini. Assoluzione perche’ il fatto non sussiste per Adolfo D’Ambrosio e Michele Di Puppo (che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a quattro anni e 8 mesi di reclusione), l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli e per Marco Paolo Lento (condannati in primo grado entrambi a 2 anni di carcere). Confermate poi le assoluzioni di Francesco Patitucci e Umberto Di Puppo, condannato in passato per aver favorito la latitanza del boss defunto Ettore Lanzino. Secondo l’inchiesta “Sistema Rende”, alcuni politici e amministratori rendesi (tra i quali gli ex sindaci Sandro Principe e Umberto Bernaudo) avrebbero stipulato un patto politico-mafioso grazie al quale avrebbero ottenuto sostegno elettorale in cambio di favori come le assunzioni in alcune cooperative del Comune. Ora la parola spetta alla Cassazione.

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Attacco hacker ad archivi InpsServizi, alcuni server bloccati

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“InpsServizi S.P.A. (Società in House di INPS) ha recentemente subito un attacco informatico di tipo ransomware che ha portato al blocco di alcuni server, rendendo temporaneamente indisponibili alcuni applicativi gestionali e i dati forniti a propri clienti”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps nella quale si precisa che “l’accaduto è stato denunciato prontamente a tutte le autorità competenti”. “Attualmente, sono in corso indagini approfondite. È importante rassicurare i cittadini che il Contact Center, principale servizio di assistenza, non è stato colpito dall’attacco e rimane operativo”. “Le azioni in corso sono concentrate sul ripristino delle infrastrutture compromesse in modo tempestivo e sicuro”.

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