Un guasto a un treno fra Firenze e Bologna ha provocato un’altra mattinata di caos per i trasporti ferroviari. Ci sono stati ritardi fino a 150 minuti e le opposizioni tornano ad attaccare il ministro dei trasporti Matteo Salvini sullo stato di salute dei treni. A causare i ritardi è stato un guasto tecnico a un treno Italo. È successo alle 7.45 in prossimità di San Pellegrino, nel Comune di Firenzuola (Firenze), sulla linea dell’Alta Velocità che attraversa l’Appennino e collega il nord al sud dell’Italia. Il convoglio è rimasto fermo per circa 30 minuti, poi ha ripreso lentamente la corsa dal Mugello verso Bologna, rallentando ulteriormente la circolazione.
I treni dell’alta velocità sono stati deviati sulla linea convenzionale, aumentando i tempi di percorrenza di almeno un’ora e provocando ritardi a cascata anche sugli Intercity e sui regionali che la percorrono. La circolazione è tornata regolare attorno alle 10.50, con 28 treni alta velocità che avevano accumulato ritardi fino a 150 minuti e con passeggeri in attesa non solo alle stazioni di Bologna e Firenze, ma anche Milano, Roma e Napoli. E’ stato invece un problema alla linea elettrica sulla Milano-Brescia – verificato questa mattina poco prima delle 7 fra Casirate, in provincia di Bergamo, e Melzo, nel Milanese- a causare ritardi fino a due ore per 14 treni dell’alta velocità, un intercity e 11 regionali.
I tecnici di Rfi hanno lavorato fino alle 10 per ripristinare la linea elettrica, e poi è ripresa gradualmente la normale circolazione. Durante i lavori, dei 14 treni dell’alta velocità in ritardo sei sono stati deviati sulla linea convenzionale. Opposizioni all’attacco contro Salvini: “Ecco le condizioni dei treni – dice la capogruppo del Pd alla Camera Chiara Braga – mentre il ministro insiste sul Ponte per il quale chiede ancora più risorse e accetta tagli ai trasporti e ai servizi garantiti dagli enti locali. È troppo impegnato a fare propaganda contro gli immigrati e perde di vista le condizioni di chi viaggia”. Dura Anna Ascani, vicepresidente della Camera del Pd: “Salvini – dice – sogna da Trump ma dovrebbe fare solo una cosa: il ministro dei Trasporti. Tagli al trasporto pubblico, corse annullate e ritardi cronici di bus e treni. Lui sogna, i cittadini aspettano che inizi a fare il suo lavoro”.
All’attacco anche il Movimento 5 Stelle: “Roma, Milano, Bologna – dicono i parlamentari delle commissioni trasporti – sui monitor delle rispettive stazioni ferroviarie anche oggi si ripete il triste copione. Passeggeri esasperati tra ritardi, disagi, coincidenze perse, disservizi. Il guaio è che chi viaggia spesso in treno vive ormai assuefatto dal tremendo status quo. Mentre nelle stazioni italiane si registra questo caos folle, il ministro dei Trasporti Salvini è in giro a mascherarsi da Trump, e a fare adunate spiegando agli italiani che una volta costruito il ponte sullo Stretto, per il quale vengono sottratti miliardi a tutto il resto del sistema trasportistico, l’Italia sarà un Bengodi. Se il fallimento di Salvini sull’autonomia è stato sancito ieri dalla Consulta, quello sul trasporto ferroviario è certificato dai fatti. Meloni, molto pavidamente, lo lascia fare”.