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Corona Virus

Curva del contagio quasi ferma, si guarda al Natale

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Una curva ferma sostanzialmente al plateau, con qualche leggero segnale di flessione, alcune situazioni regionali critiche, troppi ingressi nelle terapie intensive senza significativa diminuzione ed un numero di decessi ancora alto. Se tutto procedera’ come previsto, comunque, a Natale si riuscira’ ad avere una riduzione dei decessi sotto i 500 morti in media al giorno. Sono 176.185 i tamponi per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, in leggero calo rispetto a ieri, quando erano stati 179.800. Il tasso di positivita’ (rapporto positivi-test, compresi quelli ripetuti e di controllo) e’ del 9,2%, in flessione rispetto al 10% di ieri (-0,8%). Le vittime sono state 553. Calano di 35 unita’ – nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite – i pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia. I ricoverati nei reparti ordinari diminuiscono invece dii 405 unita’ nelle ultime 24 ore. Ma le analisi statistiche, il linea con quanto segnalato anche dall’Iss, segnano un andamento ancora oscillante, con tante variabili che possono ancora influenzare la curva dei contagi. A spiegarlo e’ il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). I prossimi giorni saranno cruciali: “gia’ si e’ registrato l’effetto dell’aumento dei contatti del periodo del black friday, alcuni giorni, dal 21 al 27 novembre, che hanno inciso 10-14 giorni dopo” ha spiegato. Sebastiani conferma una leggera decrescita della percentuale dei positivi sui casi testati: rispetto ad una settimana fa si e’ passati dal 25 al 22% circa. Flette anche il dato dei positivi sui test anche ripetuti che si attesta al 9.26. Da 5 giorni quindi la percentuale sta calando, quasi 3 punti di riduzione che fanno ben sperare ma dall’inizio di dicembre la curva a parte le fluttuazioni, non scende. .”Comunque, se la previsione verra’ confermata, a Natale la curva media dei decessi scendera’ sotto i 500 al giorno”. Ora il timore di molti esperti e’ che le giornate di shopping prefestive possano contribuire ad un nuovo slancio del virus. “Temo anche che ripresa la scuola arrivi prima che ci sia stata evidenza chiara di un risultato positivo della stretta che scattera’ il 24. Per vedere i primi effetti bisognera’ aspettare il 6 gennaio circa, ed il rischio e’ che potremmo trovarci con la ripresa della scuola in una fase epidemica ancora delicata. Buona cosa sarebbe valutare la situazione epidemica a meta’ gennaio prima di ripartire”. Sebastiani sottolinea anche alcune incongruenze sui dati regionali. La sua analisi vede per la provincia di Trento una situazione molto piu’ critica rispetto a quella dell’Abruzzo che pero’ e’ inserita nella fascia arancione, ad un livello di allerta piu’ alto rispetto al giallo della prima. “Sarebbe utile avere tutti i dettagli dell’algoritmo cosi’ qualsiasi scienziato potrebbe implementarlo e con un lavoro di analisi identificare i principali fattori che contribuiscono all’assegnazione delle classi delle regioni. Cosa che sarebbe utile ai governatori per indirizzare alcune scelte locali sulle quali hanno potere”, chiede l’esperto.

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Salgono del 30% i casi di Covid, in 7 giorni 11.164

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Dopo il calo delle ultime settimane, tornano a salire i contagi da Covid-19 in Italia. Dal 19 al 25 settembre sono stati 11.164 i nuovi positivi, rispetto agli 8.490 della settimana precedente, pari a un aumento di circa il 30%. La regione con più casi è la Lombardia (3.102), seguita dal Veneto (1.683) e Lazio (1.302). E a crescere sono anche i decessi settimanali, passati da 93 a 112. Stabile l’impatto sugli ospedali mentre cresce la variante Xec.

Questi i dati dell’ultimo bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute e del monitoraggio a cura dell’Istituto superiore di Sanità. Ad aumentare sono stati anche i tamponi, passati dai 81.586 del 12-18 settembre a 85.030, mentre il tasso di positività è passato dal 10% al 13%. Stabile invece il numero di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica (pari a 3% con 1.885 ricoverati), così come quelli occupati in terapia intensiva (0,7% con 62 ricoverati). I tassi di ospedalizzazione e mortalità restano più elevati nelle fasce di età più alte.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero, è pari a 0,9, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente. Mentre l’incidenza è di 19 casi per 100mila abitanti, anche questa in aumento rispetto alla settimana precedente (14 casi per 100mila abitanti). L’incidenza più elevata è in Veneto (35 casi per 100mila abitanti) e la più bassa nelle Marche (1 per 100mila). In base ai dati di sequenziamento genetico, nell’ultimo mese circolano insieme differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di Kp.3.1.1 (68%). In crescita, e pari a circa il 5%, i sequenziamenti del lignaggio ricombinante Xec, appartenente alla famiglia Omicron.

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Casi di Covid ancora in calo, inizia a circolare la variante Xec

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Dopo l’ondata di contagi estiva, anche nell’ultima settimana continua il calo di casi di Covid-19 in Italia. Dal 12 al 18 settembre sono stati 8.490 i nuovi positivi, ovvero circa il 12% in meno rispetto ai 9.670 al periodo dal 5 all’11 settembre. Calano anche i decessi, che sono stati 93 rispetto ai 97 della precedente rilevazione. Stabile il peso sugli ospedali sono stati segnalati anche nel nostro Paese alcuni sequenziamenti della variante Xec, sempre appartenente alla famiglia Omicron. Questi i numeri contenuti nell’ultimo monitoraggio a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e nel bollettino settimanale pubblicato dal ministero della Salute. Sono stati 81.586 i tamponi effettuati in 7 giorni, in calo del 6% circa rispetto ai 86.872 della settimana precedente, il tasso di positività passa dall’11% al 10% circa.

La regione con il più elevato numero di casi in assoluto è stata la Lombardia, con 1.951, seguita dal Veneto, con 1.175. Le fasce di età più colpite dall’infezione sono gli over 80 e l’indice di trasmissibilità (Rt) è pari a 0,8 e sostanzialmente stabile. L’incidenza di casi segnalati nel periodo 12-18 settembre è pari a 14 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata in Veneto (24 casi per 100.000 abitanti). Al 18 settembre l’occupazione dei posti letto in area medica è stabile e pari a 2,9% (1.777 ricoverati). Stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,6% (54 ricoverati).

Quanto alle varianti, i dati preliminari relativi al mese di agosto 2024 evidenziano la co-circolazione di differenti sotto-varianti di Jn.1 attenzionate a livello internazionale. “Sono stati inoltre identificati – si legge – alcuni sequenziamenti riconducibili al sottolignaggio ricombinante denominato Xec già segnalato in alcuni Paesi europei”. Quest’ultima, apparsa per la prima volta in Germania a fine giugno si è diffusa rapidamente in Europa, Nord America e Asia. I sintomi sono considerati lievi e i nuovi vaccini efficaci.

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Covid, ok Ue a vaccino aggiornato di Moderna contro JN.1

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Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio per la formulazione aggiornata del vaccino contro Covid-19 di Moderna. Il nuovo vaccino è indirizzato contro la variante JN.1. Lo ha reso noto l’azienda. Si attende ora la decisione definitiva della Commissione europea. “Dato che le malattie respiratorie aumentano durante i mesi invernali, è fondamentale che le persone si proteggano vaccinandosi con un vaccino Covid-19 aggiornato”, ha detto in una nota Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna. La raccomandazione di inserire la variante JN.1 nel vaccino di questa stagione era stata espressa dalla Emergency Task Force (ETF) dell’Ema lo scorso aprile e poi confermata dalla stessa agenzia a luglio. Esiste, però, anche una versione del vaccino aggiornata alla variante KP.2 – ceppo discendente da JN.1 – approvata nelle scorse settimane in Usa. L’azienda non ha anticipato quando inizierà la distribuzione del prodotto, ma ha reso noto che l’Unione Europea sta partecipando a una procedura di gara per i vaccini a mRNA attraverso l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA).

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