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Corona Virus

Da Ema via libera anche al bivalente per Omicron 4-5

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E’ sempre piu’ ‘sotto mira’ la variante Omicron del virus SarsCov2, ormai prevalente al 100% in Italia. Dopo i nuovi vaccini adattati contro la sottovariante Omicron 1, arriva ora il via libera dell’Agenzia europea dei medicinali Ema anche per quelli adattati contro le sottovarianti 4 e 5 la cui disponibilita’ in Italia e’ prevista tra 2-3 settimane. Intanto sono partite le somministrazioni, sia pure in modo differenziato tra le Regioni, dei primi vaccini aggiornati anti Omicron 1. Una situazione, commenta il virologo Fabrizio Pregliasco, in cui si rischia una “grande confusione”, mentre il direttore generale Aifa Nicola Magrini invita comunque a vaccinarsi subito con gli immunizzanti disponibili, senza aspettare l’arrivo dei nuovi. L’Ema ha dunque raccomandato l’autorizzazione del nuovo vaccino ‘booster’ (di richiamo) di Pfizer Biontech contro il Covid adattato contro Omicron Ba.4 e Ba.5, oltre al ceppo originario SarsCov2. Il nuovo vaccino Comirnaty adattato e’ destinato alle persone con almeno 12 anni. La raccomandazione, spiega l’agenzia europea, “estendera’ ulteriormente l’arsenale di vaccini disponibili per proteggere le persone contro Covid-19 mentre la pandemia continua e nuove ondate sono previste nella stagione fredda”. E, dice Pregliasco in vista dell’autunno e dell’inverno “mi aspetto onde di risalita con piu’ di 100mila contatti al giorno, anche oltre 150mila”. Resta comunque valido il vaccino originale, che sara’ utilizzato soprattutto per la vaccinazione primaria. Oggi, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza, “abbiamo uno strumento in piu’ per battere il Covid. Dobbiamo lavorare in questa direzione perche’ il Covid non e’ scomparso”. Il nuovo vaccino anti Omicron 4-5, annuncia da parte sua il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Nicola Magrini, “sara’ disponibile tra 2-3 settimane. E’ stato approvato con gli stessi criteri sulla base dei quali e’ stato approvato negli Stati Uniti, ovvero solo con dati su animali e il che significa che si e’ standardizzata una nuova tecnica di approvazione come per la vaccinazione antinfluenzale. Ma la tempistica resta fondamentale: bisogna cioe’ vaccinarsi con il vaccino che e’ attualmente disponibile”. Intanto, e’ partita nelle Regioni italiane la somministrazione e la prenotazione del primo vaccino aggiornato (quello contro la sottovariante BA.1), sia pure con una situazione diversificata. In alcune Regioni, infatti, la prenotazione del vaccino e’ partita oggi (come in Lazio e Liguria) mentre in altre ancora non e’ partita (come in Sardegna, mentre in Toscana sara’ avviata domani). A Napoli sono invece gia’ state effettuate oggi le prime 93 somministrazioni ed a Trento le prime 77. In Abruzzo al via da oggi in 3 Province e da domani a Pescara. Una situazione che rischia tuttavia di generare molte incertezze. C’e’ ora il pericolo, spiega Pregliasco, “che si inneschi nelle persone una grande confusione e anche disaffezione rispetto alla necessita’ di rivaccinarsi contro il Covid, con la falsa convinzione che sia comunque meglio aspettare le versione piu’ aggiornate degli immunizzanti, proprio come quando si rimanda l’acquisto di un telefonino perche’ si aspetta che esca l’ultimo modello. La comunicazione sui vaccini da parte delle autorita’ europee non e’ chiara”. Al contrario, avverte l’esperto, “va ribadito che anche i vaccini originali determinano una forte protezione e proteggono anche dalle varianti”. La confusione, tuttavia, “appare purtroppo un pericolo concreto anche perche’ i vaccini anti Omicron 4-5 verrebbero presumibilmente destinati allo stesso target previsto anche per quelli contro Omicron 1, ovvero over60 e soggetti fragili”. Intanto, e’ stata pubblicata in Gazzetta la Determina Aifa che autorizza l’aggiornamento, per la stagione 2022-2023, della composizione dei vaccini influenzali. Vista la circolazione del Covid, si raccomanda di “anticipare la conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre”. Sul fronte dell’andamento epidemico, sono 6.415 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano 12.317. Le vittime sono 33, una in meno di ieri. Il tasso e’ all’11,1%, stabile. Sono invece 176 i pazienti in terapia intensiva, 4 meno di ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 3.989 (+66).

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A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

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“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

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Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

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Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

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Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

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Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

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