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Di Maio serra i ranghi del M5S, rivendica la leadership e comincia a parlare di accordi locali con liste civiche a precise condizioni

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Nessun cedimento alle pressioni interne nè ai tentativi di utilizzare il deludente risultato elettorale sardo per delegittimare la sua leadership. Luigi Di Maio intende mantenere saldo lo scettro del Movimento nelle sue mani ed avverte i “nemici”.

Di Maio: il mio mandato dura 5 anni

“Il mandato del capo politico dura 5 anni, ne ho ancora 4 davanti”. Insomma, il capo M5s è e resta lui. Questo non significa che la nuova debacle elettorale verra’ ancora una volta nascosta sotto il tappeto. Serve una nuova organizzazione nazionale e locale del Movimento per immaginare un’apertura a liste civiche sul territorio “in via sperimentale” e nuove regole per i consiglieri comunali, a partire dal superamento del limite dei due mandati necessario per valorizzare il loro ruolo sia in chiave nazionale che locale. E, serve, annuncia ancora il capo politico, una nuova strutturazione del movimento che veda la creazione di coordinatori regionali e responsabili verticali per temi, per coadiuvare il lavoro del governo con le istanze che vengono dal territorio, l’anello mancante che, secondo l’analisi del capo M5ssarebbe alla base degli insoddisfacenti risultati elettorali alle amministrative. Insomma una nuova “rivoluzione” dell’organizzazione interna, gia’ passata per il fallimentare tentativo del “direttorio”, da far digerire alla base attraverso una nuova consultazione on-line. E da far digerire anche al fondatore Beppe Grillo con cui Di Maio nega esistano tensioni.

Il futuro del M5S. Luigi Di Maio ha la stima di Beppe Grillo garante del Movimento

Di Maio: con Beppe Grillo mi sento spesso e c’è sintonia 

“Con Grillo mi sento spesso, non c’e’ nessun diverbio, nessun tipo di tensione. Sono 4 anni che dopo le amministrative i giornali scrivono di uno scontro tra me e Beppe”. Soprattutto nega che Grillo gli abbia detto “di far cadere il governo: e’ una sciocchezza”. Anche lui assicura a sua volta gli alleati: “le elezioni amministrative non avranno alcun impatto sul governo”. L’orizzonte temporale resta quello della legislatura, “sia il M5s che tutto il governo hanno questo obiettivo per realizzare il contratto” promette. Cosi’ come continua a negare il rischio di dover procedere con una manovra correttiva. Di Maio vuole rassicurare e placare gli animi dei parlamentari preoccupati per un possibile showdown della maggioranza ma anche chiarire che non si servira’ del superamento del totem dei due mandati. “Sono concentrato per creare i presupposti perche’ l’Italia possa crescere in tutti i settori nei prossimi 4 anni. Non sto pensando al mio terzo mandato” dice in una conferenza stampa che sembra piu’ diretta a placare i parlamentari che la stampa. La fronda dei ribelli resta vigile e dai primi commenti anche delusa nelle aspettative dagli annunci un po’ troppo soft fatti oggi dal capo politico. Ma mentre la fronda scalpita e prende di mira una parte dello staff della comunicazione metterci la faccia, andando oltre le riunioni ‘carbonare’, sono ancora in pochi. Tra questi la senatrice Paola Nugnes che anche oggi non lesina nuovi attacchi.

Paola Nugnes. La senatrice continua  a essere critiche verso la leadership di Di Maio

Resta la fronda di pochi e tra questi le senatrici Fattori e Nugnes

“Il capo politico era e avrebbe dovuto restare Beppe Grillo, esterno al partito e non candidabile. Quindi – dice riferendosi al vicepremier – e’ falso che noi lo ‘critichiamo’ perche’ al secondo mandato”. La senatrice, come la collega Elena Fattori, e’ ormai nel mirino dei giudizio del collegio dei probiviri come le ricorda il capo politico. Anche Fattori lo attacca, criticando il suo doppio ruolo di vicepremier e capo M5s: “Non dovrebbe ricoprire tutti gli incarichi che sta ricoprendo” afferma e affonda: “la regola dei due mandati secondo me e’ una regola aurea”. Ma tensioni restano anche nei rapporti con la Lega ora che una nuova serie di nodi vengono al pettine: sulla legittima difesa, al momento, c’e’ in parlamento un rinvio tecnico (“e’ una fake news che la vogliamo rimandare” dice Di Maio) e sulla Tav aleggia lo spettro delle nuove consultazioni in Piemonte, che arriveranno insieme alle europee. Dove si’ la conta dei voti M5s e quelli della Lega sara’ decisiva.

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Psi, per Regionali in Campania lista aperta al riformismo e al futuro del Sud

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Il segretario regionale del Psi, Michele Tarantino ha convocato una riunione insieme ai membri della direzione nazionale di Napoli(Antonio Demitry, Roberto De Masi, Pasquale Sannino e Antonella Marciano, Felice Laudadio), al consigliere regionale socialista, Andrea Volpe, Marco La Monica, Felice Iossa e Giulio Di Donato, per discutere il nuovo percorso politico del Partito Socialista Italiano in vista delle Regionali 2025. Il PSI lancia un appello a tutte le forze riformiste, ai movimenti civici e a quei cittadini “che non si sentono rappresentati dagli attuali partiti ma vogliono contribuire a costruire una proposta politica innovativa, inclusiva e concreta.

La lista socialista è pronta ad accogliere le istanze di chi desidera un Mezzogiorno più forte, coeso e protagonista di un’Italia moderna e solidale. Invitiamo tutte le realtà riformiste, associative e civiche, e i cittadini che non si riconoscono nei partiti tradizionali a unirsi alla nostra lista e al nostro progetto. Insieme possiamo costruire una Campania e un Mezzogiorno più giusti, moderni e capaci di rispondere alle sfide del futuro”. “La recente bocciatura da parte della Corte Costituzionale delle proposte di autonomia differenziata rende evidente la necessità di ripensare il regionalismo in Italia”.

Il PSI “intende aprire un dibattito serio e costruttivo su questo tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno. A gennaio, avvieremo una grande Conferenza sul Regionalismo, coinvolgendo esperti, rappresentanti istituzionali e cittadini. Sarà un’occasione per elaborare proposte innovative che coniughino equità territoriale, efficienza amministrativa e solidarietà tra i territori, garantendo risorse e opportunità uguali per tutti”. “Guardando alle elezioni regionali del 2025, il PSI invita tutto il centro-sinistra ad avviare un dialogo aperto e costruttivo per definire un programma condiviso e ambizioso, così come indicato dal Segretario Nazionale, Enzo Maraio. È necessario rispondere insieme alle sfide della Campania, con particolare attenzione a temi come la giustizia sociale, la sanità, il lavoro, l’ambiente e il rilancio del Mezzogiorno. L’obiettivo è costruire una coalizione forte e coesa, in grado di offrire ai cittadini una visione chiara e condivisa per il futuro della Regione”, conclude la nota.

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Università e ospedali plurisecolari su francobolli Italia

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Tre universita’ e cinque ospedali ”storici” italiani compariranno sui francobolli italiani. L’emissione dedicata alle università e’ stata emessa oggi e riguarda le universita’ di Napoli, Trieste e Firenze. La serie dedicata agli ospedali comparira’ invece il 24 novembre prossimo e riguardera’ ospedali di Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze. Le vignette dei francobolli (tutti validi per la posta ordinaria) mostrano per le universita’:

  • -una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli” Federico II” istituita il 5 giugno 1224 dall’Imperatore del Sacro romano Impero;
  • -su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo;
  • -l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; Per gli ospedali le vignette mostrano;
  • -ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze: il Loggiato di ingresso, progettato da Bernardo Buontalenti nel 1574, in cui è visibile l’affresco “Annunciazione” del XVII secolo attribuito al Pomarancio; -ospedale civile Santi Giovanni e Paolo di Venezia;
  • – il Portego delle Colonne della Scuola Grande di San Marco a Venezia (1485-1495);
  • -Ca’ granda ospedale maggiore policlinico di Milano: la Sala del Capitolo d’estate, edificata nel 1637 su progetto di Francesco Richini, che ospita l’archivio storico;
  • -ospedale di Santo Spirito in Sassia di Roma: le Corsie Sistine risalenti al XV secolo; -ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli: la Farmacia storica degli Incurabili con i vasi in maiolica del 1747-1751.

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Giustizia, stretta sulle toghe politicizzate e sui reati informatici: il decreto del governo in arrivo

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La riforma della giustizia torna al centro del dibattito con il nuovo decreto che il governo si appresta a varare lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri. Tra le novità principali, spiccano due misure destinate a far discutere: l’introduzione di sanzioni per i magistrati che non rispettano il dovere di astensione in casi di conflitto di interesse e una stretta sui reati informatici e sul dossieraggio illegale.

Sanzioni per le toghe politicizzate

Il decreto introduce una nuova norma che obbliga i magistrati a astenersi dal giudicare su questioni rispetto alle quali si sono già espressi pubblicamente attraverso editoriali, convegni o social network. In caso di violazione, il Consiglio Superiore della Magistratura potrà adottare sanzioni che vanno dall’ammonimento alla censura, fino alla sospensione.

Secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio, questa norma intende tutelare il principio di imparzialità della magistratura, un obiettivo che la maggioranza considera fondamentale per garantire l’equilibrio tra i poteri dello Stato.

La misura ha già suscitato polemiche tra le toghe e riacceso il dibattito sulla presunta politicizzazione della magistratura. L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per quella che definisce un’“invasione di campo” da parte del governo.

La questione delle migrazioni e il caso Silvia Albano

La norma sulle toghe politicizzate sembra trarre origine da recenti tensioni tra il governo e alcune sezioni della magistratura, in particolare sui temi legati all’immigrazione. Emblematico il caso della giudice Silvia Albano, che aveva criticato l’accordo tra Italia e Albania sui migranti, trovandosi poi a giudicare direttamente su questa materia.

Albano, presidente di Magistratura Democratica, è stata bersaglio di critiche da parte della maggioranza per la sua posizione pubblica contro il “decreto Paesi sicuri”. La sua decisione di non convalidare il trattenimento di 12 migranti nel centro italiano in Albania ha sollevato ulteriori tensioni.

Stretta sui reati informatici e dossieraggi

Il decreto affronta anche il problema dei reati informatici, introducendo nuove misure per contrastare l’accesso abusivo ai database pubblici. Tra le novità principali:

  • Arresto in flagranza per chi viola sistemi informatici di interesse pubblico, militare o legati alla sicurezza nazionale.
  • Trasferimento delle indagini sui reati di estorsione tramite mezzi informatici alla procura Antimafia, guidata da Giovanni Melillo.

Queste misure arrivano in risposta a recenti scandali legati al dossieraggio illegale, come l’indagine della DDA di Milano sulla “centrale degli spioni” che trafugava dati sensibili da banche dati governative, coinvolgendo figure politiche di primo piano come la premier Giorgia Meloni.

Un antipasto per la riforma delle carriere

Questo decreto rappresenta solo l’inizio di un più ampio progetto di riforma delle carriere di giudici e pm che il governo sta portando avanti in Parlamento. La maggioranza intende ridefinire i rapporti tra i poteri dello Stato, nonostante le inevitabili polemiche con la magistratura.

Secondo il ministro Nordio, l’obiettivo è garantire un sistema giudiziario più equo e trasparente, ma l’ANM e altre voci critiche temono che queste misure possano indebolire l’autonomia delle toghe.

Un Natale caldissimo per la giustizia italiana

Le nuove norme, che toccano temi delicati come la gestione dell’immigrazione, i reati informatici e l’imparzialità dei magistrati, promettono di accendere il dibattito politico e giudiziario. Il governo va avanti, ma il confronto con le toghe e le associazioni di categoria si preannuncia acceso.

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