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De Laurentiis Conte leader, felici dia mano a Napoli

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“Conte è un leader del calcio, lo abbiamo preso e siamo contentissimi che lui possa dare una mano al Napoli. Mi piace molto la capacità camaleontica che l’allenatore sa dare alla squadra a seconda di chi si trova davanti o dello svolgimento della partita. Questo dimostra che Conte è un grande allenatore”. Cosi Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, a margine dell’evento “Eroici”, l’anteprima del docufilm che racconta i 100 anni del Corriere dello Sport, parla dell’avvio della squadra partenopea e dell’apporto di Antonio Conte. Il numero uno del club azzurro, poi, tornando sula stagione scorsa, sottolinea come “abbiamo avuto il merito per 14 anni di essere l’unica squadra italiana sempre in Europa, non è che tutte le ciambelle nascono con il buco. Ci può essere un momento di pausa, un incidente di percorso, nessuno ha la bacchetta magica”, conclude.

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Team New Zealand fa tripletta, America’s Cup ancora sua

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Dopo il 2017 alle Bermuda e il 2021 ad Auckland, Team New Zealand ha nuovamente conquistato l’America’s Cup – il trofeo sportivo più antico del mondo – questa volta nelle acque antistanti Barcellona, completando una storica tripletta (un record per il team guidato da Grant Dalton), a spese di Ineos Britannia, battuto per 7 regate a 2. Partiti con un leggerissimo vantaggio sul flying yacht della sfida britannica, i Kiwi hanno regatato in modo perfetto sotto il sole spagnolo, chiudendo con 37 secondi di vantaggio per rivendicare il punto che mancava.

“È una sensazione incredibile. Sono molto orgoglioso del modo in cui il team ha regatato oggi”, ha esultato il timoniere Peter Burling, che a 33 anni vanta tre America’s Cup e una medaglia d’oro olimpica nel suo crescente palmarès. Nel 2017 è diventato il più giovane timoniere della storia a vincere il Silver Ewer, un trofeo creato nel 1851. Sette anni dopo, ha aiutato la Nuova Zelanda a diventare il primo Paese a vincere la Coppa per tre volte dopo gli Stati Uniti.

“È stata un’impresa incredibile. Sono super contento per come abbiamo regatato in questi giorni, rimanendo sempre sereni – ha aggiunto Burling – È arrivato anche un giorno di sole per festeggiare la nostra vittoria. È stato pazzesco. È stata una sensazione incredibile, vedendo così tante persone ad accoglierci. È come essere a casa. Tanti i tifosi in Nuova Zelanda di notte per festeggiare questo trionfo. Questa giornata è per loro e per chi era a bordo, anche se la festa continuerà a lungo”.

“Complimenti a loro. Potrebbero essere la migliore squadra di sempre”, si è congratulato il timoniere di Ineos Britannia, Ben Ainslie, quattro volte medaglia d’oro alle Olimpiadi. Nel corso di questa intensa settimana di regate, gli uomini di Ainslie sono stati inizialmente messi in difficoltà dai veloci AC75 neozelandesi, perdendo le prime quattro prove a causa di partenze poco felici. I britannici, che non partecipavano a una finale dal 1964, si erano ripresi mercoledì, rimontando fino al 4-2, ma si sono lasciati sfuggire le tre regate successive, non riuscendo a trovare una soluzione efficace alla vela dei Kiwi. “Non è la fine per noi. Ci stiamo avvicinando ogni volta di più. Continueremo ad andare avanti e cercheremo di portarla a casa la prossima volta”, ha promesso Ainslie.

La Vecchia Brocca resta ad Auckland. Su dove si disputerà la prossima America’s Cup Dalton non si è sbilanciato. L’Arabia Saudita preme per portarla a Gedda, forte di un’offerta economica importante, ma resta in piedi Barcellona o anche un ritorno a Valencia.

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Walter Sabatini a cuore aperto tra calcio, vita e riflessioni personali

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In un’intervista intima e profonda rilasciata al Corriere della Sera, Walter Sabatini, storico direttore sportivo del calcio italiano, ripercorre momenti della sua vita e della sua carriera, rivelando un lato molto personale e filosofico.

Infanzia e sensi di colpa

Sabatini ha raccontato di portarsi dietro da anni un forte senso di colpa legato a un episodio della sua infanzia: «Ancora oggi mi sento in colpa per aver rifiutato una merenda che mio nonno mi aveva offerto davanti ai miei amici». Un ricordo che si intreccia con un’infanzia felice ma segnata da momenti di riflessione profonda.

Passione per il Sud America e famiglia

Ha parlato del legame con il Sud America, da cui deriva anche il nome di suo figlio Santiago: «Gli dico sempre che per essere un uomo libero deve conoscere le cose». Santiago, studente di scienze politiche, ha l’ambizione di seguire le orme del padre nel mondo del calcio.

Relazione con il calcio e con la vita

Per Sabatini, il calcio è più che uno sport: è «una menzogna, un imbroglio che regala tanto a pochi e niente a molti». Riferendosi alla sua passione per la scoperta di giovani talenti, lo ha definito un “piacere intellettuale”, paragonabile alla rottura di una bottiglia di bellezza che emerge durante una giocata straordinaria.

La battaglia con la salute

Sabatini ha affrontato una dura battaglia con la salute: problemi ai polmoni, due stent al cuore e l’uso di una sedia a rotelle dopo una caduta. «Sono tutto rotto, ma il vero problema resta il respiro», ha confessato.

Critica a Israele e apprezzamento per Fausto Bertinotti

Nell’intervista, Sabatini ha espresso critiche nei confronti della politica di Benjamin Netanyahu, accusandolo di comportarsi «come i peggiori nazisti». Ha invece elogiato la figura di Fausto Bertinotti, per la sua eleganza e competenza.

Il futuro e il rientro nel calcio

Nonostante le difficoltà, Sabatini non esclude un suo ritorno nel mondo del calcio, affermando: «Non sono uno che si ritirerà. Aspetto ancora qualcosa dal calcio: devo prendere e dare».

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Calcio: Zeman ricoverato a Pescara per ictus cerebrale

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Zdenek Zeman è ricoverato da martedì nella clinica Pierangeli per un ‘ictus cerebrale’. L’ex allenatore del Delfino Pescara 1936 presenterebbe una ‘emiparesi al braccio destro’ ed è tenuto sotto stretta osservazione con accertamenti per valutare le sue capacità motorie e neurologiche. Zeman ha accusato un malore martedì scorso a Roma ed è stato trasportato d’urgenza alla clinica Pierangeli di Pescara per una sospetta ischemia che poi si è rivelata un ictus. Il quadro clinico del 77enne resta grave, ma il tecnico non è in pericolo di vita.Nella sua carriera di allenatore di squadre in Serie A, Zeman ha traghettato il Pescara Calcio in prima serie tra il 2011 e il 2012. Il boemo 77enne sino a 7 mesi da ha allenato la Delfino Pescara 1936 costretto però a dimettersi per un precario stato di salute. S

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