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Corona Virus

Decessi non vaccinati +15 volte. Più casi 0-19 anni

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I vaccini anti-Covid si confermano l’arma principale contro il virus SarsCoV2 in un momento in cui, come rileva l’Istituto superiore di sanita’ (Iss), si registra un’inversione del trend della curva epidemica, che riprende a salire: tra i non vaccinati, infatti, il tasso di mortalita’ e’ ben 15 volte piu’ alto rispetto a chi e’ immunizzato anche con la dose booster. E preoccupa pure il fatto che tra i giovani nella fascia 0-19 anni si registri l’incidenza piu’ alta di contagi. A confermare l’efficacia del ciclo vaccinale e’ l’ultimo Report esteso dell’Iss, che integra il monitoraggio settimanale sul Covid, nel quale si evidenzia che il tasso di mortalita’ per i non vaccinati (pari a 96 su 100.000 abitanti) e’ 5 volte piu’ alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di120 giorni (19/100.000) e 15 volte piu’ alto rispetto ai vaccinati con booster (7/100.000). Complessivamente, secondo gli ultimi dati, l’incidenza torna a salire passando da 433 casi per 100mila abitanti della scorsa settimana a 510, e le percentuali massime si toccano appunto tra i giovani. Nelle fasce d’eta’ 0-9 e 10-19 anni si registra infatti il piu’ alto tasso di incidenza di casi Covid a 14 giorni, pari rispettivamente a 1.424 e 1437 per 100.000 abitanti, mentre nella fascia di eta’ 70-79 anni si registra il valore piu’ basso, 471 casi per 100.000. Ma c’e’ anche un altro aspetto che va monitorato: e’ il fenomeno delle reinfezioni Covid, in aumento dalla comparsa della variante Omicron. Dal 24 agosto 2021 al 9 marzo 2022, evidenzia il Report, sono stati segnalati 251.633 casi di reinfezione da SarsCoV2, pari al 3% del totale dei casi notificati. Nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi e’ del 3,3%, stabile rispetto alla settimana precedente. Piu’ a rischio sono le donne – anche per la loro maggior presenza in ambito scolastico dove viene effettuata una intensa attivita’ di screening – ma anche i giovani, spesso piu’ inclini a minore prudenza, e gli operatori sanitari. Il dato delle reinfezioni, ha commentato il presidente Iss Silvio Brusaferro, “caratterizza questa ondata pandemica che vede la variante Omicron come dominante; e’ un fenomeno importante che ci deve portare a prudenza e attenzione”. Sempre in relazione ai contagi, il bollettino quotidiano del ministero della Salute segnala che sono 53.825 i nuovi casi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 53.127). Le vittime sono 133 (ieri 156) e su 417.777 tamponi effettuati in 24 ore, il tasso di positivita’ e’ al 12,9%, praticamente stabile. Sono invece 513 i ricoverati in terapia intensiva, 14 in meno di ieri ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 8.234 (- 40). Che il trend si stia invertendo lo conferma anche il matematico Giovanni Sebastiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che rileva come sia in corso in tutta Italia una “rapida diffusione dei casi di Covid-19, al punto che in due giorni si rileva la crescita di almeno il 10% in 78 province su 107, probabilmente sulla spinta della nuova sotto-variante di Omicron”. La curva degli ingressi nelle terapie intensive, inoltre, “sta frenando la discesa e si prepara a crescere, e frena anche la discesa della curva dei decessi”. La possibile causa, oltre alla maggiore diffusivita’ di Omicron, va ricercata anche secondo Sebastiani nell’allentamento delle misure. In questo quadro, si ragione di strategie future e dell’opportunita’ di una quarta dose vaccinale anche sulla base del numero di reinfezioni. Occorre cioe’ decidere, ha spiegato Guido Rasi, consulente del commissario all’emergenza Figliuolo, “se impegnarsi a ridurre il numero di reinfezioni, per evitare le ricadute sociali ed economiche, oppure valutare che sia preferibile concentrare gli sforzi sulle terapie disponibili”. Un monitoraggio attento, ha concluso, “ci dira’ se dovremo ragionare di continuare con questo vaccino, cercarne migliori o se si possa convivere cosi'”.

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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La Corte Ue per diritti dell’uomo boccia sanitari novax

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Curve Covid stabili. Verso l'estate senza mascherine

La Corte europea per i diritti dell’uomo, dopo la Corte Costituzionale italiana, boccia i sanitari novax che durante l’emergenza Covid-19 rifiutarono nel 2021 la somministrazione del vaccino essendo per questo sospesi dalla loro funzione. Con una sentenza pubblicata il 29 agosto, la Corte europea afferma infatti che non vi fu violazione dei diritti, ritenendo “manifestamente infondata” l’accusa di discriminazione. Intanto, il presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, invita a non sottovalutare la persistente diffusione del virus ed a proteggere i soggetti fragili. I sanitari che hanno fatto ricorso alla Corte Ue sono 26: 19 sammarinesi, 6 italiani e uno di nazionalità moldava, tutti impiegati presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino. Avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19 ed erano stati sospesi per questo dalla loro attività di operatori sanitari, per poi essere reintegrati passata la fase di emergenza. Secondo la Corte, non vi fu però violazione dei diritti e le misure adottate furono proporzionate e giustificate al fine della protezione della salute della popolazione in generale, compresi i richiedenti. “L’obiettivo delle misure – si legge infatti nella sentenza – era proteggere la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza, nel contesto di una pandemia che aveva rappresentato un grave rischio per la popolazione in generale”.

Ed ancora: “Le persone non vaccinate erano più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. Le parti hanno ora tre mesi di tempo per fare ricorso. La Corte Europea, afferma Anelli, “promuove le misure adottate durante il Covid e le considera non sproporzionate e adeguate per la tutela della salute pubblica e per garantire le necessarie condizioni di sicurezza anche nei confronti delle persone non vaccinate, in quanto più vulnerabili alle gravi conseguenze della malattia”. La sentenza della Corte Ue, rileva, “segue quella della Corte Costituzionale italiana, che aveva sottolineato che le misure adottate dal legislatore al fine di prevenire la diffusione del virus, limitandone la circolazione, non possano ritenersi né irragionevoli né sproporzionate”. Una sentenza che arriva mentre il virus SarsCoV2 continua a diffondersi, anche se i dati italiani segnano attualmente una fase di stabilizzazione dei contagi. Medici ed epidemiologi esortano tuttavia a non abbassare la guardia, ribadendo come le persone fragili siano maggiormente a rischio e vadano protette anche per mezzo di un nuovo richiamo vaccinale.

I dati sul Covid “sono sicuramente sottostimati perchè buona parte dei cittadini non fa più i tamponi ed oggi – spiega Anelli – non abbiamo una reale percezione di quello che sta avvenendo. Personalmente, però, ogni giorno faccio diagnosi di Covid, largamente diffuso al momento soprattutto tra i giovani”. Il Covid, nella forma attuale, precisa, “non sta creando seri problemi: si presenta in genere come una influenza più forte che si autorisolve nel giro di pochi giorni. Tuttavia, il problema sussiste per gli anziani con malattie importanti che possono andare incontro a scompenso anche grave. E’ pertanto opportuno raccomandare il tampone se si hanno sintomi simili all’influenza, per essere coscienti del proprio stato ed evitare il contatto con soggetti fragili se si è positivi”. Quanto alla prossima campagna vaccinale, “al momento non abbiamo indicazioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-Covid – aggiunge – e aspettiamo che le autorità sanitarie ci facciano sapere come e quando iniziare la campagna vaccinale per Covid e influenza, che appare opportuna soprattutto per i malati cronici”. A fronte di una attuale stabilità dei contagi, anche l’epidemiologo Cesare Cislaghi esorta tuttavia a non abbassare la guardia: “Si sta andando verso l’autunno e l’esperienza suggerisce che il virus probabilmente circolerà maggiormente. E’ per questo che consiglio una maggior protezione vaccinale ed una maggior precauzione soprattutto a protezione dei soggetti più fragili”.

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In 7 giorni oltre 15.200 casi di Covid, +11% in una settimana

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Salgono a 15.221 i casi di Covid-19 registrati dal 22 al 28 agosto in Italia, con un aumento di circa l’11% rispetto ai 13.690 della settimana precedente (ma in calo se confrontati a quelli di due settimane fa, considerato che dall’8 al 14 agosto i contagi erano stati 16.299). In aumento anche i decessi settimanali, che sono stati 135, rispetto ai 99 del 15-21 agosto. Lo indicano i dati dell’aggiornamento settimanale sul Covid-19 in Italia, pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il maggior numero di casi si registra in Lombardia, con 2.562 contagi tra il 22 e il 28 agosto rispetto ai 1.796 della settimana prima. Sempre in Lombardia è stata registrata circa la metà di tutti i decessi per Covid rilevati nella settimana in esame, 66. In aumento anche i tamponi: dal 22 al 28 agosto ne sono stati eseguiti 94.171 rispetto ai 72.266 della rilevazione precedente. Il tasso di positività è al 16,2%, a fronte del 18,9%.

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