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Cronache

De Luca mi diceva chi votare alle elezioni: gli interrogatori in cella di Zoccola, il ras delle cooperative di Salerno

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Fiorenzo Vittorio Zoccola, indagato chiave nell’inchiesta su presunte cupole affaristiche a Salerno, negli interrogatori resi dopo essere finito in cella ha vuotato il sacco su rapporti opachi e condizionamenti  della politica su gestione appalti, contratti, consenso veicolato per questo o quel politico in base alle indicazioni che arrivano da chi nelle istituzioni decideva. Zoccola ai pm che l’hanno interrogato ha confermato (c’è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare) che le indicazioni di voto arrivavano da parte del governatore Vincenzo De Luca. Le strategie politiche in vista delle Regionali (quelle vinte a mani basse da De Luca ovunque in Campania) arrivano sempre dal presidente della Regione o da persone del suo cerchio magico.  Vittorio Zoccola è per i magistrati il patron di un sistema malato (quello delle coop di lavoratori nel sociale) viziato da questi rapporti opachi della politica. Un mondo che Zoccola da una vita gestiva, alla guida di coop controllate direttamente o attraverso altri. Zoccola era capace di garantire finanziamenti pubblici in cambio di clientele e consenso. Questo almeno credono i pm che esplorano questo campo minato dove non sempre immoralità e anche segno di commissione di reati. Ai pm della Procura di Salerno, ufficio inquirente diretto da Giuseppe Borrelli, Zoccola conferma il contenuto di alcune intercettazioni e svela anche grumi di interessi e trame di conoscenze radicate  presso il Comune di Salerno. “Confermo che con il De Luca ebbi un fugace incontro visivo. In quella circostanza, De Luca mi fece cenno che aveva parlato con il sindaco e che tutto era apposto, riferendosi alla richiesta che io avevo fatto pervenire di accelerare l’approvazione della delibera relativa alla pubblicazione del bando successiva al decreto di sequestro del giugno del 2020” dice Zoccola ai pm. Va precisato che De Luca non è indagato, benché più volte citato come presunto destinatario di consenso dal mondo delle cooperative. Un mondo che anzi da De Luca riceveva indicazioni. Per esempio, l’indicazione del presidente De Luca circa la ripartizione dei voti alle regionali tra Savastano (consigliere regionale arrestato e attualmente ai domiciliari) e Picarone (consigliere regionale non indagato). Secondo Zoccola l’indicazione era quella di dare il 70% dei consensi delle coop a Savastano e e il 30% a Picarone. Erano misure del consenso che Zoccola veicolava alle sue e alle altre cooperative. Zoccola ai magistrati che lo hanno interrogato ha spiegato come assessori, consiglieri, politici, presidenti di commissione erano beneficiari della spartizione clientelare del consenso nell’ambito delle coop del settore sociale. Zoccola per ora ha parlato e tanto, assistito anche dal suo avvocato, il penalista Michele Sarno. C’è attesa per la richiesta di revoca degli arresti in carcere. Una misura attesa nelle prossime ore. Certo molte delle nuove rivelazioni di Zoccola sono ora al vaglio della procura che ha già delegato la squadra mobile della questura di Salerno a compiere verifiche, acquisire atti, interrogare persone. Insomma l’inchiesta è incardinata, ma molte cose possono cambiare e le persone coinvolte aumentare.

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Cronache

Napoli, sede Pd vandalizzata nella notte. Indagini in corso

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Questa mattina i carabinieri sono intervenuti in via Domenico Cirillo 30, in seguito a una segnalazione ricevuta al numero di emergenza 112. L’intervento si è reso necessario dopo che ignoti, probabilmente agendo durante le ore notturne, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico della Quarta Municipalità Napoli San Lorenzo.

All’interno del locale, i malintenzionati hanno provocato disordine, mettendo a soqquadro gli spazi. Nonostante i danni causati, dalle prime verifiche effettuate non sembrerebbe che siano stati sottratti oggetti di valore o documenti importanti.

Sul posto sono intervenuti gli specialisti del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, che hanno effettuato i rilievi tecnici necessari per raccogliere elementi utili all’identificazione dei responsabili. Le indagini sono attualmente in corso per risalire agli autori dell’atto vandalico e chiarire le motivazioni dietro l’accaduto.

Questo episodio si aggiunge a una serie di atti vandalici e intimidatori registrati negli ultimi tempi in diverse città italiane, sollevando interrogativi sulla necessità di maggiori misure di tutela per le sedi di partiti e associazioni sul territorio.

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Cronache

Consulta, illegittima residenza nella Regione per taxi-Ncc

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La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Umbria del 1994 che prevedeva il requisito “di essere residente in uno dei Comuni della Regione Umbria” come necessario al fine dell’iscrizione nel ruolo dei conducenti per il servizio di taxi e per quello di noleggio di veicoli con conducente (Ncc).

Lo rende noto la Corte Costituzionale. La disposizione, antecedente alla riforma del Titolo V della Costituzione, era stata censurata dal Tar Umbria in quanto ritenuta lesiva del principio di ragionevolezza nonché dell’assetto concorrenziale del mercato degli autoservizi pubblici non di linea, giacché d’ostacolo al libero ingresso di lavoratori o imprese nel “bacino lavorativo” regionale.

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Cronache

Dati rubati: oggi a Milano l’interrogatorio di Del Vecchio jr

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E’ stato fissato per oggi pomeriggio un interrogatorio, davanti ai pm, di Leonardo Maria Del Vecchio (foto Imagoeconomica in evidenza) – 29 anni e uno dei figli del patron di Luxottica morto nel 2022 – indagato nell’inchiesta milanese sui presunti dossieraggi illegali per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. L’interrogatorio, da quanto si è saputo, è stato richiesto dallo stesso Del Vecchio per difendersi dalle accuse e chiarire. L’audizione si terrà, da quanto si è appreso, non al Palazzo di Giustizia milanese ma in un altro luogo, una caserma degli investigatori.

“Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti”, aveva già spiegato l’avvocato Maria Emanuela Mascalchi, che aveva parlato della “infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico”.

Stando agli atti dell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, del pm della Dda Francesco De Tommasi e del collega della Dna Antonello Ardituro, Nunzio Samuele Calamucci, hacker arrestato, uno dei presunti capi dell’associazione per delinquere di Equalize e che avrebbe creato dossier con dati riservati prelevati in modo illecito, avrebbe realizzato anche un falso “atto informatico pubblico” per “offuscare l’immagine di Claudio Del Vecchio, fratello di Leonardo”.

Calamucci avrebbe creato, in particolare, un finto “rapporto” della Polizia di New York con cui “si dava atto” falsamente “di un controllo eseguito in quella città” nei confronti del fratello di Leonardo. Nel falso report, redatto all’apparenza nel 2018, si segnalava che era “in compagnia” di una persona “registrata” per “crimini sessuali” dal Dipartimento di Giustizia americano.

Il gruppo di hacker, poi, avrebbe dovuto inserire nell’estate 2023, secondo l’accusa per conto di Leonardo Maria Del Vecchio, un “captatore informatico” sul cellulare della fidanzata e modella Jessica Serfaty, ma non ci riuscì malgrado diversi tentativi di inoculare “il trojan”. A quel punto, sarebbero stati creati falsi messaggi tra lei e “un illusionista di fama mondiale”.

Tra gli indagati anche il collaboratore dell’imprenditore, Marco Talarico. Secondo le indagini, le ricerche di informazioni di Del Vecchio jr, richieste al gruppo di Equalize attraverso i suoi collaboratori, si sarebbero inserite nella contesa in corso sull’eredità di famiglia. Nel procedimento milanese una nomina come persona offesa è stata depositata nei giorni scorsi da Claudio Del Vecchio.

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