Tempi stretti per risolvere la crisi che sta scuotendo Fenice, la società proprietaria dei marchi Chiara Ferragni. L’imprenditrice-influencer, che detiene il 32,5% del capitale, è coinvolta in una disputa con i suoi soci, Paolo Barletta (40%) e Pasquale Morgese (27,5%). La tensione crescente tra i tre sta mettendo a rischio il futuro del gruppo Ferragni.
Disputa legale in corso
Al centro della disputa ci sono lettere legali inviate da Morgese, che richiede urgentemente una rendicontazione dell’andamento della società e la convocazione di un’assemblea per approvare il bilancio 2023, ancora assente. La mossa di Morgese, secondo fonti vicine alla società, è vista come una “intimazione discutibile”, ma indica che il socio pugliese non intende restare “bloccato” nel capitale di Fenice, mentre sembra che Alchimia, la società di Barletta, sia pronta a vendere la sua quota a Chiara Ferragni.
Le lettere legali contengono anche minacce di revoca del consiglio di amministrazione (attualmente composto da Ferragni e Barletta) e di azioni legali per responsabilità sociale, con eventuali richieste di risarcimento milionarie. Queste minacce potrebbero portare a un intervento drastico, come il ricorso al tribunale per la nomina di un amministratore giudiziario, in base all’articolo 2409 del codice civile, che permette di denunciare amministratori sospettati di gravi irregolarità.
Futuro della Governance di Fenice
Nonostante le tensioni, sia Ferragni che Barletta sembrano consapevoli della necessità di risolvere rapidamente la situazione. Pare infatti che un accordo per ridisegnare la governance della società sia imminente, con l’obiettivo di garantire stabilità e prospettive future. Si prevede che entro ottobre verranno prese decisioni importanti, inclusa la convocazione dell’assemblea richiesta da Morgese, per evitare ulteriori azioni legali.
Un altro possibile scenario è la nomina di un manager esterno che possa gestire la situazione, riducendo così il conflitto tra Barletta e Ferragni, che sono attualmente in trattativa per la compravendita del 40% della società.
Valore di Fenice e il marchio Chiara Ferragni
Un nodo cruciale rimane la valutazione di Fenice e, di conseguenza, del marchio Chiara Ferragni. Il valore della società è centrale per determinare il prezzo delle quote di Barletta e Morgese. Tuttavia, senza un bilancio recente, risulta difficile stabilire con precisione il valore attuale della società.
A pesare sulla valutazione ci sono anche i rapporti con i licenziatari dei marchi Ferragni: alcuni contratti potrebbero essere sospesi, risolti o in contenzioso, ma non ci sono informazioni certe al riguardo. È chiaro che i tempi d’oro, quando Chiara Ferragni riusciva a trasformare ogni prodotto firmato o postato in fatturato, sembrano essere passati.
Le prossime due-tre settimane saranno decisive per il futuro di Fenice e per il marchio Ferragni, in attesa di risposte concrete e di una possibile ridefinizione degli assetti societari.