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Cronache

Donna e 15enne intossicati da monossido di carbonio a Arezzo

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Una donna e un ragazzo sono stati trovati Intossicati dal monossido di carbonio ad Arezzo e quindi soccorsi e trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale San Donato. Sono una donna di 51 anni e un 15enne che vivono in una casa in zona San Marco Villalba. Il soccorso c’è stato stamani alle 7. Sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 che hanno trasportato i due in ospedale dove sono arrivati in codice giallo, il 15enne è stato poi trasferito all’ospedale Meyer dove c’è la camera iperbarica. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno rilevato di monossido di carbonio. Sono in corso gli accertamenti.

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Cronache

Morto in Vespa, non convalidato il fermo dell’investitore

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Il gip del tribunale di Lodi Anna Cerreta non ha convalidato il fermo come indiziato di omicidio stradale dell’uomo di 64 anni che venerdì scorso, prima dell’alba, con il suo furgone Renault Trafic ha impattato frontalmente con la Vespa guidata da Mauro Tresoldi, cancelliere del tribunale di Lodi che ha perso la vita a 56 anni. Il gip ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dalla Procura. Secondo le indagini, risulta infatti che il 64enne si è immediatamente fermato a prestare soccorso e rimane l’ipotesi che la Vespa possa aver invaso la corsia, anche a causa della fitta nebbia e dell’assenza della segnaletica orizzontale in quel tratto di strada che è stato recentemente riasfaltato. L’uomo ha spiegato di essersi trovato all’improvviso un’ombra scura di fronte e di aver, quindi, inchiodato il furgone. Un tampone salivare eseguito sul posto indicherebbe una positività del conducente del furgone alla cocaina ma il 64enne sostiene di non essersi mai drogato e di aver solo fatto uso di farmaci anti-asma. Domani mattina verrà eseguita l’autopsia sul cadavere del 56enne, storico vespista e presidente di un Vespa club.

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Cronache

Esplosione a Ercolano, indagini: appartamento trasformato in fabbrica abusiva di fuochi d’artificio

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Le indagini sull’esplosione avvenuta ad Ercolano, in via Patacca, cominciano a delineare un quadro inquietante. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri della tenenza di Ercolano, l’immobile in cui si è verificato lo scoppio era un appartamento rialzato, utilizzato abusivamente come deposito e fabbrica di fuochi d’artificio.

Una tragedia con tre vittime

Il bilancio attuale dell’esplosione è di tre vittime accertate, i cui corpi sono stati recuperati dalle macerie. Le persone decedute non sono ancora state identificate e, secondo le autorità, al momento non risultano dispersi.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine stanno cercando di individuare chi fosse l’utilizzatore dell’immobile e chi abbia trasformato la casa in un luogo pericoloso per lo stoccaggio e la fabbricazione di materiale esplosivo. L’area è stata messa in sicurezza dai vigili del fuoco, mentre i carabinieri continuano a raccogliere prove e testimonianze per accertare eventuali responsabilità.

Un fenomeno preoccupante

La tragedia di Ercolano si inserisce in un contesto più ampio di incidenti legati alla produzione illegale di fuochi d’artificio, una pratica diffusa in diverse regioni italiane, spesso con esiti drammatici. L’utilizzo di spazi non adeguati per la fabbricazione e lo stoccaggio di materiale pirotecnico rappresenta un grave rischio non solo per chi lavora in queste strutture, ma anche per l’intera comunità circostante.

Conclusioni

L’esplosione di Ercolano è l’ennesimo tragico monito sulla necessità di un controllo più stringente per contrastare le attività illegali legate ai fuochi d’artificio. La sicurezza pubblica deve essere una priorità, con interventi decisi per prevenire tragedie simili in futuro.

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Cronache

Esplosione fuochi d’artificio in un capannone a Ercolano: sale a tre vittime il bilancio di sangue

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La tragedia avvenuta in via Patacca, a Ercolano (Napoli), si aggrava con il bilancio delle vittime salito a tre morti, tutte ancora da identificare. L’esplosione, che ha distrutto un capannone, ha mobilitato i carabinieri della tenenza di Ercolano, i vigili del fuoco e le ambulanze giunte sul posto per prestare soccorso e avviare le operazioni di verifica e messa in sicurezza.

Le ipotesi sulle cause dell’esplosione

Tra le prime ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è la possibile presenza di fuochi d’artificio stoccati nel capannone, che potrebbero aver innescato lo scoppio. L’area è stata transennata per consentire i rilievi necessari e raccogliere elementi utili a ricostruire le dinamiche del tragico incidente.

I soccorsi e le indagini

I vigili del fuoco, coadiuvati dai carabinieri, stanno operando per accertare se ci siano ulteriori vittime o persone coinvolte nell’esplosione. La potenza dello scoppio ha distrutto parte della struttura, rendendo complesse le operazioni di ricerca e recupero.

Un fenomeno ricorrente

L’episodio riaccende i riflettori sulla pericolosità legata allo stoccaggio di materiale pirotecnico, spesso gestito senza rispettare le normative di sicurezza. Non è la prima volta che in Italia si verificano tragedie di questo tipo, evidenziando la necessità di controlli più stringenti per evitare ulteriori perdite di vite umane.

Conclusioni

La comunità di Ercolano è sconvolta da questo tragico evento, mentre le indagini continuano per fare luce sulle responsabilità e verificare se il capannone operasse in regola. La tragedia rappresenta un nuovo monito sulla necessità di adottare misure rigorose per prevenire incidenti legati alla gestione di materiali pericolosi come i fuochi d’artificio.

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