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Dal supereroe in corsia alla volontaria 92enne, ecco le 36 Onorificenze al Merito attribuite dal Presidente Mattarella

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Dallo ‘Spiderman in corsia’ nei reparti pediatrici al barbiere che si dedica ai bimbi autistici. Dai volontari in Burundi ai fondatori del bar gestito da personale non udente. La 18enne che nonostante i problemi di salute affronta la maturità con successo. E la 92enne che, in pensione da 30 anni, fa la centralinista alla Croce Rossa. Vengono tutti premiati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che conferisce oggi 36 Onorificenze al Merito (Omri) a chi si è distinto per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione di cultura, legalità e diritto alla salute. Ecco, in ordine alfabetico, i premiati. Chiara Amirante, 54enne di Roma, è fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti e consultrice di due Pontifici Consigli della Santa Sede. Da sempre è impegnata nel recupero degli emarginati, dei giovani con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e prostituzione, attiva nelle carceri e con i bambini di strada.Domiziana Avanzini, 48enne di Roma ma triestina di adozione, sarà Cavaliere dell’Ordine al Merito ‘per la sua preziosa opera di assistenza e supporto ai malati nelle strutture ospedaliere’. Nel 2000, coinvolta da una amica, si avvicina all’Avo – Associazione Volontari Ospedalieri – e comincia a prestare servizio volontario presso il reparto di Ortopedia. Negli anni è diventata dapprima responsabile dei volontari nel reparto Ortopedia e, successivamente, presidente dell’Avo triestina.Nazzarena Barboni, 51 anni di Camerino (Macerata). Dopo la morte del figlio, affetto da neuroblastoma, avendo conosciuto la condizione dei bambini malati oncologici e la loro vita “rinchiusi” in un ospedale, nel 2007 ha fondato, con l’aiuto dell’ex marito Andrea, l’Associazione Raffaello Onlus per “creare uno spazio di vita normale” per i piccoli pazienti ricoverati nel Centro di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Salesi di Ancona.Carolina Benetti, 89 anni di San Giovanni Lupatoto (Verona). Madre di due figli, il secondogenito nato con disabilità a causa di una sofferenza neonatale. Nel 1983 il primogenito muore in un incidente stradale. Dopo tale tragedia Carolina e il marito Carlo – al quale è rimasta legata in matrimonio per 57 anni, fino alla morte di lui, nel 2014 – hanno anche la preoccupazione del futuro del secondogenito Stefano. Nel 1984, il marito Carlo fonda, insieme ad altre famiglie con figli “speciali”, una associazione in cui anche Carolina sarà molto attiva. Venti anni dopo si impegnano in un nuovo percorso associativo come fondatori di “Amici del Tesoro” Onlus dedicandosi, anche in ragione dell’avanzare dell’età, al tema del “dopo di noi”. Rachid Berradi, 45enne nato in Marocco ma a Palermo da quando aveva 10 anni. Già in forza al Gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato, finalista alle Olimpiadi di Sydney. È anche Coordinatore Sport dell’associazione Libera-Sicilia. Con il suo impegno testimonia il valore della pratica sportiva come prevenzione ed educazione alla legalità.Valentina Bonanno, 30 anni di Palermo. Ha visitato il Kenya la prima volta da bambina e da allora, con i genitori, ha vissuto tra Italia e Kenya. In questo Paese, insieme alla madre, ha fondato l’associazione Maharagwe Fauzia Onlus che presiede.Alma Broccoli, 92 anni di Dormelletto (Novara). Da trenta anni – da quando è andata in pensione e ha deciso di dedicarsi al volontariato – è la centralinista della Croce Rossa di Arona. Coordina i soccorsi dei volontari rispondendo alle chiamate. Nel 2019 ha anche donato un mezzo, una Fiat Panda, alla stessa associazione.Laura Bruno, 91 anni (Crotone). Nel 1995 ha fondato il Centro Odontoiatrico “Solidarietà Vincenziana” che presiede. Ogni anno il Centro assiste circa 800 pazienti e vengono erogate circa 2.500 prestazioni sanitarie completamente gratuite: dalle sedute di igiene dentale alla chirurgia orale.

Angela Buanne, 54 anni (Napoli). È la madre di Livia Barbato, deceduta poco più che ventenne nel luglio 2015 per le ferite riportate in un incidente stradale causato dal fidanzato, che in stato di ebrezza, guidò contromano per diversi chilometri. Nello stesso incidente perse la vita il conducente dell’auto proveniente dal verso giusto di marcia. Gira le scuole per incontrare gli studenti e sensibilizzarli sul tema della sicurezza stradale.

Ciro Corona, 40 anni (Napoli – Scampia), dal 1998 lavora come operatore sociale nel ruolo di educatore di strada e di comunità.

Nicoletta Cosentino, 49 anni (Palermo). Vittima di violenza domestica, dopo un percorso di recupero intrapreso nel centro antiviolenza Le Donne Onlus di Palermo, e con il sostegno del Centro Astalli e dell’Associazione Pellegrino della Terra, riesce a superare una storia personale di abusi e a ricostruire la propria vita. Frequenta uno stage formativo presso un laboratorio di produzione alimentare che la porterà a ricostruire e riscoprire sé stessa e anche la sua passione per la cucina. Da qui l’idea di avviare un’attività imprenditoriale.Don Luigi D’Errico, 58 anni (Roma), è parroco nella Chiesa dei Santi Martiri dell’Uganda nel quartiere Ardeatino di Roma dove da tempo è stata avviata un’esperienza esemplare di catechesi per e con le persone disabili.Aldo Andrea Di Cristofaro, 77 anni (Bagnaturo di Pratola – L’Aquila),Da sempre impegnato in iniziative di solidarietà verso gli italiani che vivono in Canada così come in progetti di beneficenza e solidarietà verso la sua terra di origine. Nel 2009, in occasione del terremoto a L’Aquila ha donato un prefabbricato per gli incontri di socializzazione delle persone anziane, borse di studio agli studenti rimasti orfani, un parco giochi per i bambini. Vittoria Ferdinandi, 34 anni (Perugia). È la direttrice del ristorante e centro polifunzionale ‘Numero Zero’: aperto a Perugia nel novembre 2019, impiega un gruppo di ragazzi e ragazze (pari al 50% del personale) che soffrono di disturbi mentali di diversa entità e che si alternano tra cucina, sala e bancone.Anna Fiscale, 32 anni (Verona), animatrice della cooperativa sociale Quid Onlus che ha un doppio obiettivo: riciclare stoffe in eccesso, provenienti da rimanenze di grandi marchi; dare lavoro a donne svantaggiate e in generale persone con fragilità.Danilo Galli, 40 anni (Roma). Da 11 anni autista dell’Azienda di Trasporti di Roma (Atac). Nel settembre 2020 ha salvato la vita ad una donna che stava per gettarsi dal ponte di Via delle Valli a Roma. Cinzia Grassi, 62 anni (Roma). Impegnata nel contrasto all’abuso, al maltrattamento e alla pornografia a danno dell’infanzia. Elisabetta Iannelli, 52 anni (Roma). All’età di 24 anni le viene riscontrato un cancro, ma, dopo il primo periodo, nonostante la malattia, mette a disposizione le sue risorse per aiutare i malati come lei a convivere con la malattia senza rinunciare a una vita sociale e lavorativa. Si è battuta per i diritti dei malati di cancro: per la preservazione della fertilità dei giovani malati, per il diritto all’adozione dopo il cancro, per ottenere mutui e finanziamenti.Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni (Bologna),Entrambi non udenti. Nel 2012, cercando un posto per organizzare eventi artistici per la comunità dei sordi, si sono ritrovati a dare vita a una attività nuova: il “Senza nome” caffè, un bar che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti. Egidio Marchese, 52 anni (Aosta). È presidente della DISVAL ASD, società sportiva valdostana per persone con disabilità, gestita interamente da disabili.Don Tarcisio Moreschi, 73 anni e Fausta Pina 73 anni (Brescia). Il prete, originario della diocesi di Brescia, appena ordinato, nel 1975, è partito per l’Africa dove opera da 36 anni. Fausta Pina, maestra di infanzia in pensione, è in Africa come volontaria da 15 anni, in un centro che ospita circa 100 bambini, di cui alcuni sieropositivi, e si occupa della loro istruzione primaria e secondaria.Padre Salvatore Morittu, 74 anni (Sassari), Padre Salvatore Morittu, 74 anni (Sassari). Da sempre impegnato nella lotta contro le tossico-dipendenze e l’emarginazione sociale.Enrico Parisi, 28 anni (Corigliano-Rossano – Cosenza). All’interno dell’azienda ha creato “+ che olio coltiviamo cultura”, una sezione che, nell’ambito della responsabilità di impresa, mira alla realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.Valeria Parrini, 65 anni (Piombino), giornalista, moglie del padre di Ruggero Toffolutti, operaio morto sul lavoro nel 1998 nell’acciaieria Magona di Piombino, oggi Arcelor Mittal. Nello stesso anno ha fondato l’Associazione Nazionale per la Sicurezza sul lavoro Ruggero Toffolutti. Si batte instancabilmente perché tragedie come quella che ha colpito la sua famiglia non accadano più.Immacolata (detta Titina) Petrosino, 73 anni e Ugo Martino, 73 anni (Isernia). Nel 2007, in seguito all’incontro con Padre Leòn Sirabahenda ad Isernia, fondano l’Associazione Oltre la Vita Onlus in nome del figlio Francesco, giovane vittima nel disastro ferroviario di Roccasecca del 2005. L’associazione finanzia progetti in favore della popolazione di Makamba in Burundi.Michela Piccione, 35 anni (Sava – Taranto). Ha svolto vari lavori prima di arrivare al ruolo di centralinista in un call center a Taranto. Si rende conto da subito delle condizioni lavorative cui lei e suoi colleghi sono sottoposti, sfruttati per un compenso irrisorio. Trovata la forza, ha convinto altre 20 colleghe e denunciato alla SLC Cgil tutte le irregolarità riscontrate.

Serena Piccolo, 18 anni (Pomigliano d’Arco – Napoli). Affetta da una rara malattia, aplasia midollare. A giugno scorso, quando era ricoverata presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, in attesa del trapianto, in occasione del suo esame di maturità, Serena ha scelto di lasciare l’ospedale per sostenere l’esame: ha preso 100/100. Enrico Pieri, 86 anni (Sant’Anna di Stazzema – Lucca), presidente dell’associazione “Martiri di Sant’Anna di Stazzema”, ha donato all’associazione la sua casa di infanzia, la stessa in cui fu sterminata la famiglia, per favorire incontri e dare spazio alle delegazioni di studenti e ricercatori.Christian Plotegher, 45 anni (Rovereto – Trento)- Titolare di Barber Factory 1975. In seguito all’incontro con Tommaso, un bambino autistico di 2 anni, e sua madre, Barbara, ha deciso di prevedere “l’ora della quiete” : un tempo dedicato a tagliare i capelli ai bambini autistici in un ambiente sereno e confortevole, poco rumoroso e non affollato, che li metta al riparo da fonti di stress e quindi rischi di crisi.Fabiano Popia, 77 anni (Valsinni – Matera). Nel 1995 perde la figlia Rosella, vittima di un incidente stradale a Valsinni, dove stava trascorrendo le vacanze estive. Fabiano e la moglie Elvira, nel rispetto delle sue volontà, decidono di donare gli organi, facendo di Rosella il primo donatore multiorgano della Regione Basilicata: salva ben 7 persone. Giovannella Porzio, 24 anni (Torino). Affetta dalla malattia rara Charcot-Marie-Tooth che l’ha costretta alla carrozzina dall’età di 10 anni. È testimone per l’Associazione Progetto Mitofusina 2 Onlus e Telethon. Rachele Spolaor, 25 anni (Mestre – Venezia). Il 10 dicembre scorso, mentre si trovava alla stazione ferroviaria di Mestre-Ospedale, di rientro dal lavoro, ha visto un uomo lanciarsi sui binari ed è intervenuta in suo soccorso. Nonostante l’imminente sopraggiungere di un treno, lo ha raggiunto sui binari cercando di farlo risalire sulla banchina, salvandolo.Mattia Villardita, 27 anni (Savona). Da tre anni, travestito da Spiderman, fa visita ai piccoli pazienti dei reparti pediatrici della Liguria. È il fondatore di Supereroincorsia, un gruppo di giovani impegnati nel volontariato. “Ho dei problemi di salute sin dalla nascita – racconta -, quindi sono sensibile all’argomento”.

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Non solo sciolti per mafia, ipotesi tutor per i Comuni

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Un delicato equilibrio tra il rispetto del voto dei cittadini e la gravità dell’infiltrazione criminale. Questo il tema che oggi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha portato all’attenzione dell’Anci, lanciando la proposta di rimodulare l’articolo del testo unico sugli enti locali sullo scioglimento delle amministrazioni ‘sospette’. L’idea del titolare del Viminale è quella di creare una nuova figura, una sorta di tutor, che possa intervenire nelle situazioni meno gravi e complesse evitando quindi lo scioglimento del Comune, provvedimento “lacerante e doloroso”, come ha spiegato lui stesso all’assemblea dei sindaci riunita a Torino. Ma non solo, Piantedosi ha anche confermato l’intenzione del governo di voler ripristinare le Province, con l’elezione diretta e la rimodulazione delle competenze. “La cosiddetta abolizione si è rivelata fallimentare – ha detto – pensiamo ad un un passo indietro”. Il focus dell’intervista che oggi ha visto protagonista il ministro dell’Interno è stato quello della riforma del Tuel, un testo che – ha detto lo stesso Piantedosi – “ha ormai un quarto di secolo di vita”.

“Credo – ha ribadito – che ci sia un unanime convincimento che la riforma sia indispensabile e necessaria”. Tra le “questioni da limare” ci sarebbe proprio quella delle province, un tema che già dal suo insediamento anche il ministro per l’Autonomia, Roberto Calderoli, aveva fortemente rilanciato. “Noi – le parole di Piantedosi – cercheremo di condividere questa ipotesi di riforma con tutte le parti politiche, compresa l’attuale opposizione”. La revisione del testo, inoltre, potrebbe prevedere anche novità sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose, previsto dall’articolo 143. “L’esperienza pratica ci ha insegnato” che è meglio mettere “nel sistema qualcosa in mezzo tra scioglimento e non scioglimento, come misure di affiancamento, una sorta di commissariamento”.

“Nessuno – ha sottolineato il titolare del Viminale – immagina di poter arretrare rispetto ai presidi di legalità. Ma è sempre lacerante e doloroso il fatto che ci siano misure molto forti che incidono sui principi democratici. Bisogna cercare una ulteriore forma di equilibrio tra mantenimento dell’esito dei circuiti democratici e il presidio di legalità”. Prima di lasciare il palco, il ministro è tornato a ribadire la volontà del governo di spingere sulla videosorveglianza nella città. “Vorremmo creare un paniere di risorse economiche per implementare e aggiornare i sistemi – ha concluso -. Non è che ci piace il Grande Fratello, ma i dati ci dicono che più del 50% dei reati che viene scoperto si avvale di strumenti di indagine legati alla videosorveglianza. Andiamo incontro all’intelligenza artificiale, è illusorio pensare che la privacy possa frenare le enormi potenzialità che questi sistemi danno. Credo che la soluzione sia nell’avere fiducia nelle istituzioni”.

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Porno attore italo-egiziano arrestato in Egitto, la preoccuoazione della mamma in Italia

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Del figlio non sa più nulla dal 10 novembre scorso, dal giorno dopo un arresto al Cairo dai contorni tutti da chiarire. E’ la vicenda che riguarda Elanain Sharif, 44enne nato in Egitto ma cittadino italiano, di cui la madre dice di avere perso le tracce dopo che è stato fermato dalle autorità egiziane al suo arrivo dall’Italia. Un caso seguito con la “massima attenzione” dalla Farnesina dopo la denuncia della donna che era col figlio al momento del fermo. L’uomo si troverebbe, comunque, in una struttura nota anche alle autorità italiane. La madre avrebbe appurato che si trova nel carcere di Alessandria d’Egitto.

Sharif e la madre erano atterrati al Cairo provenienti dall’Umbria. L’uomo vive, infatti, da alcuni anni a Terni mentre la madre è residente a Foligno ed è sposata con un italiano. “E’ una vicenda che inevitabilmente ci riporta ai casi di Regeni e Zaky – afferma l’avvocato Alessandro Russo, legale della famiglia -. Sono andati al Cairo dove hanno un appartamento, erano lì per commissioni come avevano fatto tante altre volte ma appena arrivato è stato bloccato e gli hanno sequestrato il passaporto italiano”. Su punto a quanto si apprende, essendo anche cittadino italiano, Sharif aveva scelto di rientrare in Egitto col passaporto egiziano, e anche per questo è stata più lenta la procedura per una visita consolare. Sui motivi dell’arresto gli elementi sono al momento pochi. “Ciò che ha portato all’arresto non è chiaro, si tratterebbe di qualcosa legato a contenuti su Facebook ma non abbiamo capo di imputazione”, dice l’avvocato. Sharif lavora nell’industria del porno (è noto come Sheri Taliani) e questo potrebbe essere il motivo dell’arresto e in particolare l’avere diffuso immagini vietate dalle leggi egiziane.

“In aeroporto è stato tenuto a lungo negli uffici della polizia e poi la madre lo ha visto uscire con le manette ai polsi – aggiunge – Le procedure di arresto sono state effettuate utilizzando solo il passaporto egiziano, quello dell’Italia gli è stato restituito alcuni giorni dopo”. Sharif è stato, quindi, trasferito nel carcere della Capitale. “E’ stato lì per alcuni giorni, in condizioni inumane: senza potere dormire, poteva stendersi solo per mezzora, per sedersi su una sedia, anche per pochi minuti, doveva pagare. La madre l’ha visto per pochi istanti, il 10 novembre poi più nulla”, aggiunge il legale.

Russo ha immediatamente allertato la Farnesina e l’ambasciata italiana. La sede diplomatica al Cairo, in stretto coordinamento con il Ministero degli Esteri, sta seguendo “con la massima attenzione il caso” e l’ambasciata sta avendo costanti contatti con la madre dell’uomo. La donna, non senza difficoltà, è riuscita ad appurare che Sharif è stato trasferito nel carcere di Alessandria d’Egitto. “Lei ora è lì, assieme al fratello che lavora nella polizia egiziana e spera di avere notizie di un suo rilascio ma è preoccupatissima”, aggiunge Russo.

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Imprenditore campano arrestato in Gallura per frode fiscale

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Avrebbe occultato beni mobili e somme di denaro per oltre 450mila euro e trasferito la sua attività commerciale da Cava De’ Tirreni a Santa Teresa di Gallura per sottrarre i suoi averi al recupero forzoso: un affermato imprenditore campano di 60 anni, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e reati tributari. Firmato anche un decreto di sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca. Le indagini che hanno portato all’applicazione della misura cautelare nei confronti dell’industriale, molto conosciuto nella provincia di Salerno, sono partite dalla Procura di Tempio Pausania e affidate alla tenenza della Guardia di Finanza di Palau e altri reparti. E’ stato così possibile ricostruire la vicenda fiscale dell’imprenditore attivo nel settore del commercio di abiti da cerimonia. A Santa Teresa di Gallura, attraverso il figlio, gestiva un bar ristorante, dichiarato poi fallito nel luglio del 2021.

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