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Danilo Iervolino è stanco e stufo, Salernitana sempre in vendita

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Danilo Iervolino, attuale presidente della Salernitana, si trova in uno dei periodi più difficili della sua esperienza nel calcio, un mondo che sembra ora desiderare di lasciare alle spalle. Dopo aver attraversato momenti di successo e sconfitta con il club granata, Iervolino si ritrova ora a fronteggiare una serie di sfide e critiche che minacciano di trasformare radicalmente il futuro della squadra e il suo coinvolgimento personale nel club.

Iervolino ha vissuto l’ascesa e la caduta con la Salernitana, segnata da una recente retrocessione che ha fatto emergere tensioni e insoddisfazioni all’interno e intorno al club. Dopo aver raggiunto la salvezza con la squadra in passato, la retrocessione è stata un duro colpo, seguito da una ripresa delle attività cariche di incertezza e frustrazione.

La gestione di Iervolino è stata oggetto di contestazioni da parte degli ultras della Curva Sud, che hanno organizzato un corteo di protesta per esprimere la loro delusione riguardo alla gestione del club, che considerano “approssimativa e disinteressata”. Le richieste di chiarezza e trasparenza riflettono un clima teso e una piazza delusa, desiderosa di un cambiamento e di una nuova direzione.

Il club ha dovuto affrontare le dimissioni imminenti di Andrea Sottil, che sono giunte in un momento critico per la squadra. Le trattative con potenziali investitori come Brera Holdings hanno fallito, mentre un altro importante Rti non è riuscito a convincere Iervolino. Nonostante sia ancora formalmente il proprietario, Iervolino si sente isolato e poco supportato dalla comunità sportiva e dalla piazza locale.

Guardando avanti, il futuro di Iervolino sembra incerto come presidente del club. Potrebbe esserci un cambio di leadership con una figura più vicina a lui, sebbene non necessariamente l’attuale AD del Milan. Recentemente, ha effettuato una nuova ricapitalizzazione per 15 milioni, un gesto volto a mantenere l’equilibrio finanziario e a riaffermare l’impegno del club nonostante le perdite significative.

Con il mercato estivo alle porte e la necessità di ridimensionare il monte ingaggi, il direttore sportivo Petrachi è chiamato a gestire una fase delicata di cessioni e nuovi acquisti. La squadra dovrà essere rinnovata strategicamente per affrontare la prossima stagione, mantenendo l’equilibrio finanziario e cercando di soddisfare le aspettative della piazza.

Inoltre, c’è l’urgenza di nominare un nuovo allenatore con caratteristiche precise: fame, voglia di lavorare e un legame profondo con Salerno. Tra i candidati papabili figurano Gaetano Fontana e Cristiano Lucarelli, entrambi sotto contratto con altre squadre ma con le qualità desiderate per guidare la Salernitana attraverso questa fase critica.

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Buffon confermato come capo delegazione della Nazionale dopo il disastro di Euro2024

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L’incertezza è durata poco: Gigi Buffon ha deciso di restare e raddoppiare il suo impegno. Oltre a mantenere il ruolo di capo delegazione della Nazionale, avrà un incarico «più ampio e trasversale» nel Club Italia. La decisione è stata presa dopo un incontro con il presidente federale Gabriele Gravina, che ha convocato l’ex portiere per scongiurare un possibile divorzio.

Un Incontro Decisivo
Buffon, che ha vestito la maglia azzurra 176 volte, ha esposto a Gravina le ragioni della sua delusione dopo il fallimento all’Europeo, esprimendo la volontà di mettersi in discussione e fare un passo indietro. Tuttavia, Gravina ha ribadito l’importanza di non perdere un simbolo del calcio italiano come Buffon. L’intesa è stata raggiunta rapidamente nell’ufficio di Gravina, con la partecipazione telefonica di Luciano Spalletti, che si è dato appuntamento con Buffon a settembre per il primo raduno azzurro in vista delle trasferte di Nations League contro Francia e Israele.

Ambizioni e Ruolo Ampliato
Buffon, ambizioso e desideroso di crescere, ha recentemente ottenuto il patentino di direttore sportivo a Coverciano e intende mettere a frutto la sua esperienza anche oltre il suo ruolo accanto alla Nazionale. «L’azzurro è la mia seconda pelle e sono felice di poter continuare con l’Italia. Come sempre, darò il massimo. Negli ultimi mesi ho acquisito conoscenze e professionalità che spero possano essere utili allo sviluppo del Club Italia e al potenziamento di tutte le squadre azzurre», ha dichiarato Buffon dopo l’accordo.

Il Primo Tassello per il Rilancio della Nazionale
Gravina ha sottolineato l’importanza di Buffon per il rilancio della Nazionale: «Gigi è una straordinaria risorsa e abbiamo apprezzato la sua professionalità in questi mesi. Ora lo coinvolgerò anche in un ruolo operativo all’interno della nostra struttura. La conferma di Buffon era il mio primo obiettivo per il rilancio della Nazionale».

Verso il Futuro
Con le elezioni federali convocate per il 4 novembre, Gravina deve ancora decidere se ricandidarsi. Intanto, lavorerà sulla commissione dei saggi, composta da Marotta, Giuntoli, Sartori e Marino dell’Atalanta, che sarà ulteriormente arricchita dalla partecipazione di Buffon. La strada per il futuro della Nazionale italiana sembra promettente, con Buffon pronto a dare il suo contributo per un nuovo inizio.

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Pioli vola in Arabia per allenare Al Ittihad: incasserà oltre 50 milioni

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Anche le eliminazioni più amare possono trasformarsi in opportunità preziose. Chissà se Stefano Pioli ha ripensato alla drammatica notte di metà aprile, quando la sconfitta all’Olimpico contro la Roma segnò di fatto la fine della sua avventura al Milan. Fino a quel momento, l’idea di un cambio in panchina non era neanche lontanamente nei pensieri dei dirigenti rossoneri.

Ma se Pioli fosse rimasto sulla panchina del Milan, non si sarebbero aperte le porte dell’Arabia Saudita. Ora, è tra i tecnici più pagati al mondo. Anche se non al livello di Roberto Mancini, che si è assicurato un contratto da 30 milioni di euro annui esentasse dalla federazione araba, Pioli può comunque contare su un compenso di 54 milioni di euro in tre anni, tra parte fissa e variabile.

Pioli è stato corteggiato dal Bologna, blandito dalla Fiorentina e considerato per la panchina del Napoli prima che De Laurentiis virasse su Antonio Conte. Tuttavia, l’unica opzione italiana che avrebbe considerato seriamente era quella del Napoli.

Il futuro di Pioli si chiama Al Ittihad, squadra di Gedda che ha appena congedato l’argentino Marcelo Gallardo. Al Ittihad ha concluso la Saudi League al quinto posto, a oltre 40 punti dall’Al Hilal, campione d’Arabia. Nella squadra di Gallardo militano campioni del calibro di Karim Benzema, N’Golo Kanté, Fabinho e Luiz Felipe.

I contatti tra gli emissari arabi e gli agenti di Pioli erano iniziati già in primavera, quando Pioli sperava ancora di onorare il suo contratto con il Milan. Il tecnico emiliano ha lasciato un’eredità importante a Milano: uno scudetto, una semifinale di Champions League e un secondo posto in campionato. Tuttavia, la disfatta in Europa League contro la Roma e la sesta sconfitta consecutiva nel derby contro l’Inter hanno reso inevitabile il divorzio.

Inizialmente, l’idea di trasferirsi in Arabia Saudita sembrava troppo lontana dai suoi affetti, ma le trattative si sono intensificate fino a portare a un accordo quasi definitivo. Mancano solo le firme per il contratto triennale e un’intesa sui bonus.

Non è escluso che Pioli possa portare con sé qualche giocatore del Milan, come Bennacer, che ha una clausola di 50 milioni di euro e ha mostrato interesse verso il mercato arabo. Ironia della sorte, Pioli potrebbe debuttare con la sua nuova squadra in un’amichevole contro l’Inter il 7 agosto a Monza, un auspicio non dei migliori visti i recenti esiti dei confronti con Simone Inzaghi.

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Wimbledon, Sinner felice per la vittoria: sfida superata ma sono stato fortunato

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“Sapevo di dover alzare il livello del mio tennis contro Matteo, è uno specialista sull’erba, a Wimbledon è arrivato in finale. Era una sfida difficile per me, sono contento di come l’ho gestita, ho avuto alti e bassi, come è inevitabile che sia, ma è andata bene”. Felice e soddisfatto, Jannik Sinner dopo la vittoria in quattro set contro Berrettini, un derby d’Italia che per quasi quattro ore ha trasformato il Centre Court nel Colosseo. “Siamo molto amici, abbiamo giocato assieme in Coppa Davis e ogni tanto ci alleniamo anche assieme. È difficile giocare contro al secondo turno di un torneo così importante – ha proseguito l’altoatesino -. Abbiamo giocato benissimo entrambi, nei tre tie-break sono stato anche un po’ fortunato, questa volta è andata bene a me”.

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